Come riconoscere una busta paga falsa? A cosa fare attenzione e cosa si rischia quando si modificano i dati del cedolino di paga.
Riconoscere una busta paga falsa può essere molto utile, considerando che questo documento spesso è richiesto per avere garanzie di solvibilità da parte di finanziatori (banche per prestiti e mutui, per esempio).
Occorre subito specificare che alterare il cedolino che mostra i dettagli della retribuzione del lavoratore dipendente è un reato e, se scoperti, si rischiano sanzioni e non solo.
Chi richiede la busta paga per certificare la credibilità finanziaria di un cliente, come istituti di credito o proprietari di immobili da affittare, deve quindi saper distinguere un cedolino autentico da uno eventualmente ritoccato.
Dinanzi a requisiti sempre più stringenti da soddisfare per ottenere prestiti o concessioni di affitti - in un contesto di incertezza economica come quello attuale - alcuni lavoratori potrebbero essere incentivati a manomettere importi ricevuti, dati anagrafici o date di pagamento.
Di seguito intendiamo considerare proprio questi aspetti: come è possibile riconoscere una busta paga falsa? E cosa si rischia se si violano i dati del cedolino? Le risposte in una breve guida.
Falsificare una busta paga: come si fa e quando accade
La falsificazione di una busta paga consiste nella modifica di dati scritti all’interno del documento al fine di cambiarli e, quindi, alterarli dichiarando qualcosa che non è vero.
In sostanza, una busta paga falsa o è stata creata ex novo oppure è stata modificata inserendo un contenuto che non corrisponde alla realtà.
La busta paga ha ormai quasi sempre un formato digitale, soprattutto nelle grandi aziende. Ebbene, pur essendo un documento di estrema importanza per ragioni contabili, fiscali e per la tutela dei diritti del lavoratore, laddove consista in un semplice file pdf può essere manomesso e falsificato senza troppe difficoltà. Anzi, in molti casi si tratta di documenti che a prima vista possono sembrare originali e veritieri, poiché sono realizzati ad arte attraverso un computer, ma così non è.
Quali sono i dati che si possono alterare?
- data di emissione della busta paga;
- periodo/mese corrispondente alla retribuzione;
- importo della retribuzione mensile
Pensiamo al tipico caso di chi, disoccupato, al fine di aumentare le chance di ottenere un prestito o finanziamento, altera i dati facendo credere di avere un lavoro regolare quando invece l’ha perso alcuni mesi prima.
Altra ipotesi diffusa è quella di chi ritocca le cifre dello stipendio in busta paga, mentendo sulla propria situazione reddituale e lasciando credere che sia migliore di quella reale.
La busta paga è solitamente richiesta come documentazione necessaria per aprire un mutuo o, per esempio, per ottenere una casa in affitto. Banche, istituti di credito e proprietari di immobili possono infatti verificare tramite il cedolino ufficiale la solidità economica della persona. E, con essa, avere una sorta di garanzia sulla capacità di pagare rate mensili, interessi e quanto dovuto.
L’alterazione della busta paga può avere anche una finalità ancora più disonesta: evadere le tasse o pagarne di meno diminuendo, per esempio, la retribuzione ricevuta.
Come riconoscere una busta paga falsa
Il modo più affidabile per riconoscere una busta paga falsa è senza dubbio la verifica incrociata dei dati, attraverso un controllo della situazione fiscale, contributiva e reddituale del soggetto presso l’Inps, la banca, il commercialista.
Tuttavia, a volte, è possibile scoprire la falsificazione del cedolino leggendo attentamente il documento. Una visione attenta della busta paga, infatti, potrebbe far emergere delle anomalie, come:
- errori di ortografia;
- formattazione non uniforme;
- inesattezze nell’indirizzo dell’azienda;
- logo aziendale non perfettamente corrispondente all’originale;
- intestazione non corretta
Se ci si accorge che la busta paga presenta un’impostazione grafica poco ordinata e scomposta potrebbe esserci stata una manomissione dei dati con la riscrittura al pc. Questo elemento è un campanello di allarme.
Falsificare una busta paga è reato? Cosa si rischia?
Falsificare un busta paga costituisce un reato che può essere classificato come truffa e false dichiarazioni.
La cornice normativa di riferimento è l’articolo 640 del codice penale, che recita:
Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinquantuno euro a milletrentadue euro
Il raggiro, in questa situazione, consiste proprio nell’alterazione dei dati del cedolino, in modo tale da renderli falsi e ingannare un’altra persona per avere dei vantaggi (come ottenere un prestito o l’affitto di una casa).
In sintesi, se hai subito un inganno di questo tipo puoi, dal punto di vista civile, richiedere il pagamento di quanto spettante e il risarcimento, mentre dal punto di vista penale hai diritto di denunciare alle autorità (forze dell’ordine, Procura della Repubblica), in quanto la busta paga falsa è un reato.
Senza contare che, oltre alla tutela giudiziaria civile e penale, se è stata esibita una busta paga falsa è possibile domandare l’iscrizione del soggetto nelle liste dei cattivi pagatori. Ciò complicherà di molto la possibilità di ottenere prestiti futuri dalle banche.
Come verificare una busta paga falsa
Per contrastare la truffa della busta paga falsa esistono alcuni accorgimenti abbastanza affidabili.
In sostanza, l’operazione più logica da fare è richiedere una verifica dei dati scritti sul cedolino, attraverso la consultazione di istituti come banche e Inps.
Attenzione però: i privati cittadini non possono compiere gli stessi controlli di una banca, perciò non possono chiedere l’estratto contributivo all’Inps, o l’estratto conto bancario alla persona che ha esibito la busta paga per ottenere un appartamento in locazione.
Anzi questi, a fronte di tale richiesta, sicuramente rinuncerebbe all’affitto. La sola opzione a disposizione del proprietario è quella di chiedere una fideiussione, con cui il fideiussore garantisce l’adempimento di un debito.
Ecco cosa fare se ci sono dubbi sulla autenticità di un cedolino.
Verifica del conto bancario
La richiesta dell’estratto conto bancario del soggetto cui la busta paga si riferisce è un’azione molto importante da fare.
Lo scopo della verifica, infatti, è di controllare l’accredito dello stipendio mese per mese. Conoscere l’estratto è di grande utilità, essendo un documento ufficiale che sintetizza i movimenti del conto in un certo lasso di tempo. Esso permette di monitorare la situazione finanziaria e capire se davvero si ha a che fare con una busta paga falsa.
In caso di mancati accrediti in alcuni mesi, per esempio, si può scoprire che il soggetto non ha più un lavoro, mentre in busta paga risulta ancora operativo e percettore di stipendio.
Controllo Inps
In alternativa, è possibile la richiesta dell’estratto contributivo Inps, insieme alla busta paga. Anche questa sorta di controllo incrociato può tornare molto utile per capire se i dati riportati in busta paga corrispondono alla realtà oppure no. Infatti, per questa via si può verificare se il soggetto è effettivamente il lavoratore subordinato dell’azienda o datore di lavoro di cui si trova traccia nel cedolino.
Inoltre, è possibile verificare agevolmente se detta persona ha i contributi in regola rispetto agli obblighi di legge, ovvero se c’è stata costanza negli accrediti.
Da ricordare che l’estratto conto contributivo consiste nel documento che elenca tutti i contributi effettuati all’Inps in favore di un lavoratore. Riepiloga i versamenti da lavoro, figurativi e da riscatto, suddivisi sulla scorta della gestione alla quale il lavoratore risulta iscritto.
Analisi dal commercialista
Chi è bravo a fare i calcoli o si può avvalere di un buon commercialista, potrebbe anche conteggiare contributi e imposte indicati nel cedolino paga, allo scopo di verificare che siano quelli effettivamente dovuti dal lavoratore.
La lettura di un cedolino non è sempre agevole e per questo un commercialista esperto può facilmente notare incongruenze o inesattezze di cifre e codici che compongono il cedolino.
Perché controllare la busta paga
Imbattersi in una busta paga falsa, quindi, non è di certo un evento improbabile.
Chi si trova in difficoltà economica, con una povertà lavorativa in crescita in questi ultimi anni, potrebbe essere tentato dalla truffa. D’altronde, gli istituti di credito o le finanziarie, prima di concedere un prestito all’interessato, vogliono capire se davvero il richiedente possiede la solidità economica che serve a sostenere tutto il percorso del mutuo o del finanziamento (pagamento rata mensile).
Ebbene, alterare una busta paga - che è un comune file pdf - può essere molto facile e non serve di certo essere esperti in informatica per farlo. Oggi ci sono molti sofisticati metodi e programmi che aiutano,
Ecco perché non è soltanto necessario richiedere l’esibizione delle ultime buste paga, ma anche è opportuno adottare gli accorgimenti sopra elencati, con verifiche incrociate.
Ciò servirà per non rischiare di essere vittima di un inganno, da parte di chi si avvale di una busta paga falsa al fine di conseguire illecitamente il suo obiettivo.
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