Il decreto Aiuti bis che il governo Draghi dovrebbe approvare nei prossimi giorni porterà un aumento del netto in busta paga: da quando cresceranno gli stipendi e di quanto?
Busta paga, stipendi più alti sin da subito con il nuovo decreto Aiuti. Il governo Draghi si appresta a varare il provvedimento che confermerà lo sconto sulle bollette (con il taglio degli oneri di sistema) e sulle accise sul carburante (probabilmente fino a fine ottobre o fine anno).
Il decreto Aiuti bis conterrà anche il taglio del cuneo fiscale, misura che prenderà il posto del bonus 200 euro che non verrà rinnovato. Si ragiona, invece, sull’ipotesi di un taglio dell’Iva sui prodotti alimentari come pane, pasta, carne e verdura, seppure questa misura sia osteggiata dai sindacati e da parte della maggioranza.
Ci sarà certamente l’anticipo della rivalutazione delle pensioni già dal 2022, senza dover aspettare il gennaio 2023: un intervento per aumentare gli assegni previdenziali e fronteggiare inflazione e caro energia. Il decreto prevederà uno stanziamento da 14,3 miliardi: il punto principale resta l’aumento dello stipendio netto in busta paga. Vediamo da quando e di quanto cresceranno i salari.
Il taglio del cuneo fiscale nel dl Aiuti bis
Il taglio del cuneo fiscale che vuole mettere in campo il governo sarà di un punto percentuale, in aggiunta al taglio di 0,8 punti entrato in vigore nel 2022 e fino a fine anno. La misura dovrebbe essere in vigore per sei mesi e riguarderà solamente i lavoratori dipendenti con un reddito inferiore ai 35mila euro. Poi spetterà al nuovo governo, risultante dalle elezioni politiche del 25 settembre, decidere se rendere la misura strutturale attraverso la legge di Bilancio.
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Stipendi, quanto aumenta il netto in busta paga
Secondo i calcoli effettuati dal Corriere della Sera, per un reddito da 35mila euro lordi l’anno il taglio consisterebbe in un aumento mensile dello stipendio di circa 27 euro. Se il reddito fosse di 28mila, allora l’aumento sarebbe di 22 euro al mese. Per chi guadagna 15mila euro, la busta paga netta aumenterebbe di 12 euro.
Sommando a questo il taglio dei contributi già esistente da inizio anno si arriverebbe a una cifra vicina al doppio: per esempio sarebbero quasi 50 euro in più in busta paga per chi guadagna 35mila euro rispetto alla fine dell’anno precedente.
Quando aumenteranno gli stipendi: lo scatto già ad agosto
Il decreto Aiuti bis dovrebbe essere varato dal governo tra mercoledì e giovedì. Sarebbe poi in vigore per i mesi che vanno da luglio a dicembre, con effetto retroattivo. L’aumento mensile si farebbe sentire già nella retribuzione di agosto. Non solo, perché proprio nel mese di agosto potrebbe essere recuperato l’aumento del mese di luglio, quindi si avrebbe uno sconto sui contributi di due mesi e non solamente di uno.
Dl Aiuti bis, la rivalutazione delle pensioni
L’altro intervento del decreto Aiuti bis riguarda la rivalutazione delle pensioni: non scatterà a gennaio 2023 ma verrà anticipata a settembre del 2022. Lo scatto sarà intorno al 2%, mentre l’aumento dell’8% - quello relativo all’effettiva inflazione di quest’anno - dovrebbe partire solamente a gennaio. L’anticipo della rivalutazione delle pensioni dovrebbe riguardare tutti i pensionati, con aumenti differenziati in base alle diverse fasce dell’assegno previdenziale.
Il taglio delle bollette e delle accise sul carburante
Il decreto dovrebbe confermare il taglio degli oneri di sistema sulle bollette di luce e gas, prorogandolo fino alla fine dell’anno: di fatto vuol dire una conferma per gli sconti sulle tariffe degli italiani. Proroga che sembra probabile - fino a fine ottobre o fine anno - anche per il taglio delle accise sul carburante, con lo sconto di 30,5 centesimi al litro per i prezzi di benzina e diesel che, stando alle regole attuali, dovrebbe scadere il 21 agosto.
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