Centrale nucleare da €13 miliardi in costruzione in Francia, ecco cosa sappiamo

Alessandro Nuzzo

2 Novembre 2024 - 12:21

Il progetto Flamanville 3 in origine doveva essere completato nel 2012. Dopo anni di ritardi ci siamo quasi per la messa in funzione.

Centrale nucleare da €13 miliardi in costruzione in Francia, ecco cosa sappiamo

La Francia continua ad essere una delle nazioni europee che investe di più nell’energia nucleare. Ad oggi sono 57 i reattori costruiti d’Oltralpe. Alcuni sono sul mare e sfruttano l’acqua marina per il raffreddamento, gli altri sono nell’entroterra e sfruttano i fiumi come fonte di refrigerazione.

L’ultimo reattore che sta per entrare in funzione a pieno regime è il Flamanville 3. I lavori sono iniziati nel 2007 e nel 2012 dovevano in teoria essere conclusi. Una serie di vicissitudini hanno fatto accumulare ritardi su ritardi e solo a luglio sono iniziati i primi test di accensione. Nei prossimi mesi dovrebbe essere collegato alla rete elettrica nazionale.

Il Flamanville 3 sarà il reattore più potente del paese

La centrale nucleare di Flamanville sorge presso l’omonima città ubicata nella Bassa Normandia. Già possiede due reattori Pwr in funzione dal 1986 e dal 1987 e che resteranno attivi fino al 2036 e al 2037. Dal 2007 è in costruzione nella stessa area un terzo reattore, un’unità EPR di ultima generazione. Si tratta del secondo modello al mondo, il primo in Francia di generazione III+. Con una potenza erogata di 1.600 MW, diventerà il reattore più potente della Francia che andrà ad alimentare la regione della Normandia.

La costruzione del reattore Flamanville 3 è andata più lenta del previsto. La data di fine lavori era prevista inizialmente per il 2012 salvo poi subire numerosi rinvii e ritardi. I motivi sono diversi: dal mancato funzionamento del sistema di controllo del reattore, alle perdite nelle saldature fino a materiali da costruzione di bassa qualità, anomalie allarmanti nella progettazione del reattore pressurizzato e rischi per la sicurezza nel processo di costruzione. Anni e anni di ritardi che hanno fatto lievitare anche il costo finale: dagli iniziali 3,3 miliardi si è arrivati ad una cifra 4 volte di più, ovvero 13,2 miliardi. Ospiterà 800 lavoratori.

E così il progetto presentato come innovativo, meno costoso, più efficiente e più facile da costruire si è rivelato pieno di problemi, costruito con enorme ritardo rispetto alla tabella di marcia e con sovra-costi enormi. Infatti le critiche non sono mancate.

Dopo tantissimi anni a quanto pare i lavori sono finalmente terminati e lo scorso mese di maggio sono partite le operazioni di carico del combustibile nel serbatoio: 241 gruppi ciascuno alto circa 5 metri e pesante quasi 800 kg, per un totale di 60mila barre, e 89 gruppi di controllo. Anche i test a freddo sono conclusi e ora si stanno effettuando test a caldo portando il reattore a 155 bar e 303 gradi.

Quando il reattore avrà raggiunto il 25% della sua potenza entrerà in funzione la turbina Arabelle, lunga 70 metri e pesante 1.200 tonnellate alimentata dal vapore creato dal reattore. La turbina inizierà a produrre energia elettrica da immettere sulle rete. Le stime dicono che entro la fine dell’anno si dovrebbe raggiungere l’obiettivo della piena produzione e alimentare i consumi energetici di 3 milioni di abitazioni.

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