Casa in affitto, ecco tutto quello che il proprietario non può (e non deve) fare

Patrizia Del Pidio

16 Luglio 2024 - 16:39

Quando si vive in una casa in locazione possono esserci dei soprusi da parte del proprietario dell’appartamento. Vediamo tutto quello che non può fare.

Casa in affitto, ecco tutto quello che il proprietario non può (e non deve) fare

Se i vive in una casa in affitto, quali sono le cose che il proprietario non può fare? Premettendo che esistono padroni di casa squisiti che si comportano nel modo corretto e fanno tutto quello che è in loro potere per mantenere l’immobile sempre in perfette condizioni, in moltissimi casi il proprietario dell’immobile in cui si vive avanza diritti che in realtà non ha.

Nel corso degli anni abbiamo raccolto centinaia di testimonianze di inquilini che hanno dovuto accettare soprusi e prepotenze da parte del proprietario dell’immobile in cui vivevano, senza sapere quali fossero realmente i propri diritti. Dopo aver affrontato il tema in diverse delle sue sfaccettature, abbiamo deciso di proporre questa guida in cui riassume tutti i comportamenti che i proprietari di casa non possono tenere.

Casa in affitto, come evitare le prepotenze del proprietario dell’immobile

Ci sono delle situazioni che si ripresentano in diverse occasioni: il padrone di casa, anche quando affitta il suo immobile continua a occuparlo, magari tenendo ingombra parte della cantina o del garage con cose sue. Se la cantina e il garage, però, sono compresi nel contratto di affitto come parti locate all’inquilino, il proprietario non può tenerli ingombri con le sue cose.
L’inquilino, in questo caso, deve chiedere gentilmente di liberare gli spazi in questione o, in alternativa, pretendere una riduzione del canone di locazione visto che non tutte le parti comprese nel contratto sono a suo esclusivo utilizzo.

In alcune occasioni può capitare, poi, di trovare un proprietario di casa che mette in atto comportamenti fraudolenti e mantiene nella casa locata la propria residenza. In questo modo, infatti, l’immobile concesso in locazione resta anche la sua abitazione principale (visto che vi ha la residenza) e sarà esonerato dal versamento dell’Imu.

L’inquilino, in questo caso specifico, deve sapere che per poter mantenere la residenza nell’immobile concesso in locazione, il proprietario deve riservarsi l’utilizzo di una porzione della casa per il suo uso esclusivo nel contratto di locazione. Se questa cosa non è indicata nel contratto si può chiedere al proprietario di spostare la residenza altrove o, in alternativa, di sistemare il contratto prevedendo una porzione di immobile a sua disposizione (e abbassando, di conseguenza il canone di locazione). Non sempre, in questi casi, è facile fare in modo che il proprietario sposti la propria residenza (ricordiamo che se lo fa sarà cotretto a pagare l’Imu): basterà segnalare al Comune che si tratta di una residenza fittizia e in casa con gli inquilini, in realtà, non vive nessuno.

Ecco tutto quello che il proprietario non può fare

Ci sono molti comportamenti che i proprietari di casa mettono in atto e che, invece, non rientrano nei loro diritti. Un esempio classico è quello di mantenere una copia delle chiavi dell’appartamento locato per effettuare visite a sorpresa quando l’inquilino non c’è (per controllare lo stato dell’immobile, magari). Si tratta di un comportamento che non può essere in ogni caso tenuto: non si può entrare nella casa concessa in affitto senza l’autorizzazione di chi paga il canone di locazione tutti i mesi, inoltre, l’inquilino può chiedere che sia scritto in modo inequivocabile nel contratto che gli siano consegnate tutte le copie delle chiavi dell’appartamento.

Da sottolineare, poi, che il proprietario non può neanche presentarsi alla porta della casa che ha locato senza preavviso per effettuare un controllo dell’immobile. Il padrone di casa ha diritto di visionare la sua proprietà tutte le volte che vuole, ma per effettuare la visita deve concordare data e ora con l’inquilino.

In altri casi i proprietari vogliono dire la loro sulla possibilità di ricevere ospiti che soggiornano per un certo periodo nell’immobile o sulla scelta di avere animali domestici. In entrambi i casi l’inquilino gode del diritto di abitazione nella casa e può ricevere tutti gli ospiti che vuole e per quanto tempo desidera senza dover interpellare il proprietario. Allo stesso modo, se non esiste una clausola nel contratto che vieti di tenere animali, il proprietario non può impedire all’inquilino di vivere con uno o più animali da compagnia.

Il proprietario può mantenere parte della cauzione per danni nell’immobile?

In ultimo, ma non in ordine di importanza, in moltissimi casi il proprietario dell’immobile si è rifiutato di restituire, del tutto o in parte, il deposito cauzionale lasciato dall’inquilino a inizio contratto. La scusa, nella maggior parte dei casi, è quella di dover riparare i danni lasciati nell’immobile.

In questo caso vanno sottolineati aspetti importantissimi: l’inquilino non è tenuto a risarcire danni da usura. Se una famiglia, ad esempio, resta in un appartamento in affitto per 10 anni, è normale che lasci traccia del suo passaggio proprio perché l’immobile è stato utilizzato: per l’utilizzo, però, è stato già versato un canone di locazione mensile. Solo se ci sono danni evidenti e non dovuti all’usura il proprietario può chiedere un risarcimento. In nessun caso, però, può trattenere gli eventuali danni dal deposito cauzionale senza che a prevederlo sia un Giudice.

Serve, infatti, l’autorità giudiziaria per stabilire l’ammontare dei danni che il proprietario non può determinare da solo l’importo delle spese necessarie per le riparazioni all’immobile. Nel caso in cui fossero necessarie, il proprietario dovrà accordarsi con l’inquilino, oppure fargli causa.

Argomenti

# Legge

Iscriviti a Money.it