Caos in Medio Oriente, cosa sta facendo Di Maio ora Rappresentante Ue nel Golfo?

Alessandro Cipolla

19/01/2024

Luigi Di Maio è il Rappresentate speciale dell’Ue nel Golfo Persico: cosa sta facendo da quando è scoppiata la guerra in Israele che rischia di espandersi al Mar Rosso e a tutto il Medio Oriente?

Caos in Medio Oriente, cosa sta facendo Di Maio ora Rappresentante Ue nel Golfo?

Luigi Di Maio ha un ruolo importantissimo e delicatissimo nella complessa guerra tra Israele e Hamas che, visto quello che sta succedendo nel Mar Rosso senza parlare dello scambio di missili tra Iran e Pakistan, presto potrebbe infiammare tutto il Medio Oriente.

Come ben sappiamo, Luigi Di Maio dopo aver detto addio al Movimento 5 Stelle e aver fondato Impegno Civico, alle elezioni politiche del settembre 2022 si è presentato in coalizione con il centrosinistra.

Il risultato però è stato assai deludente: Impegno Civico con lo 0,6% non si è avvicinato minimamente alla soglia di sbarramento del 3%, mentre lo stesso ex ministro è stato sconfitto nel collegio uninominale di Napoli-Fuorigrotta dal pentastellato Sergio Costa.

La reazione di Di Maio al flop elettorale è stata particolare: addio al suo partito, silenzio totale e fuga dai social. L’ex golden boy del Movimento 5 Stelle però si è consolato subito, visto che ad aprile 2023 l’Alto rappresentante dell’Unione europea Josep Borell lo ha nominato - si dice su indicazione di Mario Draghi - Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo Persico.

Con lo scoppio della guerra in Israele che presto potrebbe allargarsi anche al Medio Oriente, il suo ruolo è fondamentale per l’azione diplomatica di Bruxelles; la domanda di conseguenza sorge spontanea: cosa ha fatto finora Luigi Di Maio?

Qual è il ruolo di Luigi Di Maio

Dal primo giugno 2023 Luigi Di Maio ricopre l’incarico di Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo Persico, con il mandato che dovrebbe durare poco meno di due anni per uno stipendio netto che, stando a La Repubblica, dovrebbe aggirarsi sui 12.000 euro netti al mese più le spese per il proprio staff.

Se l’Alto rappresentante dell’Unione europea è una sorta di ministro degli Esteri di Palazzo Berlaymont, l’inviato speciale può essere considerato come un sottosegretario incaricato di seguire una specifica area.

Per quanto riguarda Luigi Di Maio, il territorio di competenza è quello del Golfo Persico: in sostanza è lui l’emissario dell’Unione europea per i fatti riguardanti Oman, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Bahrein, Kuwait, Iraq e Iran.

Oltre alle questioni energetiche viste le ingenti risorse dei Paesi del Golfo, l’ex ministro adesso avrebbe in mano anche il dossier relativo alla guerra tra Israele e Hamas visto che si teme un coinvolgimento dell’Iran in soccorso dei “fratelli” palestinesi.

Caos in Medio Oriente: cosa sta facendo Di Maio

Subito dopo l’attacco senza precedenti di Hamas che ha provocato la durissima reazione di Israele ora in stato di guerra, Luigi Di Maio in quanto rappresentate Ue è volato a Muscat dove ha tenuto un summit alla presenza dei Paesi del Golfo.

In merito agli spaventosi attacchi e alle violenze di Hamas contro Israele e i suoi cittadini e alla tragica perdita di così tante vite innocenti - ha dichiarato Di Maio al termine del summit -, il Consiglio congiunto ha chiesto di fermare tutti gli atti di violenza e qualsiasi misura unilaterale e ha sostenuto gli sforzi dell’Arabia Saudita, dell’Unione Europea e della Lega degli Stati Arabi per rilanciare il processo di pace in Medio Oriente, in collaborazione con l’Egitto e la Giordania, per contribuire a porre fine alla violenza e avviare il percorso verso la pace e la sicurezza e in linea con l’impegno per una soluzione a due Stati”.

Su Twitter - il social rinominato ora X che da tempo è usato dai principali esponenti politici di tutto il mondo per rilasciare commenti ufficiali - Di Maio ha aggiunto che “l’Ue è solidale con Israele, che ha il diritto di difendersi in linea con il diritto internazionale, di fronte a tali attacchi violenti e indiscriminati”, condividendo un post del suo “capo” Borrell e dando notizia dei vari incontri avuti.

Luigi Di Maio però è finito nel mirino dei social per alcuni suoi strafalcioni in inglese, fatti notare dalla trasmissione Propaganda Live e poi ripresi da Libero che gli ha dedicato un articolo.

A far discutere è un suo recente tweet in cui, con tanto di foto istituzionale, racconta l’incontro con lo sceicco Salem Abdullah Al Jaber Al Sabah, ministro degli Esteri del Kuwait. Di Maio sfoggia un inglese fresco fresco da corso di aggiornamento: «Very honoured to meet today H.E. Sheikh Salem Abdullah Al Jaber Al Sabah, Foreign Minister of Kuwait@MOFAKuwait. Very much convergence about looking at new avenues to deepen strategic partnership&advance diplomatic solutions to regional security». Questo il testo del messaggio che accompagna la foto. Passano pochi minuti e viene subito travolto dalle correzioni di chi l’inglese l’ha studiato per bene e sa riconoscere gli strafalcioni dell’ex “Foreign Minister” italiano. Diversi utenti su Twitter gli hanno fatto notare che in quella didascalia «manca il soggetto». Errore da matita rossa. «Very much convergence about non è inglese». E ancora: «New avenues non vuol dire nulla, in questi casi si usa new ways». Finito qui? No. L’analisi del testo sul messaggio di Di Maio prosegue senza sconti sui social che ormai sono scatenati. Arriva l’affondo più pesante: «Solution to regional security manca il verbo (improve?)», tuona un utente. Ma sotto al post di Di Maio arrivano anche critiche sotto il profilo tecnico: «La tag non è cliccabile e dopo ogni parola si usa un solo spazio».

Inglese a parte, la diplomazia comunitaria in questo momento è nelle mani di Luigi Di Maio per quanto riguarda i rapporti di Bruxelles con i Paesi del Golfo Persico: con il caos che si è venuto a creare in Medio Oriente, il suo ruolo è ancora più importante.

Usa e Regno Unito infatti hanno iniziato a bombardare la parte di Yemen controllata dagli Houthi - alleati di Iran, Hezbollah e Hamas -, una risposta questa agli attacchi dei ribelli contro le navi commerciali in transito verso il canale di Suez che hanno messo in crisi il commercio globale.

Come se non bastasse, c’è stato un reciproco attacco missilistico tra Iran e Pakistan mentre un po’ tutti stanno colpendo rispettivi obiettivi sensibili in Iraq dove sono di stanza diverse milizie. Tutte zone queste supervisionate per l’Ue da Di Maio.

Sul profilo X dell’ex ministro però di recente ci sono solo alcune foto dell’intervento al Future Minerals Forum che si è svolto a Riyadh in Arabia Saudita, il tutto mentre l’Unione europea deve decidere come organizzare la missione navale nel Mar Rosso in difesa delle rotte commerciali.

Cosa ne pensa Luigi Di Maio di tutto questo? Come sta andando la azione diplomatica nell’area del Golfo così a rischio di un’escalation? Domande queste che al momento sembrano essere senza risposta.

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