Lunga attesa all’orizzonte prima di superare l’ondata di calore. I meteorologi si dicono preoccupati.
Il prezzo della crisi climatica si sente, l’ondata di caldo durerà più di 15 giorni con 12°C sopra la media. Si parla dell’ondata di caldo portata dall’anticiclone africano Caronte che potrebbero accompagnarci per ancora molto tempo, probabilmente fino a metà agosto.
Il fenomeno ha investito l’Europa ed è arrivato anche in Italia e, visto che quest’anno l’estate è iniziata quasi con un mese di anticipo, le temperature resteranno fisse sopra i 30 gradi senza nessuna tregua. Ogni anno si continua a parlare di record ma è solo una questione di allarmismo o di «abitudine terminologica»; siamo effettivamente in presenza di valori che rischiano di sfiorare e superare quelli registrati dai termometri del 2003, l’anno più torrido della storia recente del Bel Paese.
Per allertare i cittadini, gli esperti fanno il punto con la distribuzione sulla cartina e i valori città per città.
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Cosa sta succedendo
Le immagini satellitari segnalano l’arrivo di un anticiclone africano, Caronte. Nella Divina Commedia questo personaggio era il traghettatore delle anime dei morti da una riva all’altra del fiume Acheronte nell’Inferno e dobbiamo dire che in questa occasione la metafora si sposa tristemente con l’arrivo dell’estate (21 giugno) e la simbologia di essere trasportati verso una nuova stagione.
Il «viaggio» di Caronte in questo caso è stato descritto dagli studi rintracciando inizialmente la sua quota a ovest e tracciandone poi un’avanzata verso il Centro-Nord anche se i professionisti dicono che successivamente ingloberà anche tutto il Sud del nostro Paese.
Il passaggio di anticicloni africani come Caronte in generale non è più una rarità ma il loro essere diventati «la norma» non è affatto un evento rassicurante. Antonio Sanò, meteorologo di IlMeteo.it, descrive così il fenomeno:
«L’anticiclone delle Azzorre, oceanico, portava un caldo meno intenso. Negli ultimi 20 anni ha prevalso quello africano e questo è già una eccezionalità, ma quello che prima avveniva qualche giorno all’anno adesso è quasi la norma».
L’unica speranza secondo l’esperto saranno dei temporali sulle montagne, sulle Alpi occidentali e sul Friuli in particolare, ma a suo giudizio non saranno sufficienti ad alleviare l’afa, poiché il refrigerio resterà circoscritto nell’area e non sarà comunque una serie di sporadici temporali ad arginare il grave problema della siccità che attualmente si registra. Ulteriore timore è quello per la tenuta della rete elettrica nazionale, il caldo potrebbe danneggiarla.
Allerta meteorologi: il caldo si protrarrà
La preoccupazione dei meteorologi quindi è viva ma si concentra tanto sull’arrivo del caldo in sé quando su un parametro quasi costante nell’evoluzione del clima nel quadro emergenziale attuale, quello della durata. Il vero problema è infatti la permanenza di questo calore no stop fino ad agosto e l’assenza di un abbassamento notturno dei valori: resteremo sempre sopra i 20 gradi.
Spanò lo riassume così:
«Ciò che preoccupa di più di questa situazione è che è iniziata molto presto e non ci sono segnali di cedimento, e addirittura è in aumento, per cui è chiaro che il mese di luglio e gran parte di quello di agosto risulteranno più caldi e afosi perché c’è stato un surriscaldamento dei mesi precedenti».
Secondo le ultime modellistiche, senza un «miracolo» dobbiamo aspettarci un costante oscillare tra i 30 gradi e i 35 gradi per sfiorare poi la cifra dei 40 con clima rovente nelle grandi città italiane.
Attenzione nelle grandi città: dove colpirà Caronte
Le località maggiormente colpite saranno proprio i grandi centri. In particolare il picco di caldo è previsto mercoledì 29 con quasi 40 gradi al Sud, nella zona della Puglia tra Bari e Foggia, 38°C gradi in molte zone della Calabria e della Sicilia, 36°C a Roma e Firenze e 37°C a Bologna. Verrà infatti superata di tre gradi la massima di storica di quest’ultima città che, a oggi, è di 34°C (registrati nel 2003).
Verso giovedì 30 giugno invece stesse condizioni nella zona della pianura Padana tra Lombardia, Veneto ed Emilia con picchi sempre a 40 gradi nelle province di Rovigo, Ferrara e Mantova.
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