Chi deve fare il 730?

Isabella Policarpio

17 Giugno 2019 - 16:10

Chi deve fare il 730? Ecco una guida alla dichiarazione dei redditi 2019.

Chi deve fare il 730?

Chi deve fare il 730? Quali sono, invece, i soggetti esonerati?

In merito alla dichiarazione dei redditi 2019, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito quali soggetti sono tenuti a presentare il modello 730 e quali, invece, il modello Unico persone fisiche.

Facciamo il punto della situazione su regole, soggetti obbligati ed esonerati dal modello 730, nonché sui redditi cui si riferisce.

Dichiarazione dei redditi 2019: chi può utilizzare il 730?

Per la dichiarazione dei redditi è possibile avvalersi di due modelli differenti: il 730 e il modello Unico Persone fisiche, destinati a soggetti differenti.

Il modello 730 può essere utilizzato da:

  • pensionati o lavoratori dipendenti;
  • soggetti che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente, come il trattamento di integrazione salariale e l’indennità di mobilità;
  • soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;
  • sacerdoti della Chiesa cattolica;
  • giudici costituzionali, parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive regionali e comunali;
  • soggetti impegnati in lavori socialmente utili.

I lavoratori con contratto a tempo determinato inferiore a un anno, possono presentare il 730:

  • al sostituto d’imposta, se il rapporto di lavoro è in essere almeno nel periodo di consegna del modello per la liquidazione delle imposte;
  • al Caf per lavoratori dipendenti o ad un professionista abilitato, se il rapporto di lavoro è in essere almeno nel periodo di consegna del modello per la liquidazione delle imposte e si è a conoscenza dei dati del sostituto che dovrà effettuare il conguaglio.

Modello 730, per quali redditi?

  • Ora che abbiamo visto i soggetti che possono utilizzare il 730, vediamo quali tipologie di reddito vanno dichiarate nel modello:
  • redditi di lavoro dipendente;
  • redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente;
  • redditi dei terreni e dei fabbricati;
  • redditi di capitale;
  • redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita IVA;
  • alcuni dei redditi diversi;
  • alcuni dei redditi assoggettabili a tassazione separata.

Modello 730: la dichiarazione congiunta dei coniugi

Il modello 730 può essere presentato in forma congiunta dai coniugi o dalle persone civilmente unite quando almeno uno dei due ha i requisiti di cui sopra. Nella dichiarazione congiunta va indicato come dichiarante il coniuge che ha come sostituto d’imposta il soggetto al quale viene presentata la dichiarazione.

Se entrambi i coniugi possono avvalersi dell’assistenza fiscale, il 730 può essere presentato in forma congiunta al Caf, al sostituto d’imposta di uno dei due oppure ad un professionista abilitato.

I coniugi non possono ricorrere alla dichiarazione congiunta quando la dichiarazione viene presentata per conto di incapaci e minori. Stessa cosa vale anche in caso di decesso di uno dei due avvenuto prima della presentazione del 730.

Modello 730: i soggetti esonerati

L’Agenzia delle Entrate detta l’elenco delle persone esonerate dalla presentazione del 730. Precisamente, sono esonerati i soggetti che hanno posseduto:

  • redditi d’impresa, anche in forma di partecipazione;
  • redditi di lavoro autonomo per i quali è richiesta la partita IVA;
  • redditi “diversi” non compresi tra quelli indicati nel quadro D, rigo D4 (come i proventi derivanti dalla cessione totale o parziale di aziende, proventi derivanti dall’affitto o concessione in usufrutto di aziende).

A questi si aggiungono anche coloro che:

  • devono presentare una delle seguenti dichiarazioni: Iva, Irap, sostituti d’imposta modelli 770 ordinario e semplificato;
  • non sono residenti in Italia nell’anno in corso e/o precedente;
  • presentano la dichiarazione per conto dei contribuenti deceduti;
  • nell’anno di imposta percepiscono redditi di lavoro dipendente erogati esclusivamente da datori di lavoro non obbligati ad effettuare le ritenute d’acconto;
  • nell’anno di imposta hanno realizzato plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate.

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