Dopo l’operazione della Procura di Catania, Dazn vorrebbe i nomi degli abbonati alle Iptv illegali e potrebbe costituirsi parte civile nell’eventuale processo: chi ha il pezzotto finirà in tribunale?
Iptv, tremano i possessori del pezzotto con Dazn che sarebbe pronta a portarli in tribunale. L’inchiesta condotta dalla Procura di Catania - 11 arresti, 89 perquisizioni in quindici regioni italiane e, con la collaborazione delle forze di polizia straniere, 14 perquisizioni nei confronti di 102 persone nel Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania e Croazia - potrebbe segnare una nuova era nella lotta allo streaming illegale.
L’operazione Taken Down condotta dalla Procura di Catania avrebbe smantellato per gli inquirenti la più grande rete di streaming illegale a livello internazionale, con 22 milioni di clienti in tutta Europa e un giro d’affari stimato in 3 miliardi l’anno.
Come noto per i possessori del pezzotto sono previste multe da un minimo di 150 fino a un massimo di 5.000 euro, mentre per i gestori di servizi che non segnalano le attività illegali di cui vengono a conoscenza rischiano invece fino a un anno di carcere. Inoltre bisogna ricordare che la diffusione di contenuti protetti da copyright, senza licenza e per fini di lucro, resta un reato punibile con la reclusione da 6 mesi fino a 3 anni, oltre alla multa da 2.582 a 15.493 euro.
Dazn da tempo ha dichiarato guerra ai possessori del pezzotto, visto che le Iptv illegali secondo alcune stime provocherebbero un danno da 10 miliardi di euro l’anno alle pay tv e alle piattaforme di streaming.
In vista del processo che si terrà a seguito dell’inchiesta Taken Down, Dazn potrebbe costituirsi parte civile; inoltre sulla stampa nazionale è stato riportato come l’azienda sia pronta a chiedere alla Procura di Catania i nomi degli utenti individuati dagli inquirenti.
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Iptv, Dazn porterà in tribunale chi ha il pezzotto?
Dopo che è stata diffusa la notizia dell’operazione della Procura di Catania contro lo streaming illegale, Dazn ha rilasciato un comunicato dove si ipotizzano scenari inquietanti per tutti i possessori del pezzotto.
“Oltre ai rischi in cui si incorre, come il furto della propria identità e informazioni bancarie, quanto annunciato oggi conferma che chi vende e compra pirateria lascia tracce indelebili - si legge -; i clienti saranno quindi sanzionati oltre a poter diventare oggetto di azioni da parte dei titolari dei diritti”.
Secondo La Repubblica, i legali di Dazn vorrebbero ottenere un risarcimento da parte di tutte quelle persone che si sono affidate all’organizzazione criminale sgominata dalla Procura di Catania, con l’azienda che sarebbe pronta a costituirsi parte civile.
Come riportato da Calcio & Finanza, Dazn “prende di mira il singolo abbonato illegale e per raggiungere il proprio obiettivo busserà alla porta dei magistrati catanesi chiedendo i nomi di chiunque abbia guardato le gare aggirando il suo abbonamento”.
In Italia la multa minima per i possessori delle Iptv illegali è di 150 euro che, moltiplicati per 22 milioni, porterebbe a un incasso per lo Stato pari a 330 milioni, cifra che schizzerebbe a 11 miliardi - metà di una manovra finanziaria - nel caso invece della sanzione massima di 5.000 euro.
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