L’assassino di Sharon Verzeni, la 33enne accoltellata per strada nella notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d’Isola, ancora è ignoto: chi può aver ucciso la donna e cosa c’entra Scientology.
Chi ha ucciso Sharon Verzeni? Quasi un mese dopo l’assassinio della donna - avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo -, ancora non ha un nome il colpevole anche se gli inquirenti sarebbero vicini a una possibile svolta.
L’omicidio di Sharon Verzeni è un caso di cronaca nera che sembrerebbe essere uscito dalla penna di Arthur Conan Doyle, il padre di Sherlock Holmes. Gli ingredienti dell’autentico mistero sembrerebbero esserci tutti: una esistenza tranquilla e senza macchie, l’apparente assenza di un movente, una telefonata della vittima agonizzante al 112 “mi ha accoltellata” prima di spirare e, ca va sans dire, dei soldi, quelli versati dalla donna per dei corsi a sfondo professionale a Scientology, il movimento religioso al quale di recente si era avvicinata.
Adesso però gli investigatori di Bergamo - anni fa alle prese con un altro efferato caso di cronaca come quello di Yara Gambirasio - sarebbero riusciti a identificare “l’uomo in bicicletta”, possibile testimone chiave dell’omicidio se non addirittura l’assassino stesso.
Se questa figura chiave dovesse avere un nome, questo significherebbe che presto potremmo sapere chi ha ucciso Sharon Verzeni? Non necessariamente, visto che nel caso della giovane Yara ci sono voluti anni prima di arrivare a un processo. A mancare infatti è l’arma del delitto, fondamentale per poter incrociare i 40 test del dna fatti nei giorni scorsi ad altrettanti potenziali colpevoli, anche se per gli inquirenti sarebbero dieci le persone riprese dalle telecamere nella zona del delitto a cui ancora si deve dare un nome.
Chi ha ucciso Sharon Verzeni?
La morte di Sharon Verzeni è un autentico giallo. Trentatré anni, un compagno Sergio Ruocco di professione idraulico con cui vive in una villettina a Terno d’Isola, un lavoro come barista in una pasticceria a Brembate, gli amici, i colleghi e quei corsi di Scientology che da poco aveva iniziato a frequentare.
Una vita normale e fatta di abitudini, come quella di fare delle passeggiate serali - quando è più fresco - ripetendo un percorso che è quasi sempre lo stesso. La notte tra il 29 e il 30 luglio però ha deciso di uscire più tardi, verso la mezzanotte, mentre il compagno era a casa a dormire visto che il giorno dopo si sarebbe dovuto svegliare presto.
Alle 00.52 è arrivata una telefonata al 112 ed è stata fatta da Sharon Verzeni che, agonizzante, ha fatto in tempo a dire solo “mi ha accoltellata” prima di stramazzare. La donna si trovava a via Castegnate a poco più di mezzo chilometro da casa sua, a terra dopo essere stata colpita da quattro coltellate che l’hanno uccisa.
Un omicidio efferato, visto che la vittima è stata colpita con tre fendenti alla schiena e uno allo sterno: non è stato ancora chiarito se i primi colpi siano stati sferrati da dietro o viceversa. L’arma del delitto non è stata ritrovata, ma con ogni probabilità dovrebbe trattarsi di un coltello da cucina.
Sharon sembrerebbe essere stata colta di sorpresa e non è riuscita a difendersi: sotto le sue unghie così non sono state trovate tracce di dna, mentre i suoi abiti sono stati consegnati al Ris di Parma.
I sospettati per l’omicidio di Sharon Verzeni
Nella zona in cui è stata uccisa Sharon Verzeni sono attive circa 60 telecamere, ma sfortunatamente nessuna di queste è in funzione in via Castegnate e di conseguenza non ci sono filmati che hanno immortalato l’omicidio.
In quell’orario le telecamere hanno ripreso 40 persone che si trovavano in zona, tra cui “l’uomo in bicicletta” che potrebbe essere quello più vicino alla scena del delitto se non l’assassino stesso. Adesso gli inquirenti sono convinti di essere riusciti a identificare questa persona grazie agli abiti indossati e al modello della bici.
C’è anche un possibile testimone oculare, un pensionato di 76 anni che in quei momenti si trovava a fumare in balcone a 150 metri di distanza dal luogo dell’omicidio: l’uomo però prima ha dichiarato che a quell’ora stava dormendo poi, messo di fronte a un video che l’ha immortalato sul terrazzo, ha detto di non aver visto nulla in quanto non vedrebbe molto bene causa cataratta.
Questo possibile supertestimone - descritto dai giornali come un pregiudicato pugliese - adesso è indagato per falsa testimonianza, spiegando poi che in quella via anche in tarda serata c’è parecchio viavai e lui potrebbe non avere badato alla bicicletta.
I Carabinieri più volte hanno interrogato Sergio Ruocco, il compagno di Sharon Verzeni. La loro era una storia importante - fidanzati da oltre dieci anni e conviventi da tre -, tanto che progettavano di sposarsi e allargare la famiglia.
L’alibi dell’uomo appare essere granitico e gli inquirenti starebbero battendo altre piste, come quella dell’ambiente di lavoro della donna: la convinzione infatti è che la trentatreenne conoscesse il suo assassino che, con ogni probabilità, aveva particolare dimestichezza con la zona dell’omicidio.
Perché si parla di Scientology
Gli investigatori di Bergamo stanno indagando a trecentosessanta gradi per cercare di capire chi ha ucciso Sharon Verzeni. Scavando nella vita della vittima, è saltato fuori che la donna di recente si era avvicinata a Scientology tramite dei colleghi di lavoro.
Analizzando il conto corrente della barista sono emersi dei versamenti fatti a Scientology per dei corsi a sfondo professionale, una cosa molto comune per chi frequenta questo movimento religioso che in Italia conta oltre 250.000 membri o simpatizzanti.
La famiglia di Sharon Verzani non era a conoscenza di questa cosa, mentre il compagno Sergio Ruocco ha negato che ci fossero stati dei dissapori per i pagamenti effettuati a Scientology. Un altro tassello di questo giallo che, in attesa degli sviluppi investigativi, al momento appare essere una sorta di sciarada.
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