Chi manda la visita fiscale, chi la paga e come scoprirlo

Simone Micocci

15 Ottobre 2024 - 17:31

Visita fiscale, non cambia nulla se a mandarla è l’Inps o il datore di lavoro (ma questo deve pagarla).

Chi manda la visita fiscale, chi la paga e come scoprirlo

La visita fiscale può essere disposta in automatico dall’Inps oppure su richiesta del datore di lavoro.

La domanda su chi manda la visita fiscale, quindi, ha una duplice risposta, in quanto tanto l’Inps quanto l’azienda stessa hanno questo potere. A tal proposito è importante sapere che chi manda la visita fiscale è anche chiamato a pagarla: laddove sia stato il vostro datore di lavoro a fare richiesta di un controllo ai vostri danni, infatti, questo è chiamato anche a sostenere l’onere previsto.

A tal proposito, è lecito chiedersi anche se c’è un modo per scoprire chi c’è dietro alla visita fiscale. Va comunque sottolineato che le regole sulle visite fiscali non cambiano: indipendentemente da chi è il mandatario il lavoratore ha l’obbligo di farsi trovare in casa negli orari delle visite fiscali, pena una sanzione che nel caso più grave può portare persino al licenziamento.

Fatte le dovute precisazioni, possiamo analizzare più nel dettaglio come funziona una visita fiscale, nonché se c’è un modo per scoprire, per semplice curiosità, chi ha richiesto di inviare un controllo nei vostri confronti.

Visita fiscale: Inps o datore di lavoro?

La risposta alla domanda su chi manda la visita fiscale la si trova all’interno del messaggio Inps n. 3265 del 2017, con cui l’Istituto ha recepito le novità introdotte dalla riforma Madia tra le quali spicca l’introduzione del Polo unico.

Entrato in vigore dal 1° settembre 2017, il Polo unico è l’organo che ha competenza esclusiva a effettuare le visite mediche di controllo nei confronti dei lavoratori in malattia, ma solo negli orari indicati dalla normativa. Una cosa è certa quindi: è sempre l’Inps a occuparsi delle visite fiscali, anche laddove la richiesta dovesse essere mossa dai datori di lavoro, tanto pubblici quanto privati.

Quindi, anche con l’introduzione del Polo unico Inps viene mantenuta la possibilità per il datore di lavoro di fare richiesta di visita fiscale. Vale per le aziende private, così come le pubbliche amministrazioni: laddove volessero controllare che effettivamente il dipendente è in malattia per un valido motivo, nonché che rispetta uno stile di vita che non rischia di compromettere una rapida guarigione, possono rivolgersi all’Inps per chiedere che ne venga disposta la visita di controllo.

Allo stesso tempo, però, l’Inps può effettuare anche il controllo d’ufficio, senza quindi che ne sia stata avanzata richiesta dai datori di lavoro interessati. Anzi, l’obiettivo primario del Polo unico era proprio questo, ossia - tramite un algoritmo - valutare quali sono le richieste di malattia che potrebbero non essere veritiere e disporne così un immediato controllo.

Chi paga la visita fiscale (e quanto costa)

Come anticipato, il servizio di richiesta della visita fiscale non è gratuito per il datore di lavoro. Quando è l’azienda a rivolgersi all’Inps per richiedere il controllo del medico, infatti, questa deve farsi carico di un costo variabile a seconda delle circostanze: ad esempio, costa di più quando richiesta nei giorni festivi, come pure quando ci si allontana dal centro città.

Nel dettaglio, sono 52,82 euro per la visita fiscale nel giorno festivo (se correttamente effettuata) che scendono a 41,67 euro per la visita nel giorno feriale. A questi si aggiungono 6 euro richiesti quando il luogo in cui avviene il controllo è in città, costo che sale a 15 euro oltre i 20 chilometri.

Si può sapere chi ha mandato la visita fiscale?

Non esiste un modo per essere certi di chi è il mandatario della visita fiscale. Questa informazione, infatti, non è indicata nel certificato medico, né tantomeno nella comunicazione che lascia il medico dell’Inps quando non vi trova a casa per comunicare l’avvenuto passaggio (e indicare la data per un nuovo appuntamento).

Tuttavia, è libertà dell’ispettore Inps che ha effettuato il controllo rispondere a esplicita domanda: questo infatti conosce il mandatario della visita, per quanto comunque non sia obbligato a rispondere.

Quando si può mandare la visita fiscale?

Per quanto riguarda le regole da rispettare non ci sono differenze tra la visita fiscale disposta d’ufficio e quella richiesta dal datore di lavoro. In ogni caso, infatti, bisogna attenersi agli orari di reperibilità, quali:

  • la mattina dalle ore 10:00 alle ore 12:00;
  • nel pomeriggio dalle ore 17:00 alle ore 19:00.

Per il resto non ci sono altri vincoli: la visita può essere richiesta in ogni giorno di malattia, anche quelli non coperti dall’indennità Inps. Inoltre, come previsto dalla riforma Madia, può anche essere ripetuta nello stesso periodo, persino nella stessa giornata laddove si ritenesse necessario.

Può essere mandata, ed è anche più probabile, nei giorni immediatamente antecedenti o successivi a un periodo non lavorativo: sono questi, infatti, i giorni considerati più a rischio dal Polo unico e che per questo possono dar luogo alla visita fiscale d’ufficio indipendentemente dalla richiesta del datore di lavoro.

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