Cambiano i criteri dei mutui green, conta anche la Regione e il freddo che fa

Patrizia Del Pidio

31 Gennaio 2025 - 10:09

Nuovi criteri per i mutui green che potranno essere concessi anche a immobili in classe energetica C o D. Vediamo cosa cambia.

Cambiano i criteri dei mutui green, conta anche la Regione e il freddo che fa

I mutui green sono destinati a cambiare: la direttiva europea poterà a un cambiamento dei parametri che servono per identificare una casa green per la quale concedere il mutuo con tassi più convenienti. Ovviamente una casa in classe energetica C, ad esempio, se è in Sicilia non ha la stessa valenza dello stesso immobile situato in Trentino Alto Adige. Nelle due abitazioni, infatti, la spesa del riscaldamento sarà molto diversa proprio grazie alle differenze di clima.

Anche se quanto appena detto sembra evidente e chiaro agli occhi di tutti, quando sarà recepita la direttiva europea cambieranno i criteri per individuare una casa green e, di conseguenza muteranno anche i parametri di concessione dei mutui green (che ricordiamo hanno tassi di interesse più bassi).

Mutui green in evoluzione

Fino a qualche mese fa la concessione dei mutui green era legata solo ad alcuni parametri specifici:

  • classe energetica A o B;
  • casa nuova o ristrutturata;
  • miglioramento di una classe energetica in caso di ristrutturazione.

Ora, invece, si va verso un sistema di valutazione dell’immobile che è un po’ più a tutto tondo che tiene in considerazione anche l’epoca di costruzione dell’edificio, a zona climatica in cui si trova e l’indice della prestazione energetica. Con questo nuovo sistema è molto più semplice capire in tempi brevi se la casa rientra tra quelle valutate green o se può rientrarci una volta effettuata la riqualificazione energetica.

Mutuo green i nuovi criteri

Per un cliente che richiede un mutuo, ottenerne uno green significa avere tassi di interesse più convenienti, ma anche la banca ha il suo tornaconto nel concedere questa tipologia di mutui visto che la garanzia ipotecaria ha basi più solide.

Quali sono le differenze essenziali che portano i nuovi criteri? Con le novità di cui stiamo parlando potranno rientrare nel diritto ad avere il mutuo green anche immobili in classe energetica C o D (che in passato ne erano esclusi) mentre in caso di ristrutturazione l’importante è che l’immobile riduca i consumi di almeno un terzo.

Con i criteri che tengono conto anche della fascia climatica in cui l’immobile è ubicato e, quindi, del freddo che deve affrontare l’abitazione, appare chiaro che i nuovi criteri vadano a privilegiare le Regioni italiane in cui il clima è più caldo e che, di fatto, hanno meno spese per il riscaldamento in inverno.

Con i vecchi criteri solo il 5% del totale dei mutui erogati era destinato a immobili green: da considerare che il parco immobiliare italiano non ha moltissimi edifici che rientrano nelle classi energetiche A o B (solo quelli più nuovi). Con i criteri aggiornati, invece, si spesa che la quota di mutui green concessi possa aumentare nel tempo.

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