Legge di Bilancio 2020, confermata la cedolare secca al 10% in seguito al vertice di maggioranza tenutosi il 29 ottobre. Le coperture attese dall’aumento previsto in un primo momento si troveranno, probabilmente, dal rincaro della tassa sui giochi.
Buone notizie in arrivo con la Legge di Bilancio 2020 grazie alla conferma della cedolare secca al 10%.
La novità arriva in seguito al vertice di maggioranza che si è tenuto ieri 29 ottobre 2019.
Sono gli ultimi giorni di lavoro per definire nel dettaglio quali misure faranno parte della prossima manovra.
Non ci sarà l’aumento dell’aliquota al 12,5%, previsto dalla prima bozza della Legge di Bilancio 2020, e si ridurrà il rincaro delle tasse previsto sulle casa.
Non solo è stato scongiurato l’aumento al 12,5% della cedolare secca sugli affitti a canone concordato, ma il Governo Conte ha in programma di rendere l’aliquota al 10% strutturale, e quindi permanente.
L’imposta agevolata si applica per affitti a canone concordato o equo canone determinato dalle associazioni di categoria, sindacati dei proprietari e degli inquilini.
Per ora si attende la conferma anche dell’aliquota al 21% della cedolare per gli affitti di locali commerciali.
Cedolare secca confermata al 10% in Legge di Bilancio 2020
In seguito al vertice di maggioranza che si è tenuto il 29 ottobre in tarda serata è arrivata una buona notizia sugli affitti a canone concordato: la cedolare secca è stata confermata al 10%.
In un primo momento si era ipotizzato un aumento dell’aliquota al 12,5%, rincaro che è stato bloccato grazie alla coesione del Governo sull’argomento.
Anzi, il progetto del Governo Conte è quello di rendere strutturale, e quindi permanente, la cedolare secca al 10% in Legge di Bilancio 2020.
È lo stesso Antonio Misiani, viceministro dell’Economia, a confermare la notizia su Twitter.
Una buona notizia dal vertice di maggioranza sulla #leggedibilancio: la cedolare secca sugli affitti a canone calmierato resta al 10% (a legislazione vigente sarebbe passata al 15%)
— Antonio Misiani (@antoniomisiani) October 29, 2019
La cedolare secca al 10% sugli affitti interessa la tassazione del reddito fondiario delle persone fisiche proprietarie di immobili, ovvero titolari di diritti reali di godimento su unità immobiliari locate ad uso abitativo.
Questo significa che non si può fruire della cedolare secca per l’affitto di immobili che non siano destinati all’uso abitativo, quindi non rientrano nel regime agevolato al 10% della cedolare secca gli affitti commerciali di negozi e uffici, per i quali si applica invece la cedolare secca del 21% per il 2019.
A tal proposito, si attende ora la conferma dell’aliquota al 21% della cedolare per gli affitti di negozi e botteghe anche per il 2020, della quale però non si è parlato.
Se l’aliquota al 21% sull’affitto dei negozi venisse confermata potrebbe migliorare la situazione dei locali commerciali sfitti, oltre ad essere un’ottima notizia per i commercianti, che dal prossimo anno saranno interessati, loro malgrado, da molti più adempimenti e sanzioni (si pensi al POS obbligatorio o alla lotteria degli scontrini).
Cedolare secca al 10%, scongiurato l’aumento per il 2020
La novità sulla cedolare secca confermata al 10% va ad alleggerire un po’ la stangata sulla casa prevista per il 2020 con la Legge di Bilancio.
Secondo la legislazione vigente, infatti, la cedolare secca sarebbe dovuta aumentare al 15%.
L’attuale Governo ha provato, in un primo momento, a limitare questo aumento al 12,5%, riuscendo però a bloccare in modo definitivo il rincaro durante il vertice di maggioranza del 29 ottobre.
Ma allora da dove verranno prese le risorse necessarie per scongiurare l’aumento della cedolare secca?
Probabilmente dall’aumento della tassa sulla fortuna, che si applicherà dalle vincite di importo pari a 500 euro, e sarà pari al 15%; salirà al 25% per le vincite che superano i 10.000.000 euro.
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