Btp Italia novembre: cedola all’1,45%

C. G.

16/11/2018

Occhi puntati oggi sulla cedola (minima e garantita) del Btp Italia di novembre 2018: il MEF vuole combattere il rialzo degli interessi sui titoli italiani, ma ci riuscirà?

Btp Italia novembre: cedola all’1,45%

La cedola del Btp Italia di novembre 2018 è stata fissata all’1,45%.

Nei giorni scorsi il mercato si è interrogato sul possibile range previsto dal MEF, ma i dati ufficiali sul tasso minimo garantito (e dunque non sulla cedola definitiva) sono stati comunicati soltanto oggi, venerdì 16 novembre, alle ore 13:00.

Secondo le previsioni degli analisti, la cedola del Btp Italia di novembre 2018 avrebbe dovuto aggirarsi tra l’1,2% e l’1,25%, decisamente più in alto rispetto ai tassi previsti durante l’emissione di maggio scorso. Il MEF, però, ha sorpreso tutti con un tasso cedolare minimo garantito all’1,45%.

Cedola Btp Italia 2018: le date da monitorare

Come già confermato, nella giornata di oggi venerdì 16 novembre il MEF ha pubblicato l’atteso Decreto di Emissione del titolo, volto a definirne finalmente tutti i dettagli e le caratteristiche definitive.

Il documento è stato accompagnato dal Codice ISIN IT0005351660 che servirà per la prima fase di negoziazione, quella riservata al pubblico retail, oltre che dalla già citata cedola del Btp Italia di novembre all’1,45%.

Sulla base di questo tasso cedolare reale annuo minimo garantito verrà ufficializzata poi la cedola definitiva. Questo accadrà soltanto alla chiusura della seconda fase del collocamento prevista per le ore 11:00 del giorno 22 novembre.

Le attese del mercato

Come già accennato, gli esperti avevano stimato una cedola compresa tra l’1,2% e l’1,25%. Il dato all’1,45% ha rappresentato un deciso cambio di rotta rispetto a quanto accaduto a maggio scorso.

Durante quell’emissione del Btp Italia 2018 il MEF aveva scelto un tasso cedolare annuo minimo garantito 0,40% e, di conseguenza, una cedola definitiva allo 0,55%.

La salita sopra l’1,2% potrebbe rispondere all’esigenza di far fronte al forte rialzo degli interessi sui titoli italiani osservato sul finire di maggio scorso. Certo è che neanche l’aumento del tasso assicurerà al Mef l’adesione degli investitori.

Nel 2012, ad esempio, la cedola definitiva al 3,55% non ha riscosso successo dato il periodo storico non particolarmente positivo per gli investimenti. Tutto dipenderà da come il mercato percepirà il Btp Italia di novembre 2018 e da quanto gli investitori reputeranno conveniente comprare.

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