La direttiva europea sulle case green può mettere a rischio le richieste di mutuo? Per le banche scatta l’allarme: ecco perché la normativa Ue può cambiare le regole per gli istituti.
La direttiva europea sulle case green può mettere a rischio i mutui. È questo l’allarme lanciato dopo l’audizione del direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, alla Camera dei deputati. Il timore è che siano le banche a dover assicurare, secondo la direttiva, l’efficientamento energetico degli edifici.
Come a dire che se i proprietari non dovessero riuscire a fare i lavori, allora gli istituti dovrebbero offrire una garanzia per raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero. Ma è davvero così o la direttiva può essere interpretata in altro modo? E questo comporterà qualche novità per i mutui?
Ricordiamo che il provvedimento europeo, noto come case green, ha l’obiettivo di rendere tutti gli edifici residenziali a emissioni zero entro il 2050. Il primo obiettivo è il raggiungimento della classe energetica F entro il 2030 e la E dal 2033. Difficile da raggiungere per l’Italia, pensando alle spese da sostenere. E proprio qui si entra nel nocciolo della questione: chi pagherà?
Chi pagherà per la direttiva sulle case green
I costi delle ristrutturazioni degli edifici rischiano di essere elevati. Per alcuni proprietari forse insostenibili. Difficile pensare che lo Stato, dopo il Superbonus al 110%, possa tornare su una formula di questo genere per garantire le ristrutturazioni a costo zero. Servirebbero troppi soldi. E quindi? Chi pagherà?
Case green, devono pagare le banche?
Per le banche l’allarme è scattato con l’audizione di Sabatini, secondo il quale “anche le banche potrebbero avere difficoltà a erogare finanziamenti ipotecari a soggetti con più basso merito creditizio, posto che il processo di finanziamento deve basarsi necessariamente su una solida valutazione del merito del credito”.
Preoccupazione che riguarda gli istituti, quindi. Ma che, invece, sembrano pensare a un altro aspetto. Ovvero al fatto che la direttiva chiede loro di “migliorare le prestazioni energetiche degli immobili posti a garanzia dei propri portafogli mutui”.
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Case green, perché i mutui sono a rischio
Questo passaggio lascia intendere che siano le banche a doversi preoccupare dell’efficientamento energetico nel caso in cui i proprietari non siano in grado di fare i lavori. Ma è davvero così? Il rischio, in parte, c’è, soprattutto se - come segnala il Messaggero - si ricorda la prima versione della direttiva Ue sulle case green.
Praticamente è una sorta di obbligo di ristrutturazione che finisce per vincolare anche le banche. Se così fosse, ha spiegato Sabatini, gli istituti si troverebbero di fronte all’obbligo di scegliere di applicare il mutuo solo per gli immobili che offrono più garanzie dal punto di vista energetico. Così facendo si potrebbero ridurre “le possibilità di accesso al credito per l’acquisto e la riqualificazione degli immobili di minore qualità”.
Gli istituti, quindi, potrebbero decidere di non concedere i mutui per gli edifici meno attrezzati dal punto di vista energetico. E questi appartamenti potrebbero essere acquistati solamente da chi, come i grandi fondi di investimento, ha grande disponibilità economica. Aprendo un altro mercato immobiliare rispetto a quello che conosciamo oggi, con regole completamente diverse. E probabilmente più difficoltà per chi ha meno possibilità di acquistare subito.
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