Che succede quando muore un parlamentare?

Ilena D’Errico

12 Giugno 2023 - 23:45

Ecco cosa succede quando muore un parlamentare, chi subentra nel seggio vacante e come viene scelto.

Che succede quando muore un parlamentare?

Così come per tutte le persone comuni, anche alla morte di un parlamentare seguono importanti aspetti pratici da considerare. Così come ogni posizione lavorativa rimasta improvvisamente scoperta, e anzi con più urgenza vista la delicatezza dell’incarico, anche il ruolo di parlamentare deve essere riassegnato. Vediamo in che modo avviene la scelta e cosa succede quando muore un parlamentare.

Chi viene eletto quando muore un parlamentare

La legge disciplina le modalità di interruzione della carriera parlamentare, tra cui si annoverano l’incompatibilità, le dimissioni e ovviamente una grave malattia o il decesso durante la carica. La morte di un parlamentare è senza dubbio un momento di triste lutto per il governo, ma deve essere regolamentata per garantire il proseguimento delle funzioni e la stabilità del Parlamento.

La scelta del successore alla morte di un parlamentare è differente a seconda dell’elezione con cui era stato eletto il defunto. In particolare, se il parlamentare era stato eletto in un collegio uninominale, dunque con il maggioritario, si procede con le elezioni suppletive nel collegio d’elezione. Quando il parlamentare deceduto, invece, era stato eletto con il proporzionale, dunque all’interno di una lista bloccata, il seggio vacante viene occupato dal secondo nella graduatoria prefissata.

La prima casistica attiene ovviamente anche alla morte di Silvio Berlusconi, eletto come senatore della Repubblica italiana il 25 settembre 2022 nel collegio uninominale 6 della Lombardia (quello di Monza) e deceduto oggi, 12 giugno 2023. Per conoscere il successore che subentrerà al suo posto in Senato bisognerà quindi attendere le elezioni suppletive.

Le elezioni suppletive sono pensate appositamente per coprire il seggio vacante di un senatore o di un deputato, per l’appunto assicurando che il Parlamento possa svolgere le sue funzioni nel modo corretto ed evitare che l’equilibrio politico rappresentante le scelte degli elettori venga distorto. Difatti, le elezioni suppletive devono – di norma – essere disposte entro 90 giorni dalla vacanza, anche se questo termine può essere prorogato per particolari eccezioni.

Naturalmente, le elezioni suppletive si svolgono anch’esse con sistema maggioritario, in quanto non sono necessarie per le elezioni con sistema minoritario (in cui avviene il subentro del secondo in graduatoria).

Un esempio di quest’ultimo tipo è anche tristemente vicino. Si tratta, ovviamente, della morte del senatore Bruno Astorre che, essendo stato eletto con il collegio plurinominale del Senato Lazio 02, è stato sostituito in automatico. In particolare, il secondo posto in lista sarebbe spettato ad Annamaria Furlan, che però è stata nel frattempo eletta in Sicilia. Così, è subentrato nel seggio vacante il terzo in lista, l’attuale senatore Filippo Sensi.

Il vitalizio dei parlamentari dopo la morte

Alla morte di un parlamentare, oltre all’aspetto puramente organizzativo e governativo, c’è anche da considerare la concessione del vitalizio. Quest’ultimo, anche se per certi versi può assomigliare a un trattamento pensionistico «ordinario», è evidentemente caratterizzato dalla durata “a vita”. Il funzionamento del vitalizio, però, va molto oltre questo limite, essendo spettante di diritto anche ai suoi eredi, tra cui coniuge (o parte dell’unione civile), figli, fratelli e sorelle.

I funerali per i parlamentari

La morte di un parlamentare non è di per sé annoverata fra le casistiche previste dalla legge per il diritto ai funerali di Stato, anche se il Consiglio dei Ministri può fare delle eccezioni per personalità particolarmente importanti per la nazione. Ovviamente, i funerali di Stato sono dovuti quando il parlamentare deceduto aveva un’altra carica sovrapposta, che rientra fra le previsioni di legge.

Nel caso di Silvio Berlusconi, il diritto ai funerali di Stato nasce dalla presidenza del Consiglio dei ministri, peraltro straordinariamente lunga. Per la morte di Silvio Berlusconi, poi, è stato proclamato il lutto nazionale, che però non è direttamente collegato alle esequie di Stato. Ciò non esclude l’attuarsi di particolari e dovuti onori anche per i senatori che non hanno diritto al funerale di Stato.

Alla morte del senatore Astorre, per esempio, è stata tenuta la camera ardente in Senato e la cerimonia è stata presidiata dalla Protezione civile e dalle più alte cariche del governo, pur non essendo state proclamate le esequie di Stato. Il governo Meloni ha invece fatto un’eccezione nel 2022, per i funerali di Stato dell’ex ministro Roberto Maroni, anche se la famiglia ha voluto farsi carico della spesa per la cerimonia.

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