Buste paga, di quanto aumenta lo stipendio per chi guadagna tra i 1.500 e i 2.000 euro al mese? Ecco qualche rapido calcolo.
Salvo sorprese, è ormai chiaro quali saranno i bonus che si applicheranno in busta paga a partire dal 2024: da una parte lo sgravio contributivo che verrà confermato per tutto l’anno nella misura attuale, e dall’altra la riforma Irpef che garantirà anche un risparmio sulle imposte dopo quello sui contributi.
Il tutto verrà formalizzato con la legge di Bilancio 2024 che verrà approvata la prossima settimana dal Consiglio dei ministri, ma già oggi possiamo fare delle stime su quanto aumenterà lo stipendio grazie alle nuove misure.
In particolare vogliamo concentrarci sulle buste paga d’importo lordo compreso tra i 1.500 e i 2.000 euro, facendo chiarezza su quali potrebbero essere gli incrementi riconosciuti dalla manovra con la quale ci sarà un’ulteriore sforbiciata al cuneo fiscale, ossia la differenza che c’è tra gli stipendio lordo e il netto.
Come aumentano le buste paga
Ricapitoliamo quelle che saranno le misure che andranno a intervenire per abbattere il cuneo fiscale:
- da una parte lo sgravio contributivo che per coloro che hanno uno stipendio lordo fino a 1.923 euro è del 7%, sopra questa soglia ma sotto i 2.692 euro scende al 6%;
- dall’altra il taglio Irpef, in quanto anche sul secondo scaglione si applicherà un’aliquota del 23% (anziché del 25%) come per il primo. Di conseguenza ci sarà un risparmio del 2% per la parte di reddito compresa tra i 15 mila e i 28 mila euro.
Per gli stipendi poi dovrebbero essere confermate misure come la cedolare secca al 5% (anziché al 10%) sui premi di produttività, così come la detassazione dei fringe benefit per chi ha figli. Ma trattandosi di misure che di fatto dipenderanno dalla volontà del datore di lavoro, libero di riconoscere o meno un “premio” al proprio dipendente, non ne parleremo in questo spazio.
Di quanto aumentano le buste paga di importo compreso tra i 1.500 e i 2.000 euro lordi
A questo punto possiamo analizzare le conseguenze per gli stipendi. Come prima cosa occorre fare una precisione: i più attenti avranno notato che lo sgravio contributivo è previsto nella stessa misura applicata quest’anno, il che significa che non ci sono conseguenze tra lo stipendio di dicembre e quello che verrà riconosciuto a gennaio.
Vero, come è vero il fatto che nel 2023 lo sgravio come applicato oggi è stato introdotto solamente a luglio, mentre nel primo semestre dell’anno era rispettivamente del 3% e 2%. La conferma nella misura attuale comporterà così un incremento complessivo maggiore rispetto a quello percepito quest’anno, per quanto apparentemente i lavoratori potrebbero non rendersene conto.
Prendiamo ad esempio uno stipendio di 1.538 euro, 20.000 euro l’anno: questo nel 2024 guadagnerà 998 euro complessivi dallo sgravio contributivo (pari al 7%), circa 307 euro in più rispetto a quest’anno. Aggiungiamo poi gli effetti del taglio Irpef, per il quale si risparmia il 2% su 5.000 euro (la quota compresa tra 15.000 e 20.000 euro): altri 100 euro complessivi quindi. In totale, rispetto allo scorso anno ne risulta un incremento di circa 400 euro in più.
Adesso prendiamo uno stipendio da 1.730 euro, 22.500 euro di reddito annuo: il guadagno complessivo generato dallo sgravio complessivo sarà di 1.123 euro, 345 euro in più rispetto allo scorso anno. Da aggiungere poi altri 150 euro garantiti dal taglio dell’Irpef.
E ancora, uno stipendio da 1.923 euro, 25.000 euro, che come visto sopra è la soglia massima per godere di uno sgravio del 7% anziché del 6%: in tal caso il risparmio generato dalla minore quota di contributi è di 1.248 euro, 384 euro rispetto al 2023 e con ulteriori 200 euro aggiungendo anche le conseguenze della riforma Irpef.
Sopra i 2.000 euro lo sgravio si abbassa ma il guadagno resta comunque considerevole: per uno stipendio da 2.115 euro (27.500 euro annui), infatti, spettano 1.177 euro, 422 euro rispetto a quest’anno e altri 250 euro dalla riforma Irpef.
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