I risultati del sondaggio di Money.it: per l’82% dei rispondenti il governo Meloni non riuscirà a fronteggiare il caro benzina abbassando il prezzo del carburante.
Caro benzina, il governo Meloni non riuscirà a ridurre il prezzo. Questo è il responso del sondaggio di Money.it lanciato proprio nel momento in cui il costo del carburante in molti casi è tornato a salire, soprattutto in autostrada, sopra la soglia d’allarme dei 2 euro al litro per il self.
Come si può vedere dai risultati del sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo stato realizzato a campione, l’82% dei rispondenti si è detto scettico in merito a una possibilità che il governo riesca a fare qualcosa per contrastare il caro benzina.
Una sorta di plebiscito infiammato anche dalla polemica politica sul tema, con le opposizioni che stanno incalzando il governo anche se la premier Giorgia Meloni negli ultimi giorni si è guardata bene dal rilasciare dichiarazioni sull’argomento.
Chi invece sta cercando di difendere l’esecutivo è Adolfo Urso, il ministro delle Imprese che ha ribadito come al momento sia impensabile ripristinare lo sconto sulla benzina, nonostante le precedenti promesse del governo, in quanto troppo costoso.
Caro benzina: il sondaggio inchioda il governo Meloni
Il sondaggio di Money.it sul caro benzina è arrivato nel momento in cui il prezzo al self del carburante è arrivato a sfiorare i 2 euro al litro, con il record negativo di 2,7 euro al litro che si è registrato in un distributore sull’A8.
“Mi rivolgo direttamente a te, presidente Meloni: i cittadini sono allo stremo per il salasso che gli viene imposto dal caro-benzina - ha attaccato Giuseppe Conte con un post social -. Non parliamo certo di una cena a scappar via, ma di circa 2 miliardi di extragettito accantonati dal tuo governo tra i giorni più frenetici di partenza e rientro dalle vacanze. Un tesoretto accumulato grazie all’Iva e alle accise sul carburante che, se calcolato da inizio anno, viene stimato intorno ai 4 miliardi di euro”.
Nonostante Matteo Salvini a fine anno avesse promesso un ripristino degli sconti per la benzina in caso di un prezzo superiore ai 2 euro al litro, il ministro Adolfo Urso ha continuato ad allontanare la possibilità di una sforbiciata alle accise visto che quei soldi verranno utilizzati nella prossima legge di Bilancio “per il taglio del cuneo fiscale, i salari più bassi e le famiglie numerose”.
Lo sconto introdotto dal governo Draghi infatti costerebbe 9 miliardi l’anno, soldi che al momento non ci sono in cassa motivo per cui i lettori si sono detti così pessimisti in merito a un intervento risolutore del governo sul caro benzina.
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