Su TikTok spopola la cicatrice francese, un trend virale e pericoloso che ha messo in allarme gli insegnanti. Lievissimo il confine con l’autolesionismo: ecco di cosa si tratta.
Da giorni, ormai, spopola su TikTok un nuovo e pericoloso trend, chiamato la cicatrice francese. Diversi insegnanti italiani hanno lanciato l’allarme quando si sono accorti di questo particolare, preoccupati per la salute degli studenti, ritenuti facilmente influenzabili dai contenuti visti sui social network. Questa volta non si tratta di un gesto particolarmente grave, ma è un grave segnale del condizionamento dei social sugli adolescenti. Oltretutto, non è la prima volta in cui la piattaforma di TikTok ospita trend pericolosi e lesivi.
Cos’è la cicatrice francese e perché si tratta di un trend pericoloso
Il nuovo trend, chiamato appunto cicatrice francese, consiste nel pizzicarsi le guance fino a lasciare dei segni rossi ben visibili, in alcuni casi dei veri e propri lividi. Lo scopo sembrerebbe quello di dimostrare la resistenza al dolore, la determinazione e la forza mentale. Purtroppo il risultato lascia presagire l’esatto opposto.
Partecipare a un trend simile facendosi del male di proposito, non sembra essere indice di grande fermezza. Al contrario, il grande successo riscosso dalla cicatrice francese non fa altro che confermare la suggestionabilità degli adolescenti, o almeno di alcuni di loro. I molti video che riprendono guance arrossate e livide sono un segno evidente della facilità con cui tanti ragazzi riescono a essere plagiati dai social network e di quanto l’approvazione sociale sia sentita come fondamentale. Tutto ciò nel tentativo di dimostrare un sentire del tutto differente.
In questo risiede la paura condivisa da vari insegnanti, che notando i lividi e i segni sulle guance dei ragazzi hanno temuto il peggio. Il primo pensiero venuto in mente alla maggior parte dei docenti è stato infatti collegato al bullismo e alle aggressioni. Gli alunni stessi, invece, hanno svelato il mistero: si tratta solo di un trend di TikTok.
Emblematico in questo senso l’intervento di Stefano Camasta, docente di lettere in una scuola media nel comune di Bologna. Il professore ha ricordato che questa sfida non è la prima ad essere nata sui social ed è pertanto inevitabilmente destinata a sparire, per essere sostituita da nuovi trend. Il pericolo risiederebbe nella rincorsa a questi fenomeni da parte dei ragazzi più giovani, soprattutto in un periodo come l’adolescenza quando non è così semplice distinguersi anziché uniformarsi. Nonostante gli allarmi siano stati isolati e circoscritti, gli insegnanti sono concordi nel chiedere un maggior controllo da parte dei genitori.
Trend virali e autolesionismo, qual è il limite?
Sorvegliare l’utilizzo dei social può limitare i danni, ma è necessario capire il motivo per cui questo tipo di trend riesce a diffondersi così largamente. La dirigente Filomena Massaro, preside dell’Istituto comprensivo 12 di Bologna, ha poi messo l’accento su due punti molto importanti:
- La cicatrice francese è a tutti gli effetti un atto di autolesionismo gratuito.
- La ricerca di identità attraverso un marchio visibile appare come un vero e proprio rito di passaggio, uno spartiacque fra chi è abbastanza forte e chi no.
La riflessione fornita dalla preside serve a dare una precisa interpretazione all’accaduto e ai risvolti di questo trend. Negli anni i ragazzi, perlomeno alcuni, hanno sempre cercato questo tipo di prove (si ricorda ad esempio il cosiddetto spaccanocche). Forse per trovare il consenso da parte dei pari, forse per la ricerca di un’auto-accettazione. In ogni caso, è evidente che per la loro stessa funzione i social media e in particolare TikTok, che è quello maggiormente diffuso tra i più giovani, permettono una diffusione su larga scala di questi fenomeni. L’imitazione viene portata a un livello superiore. Qual è il punto di distinzione fra il gioco goliardico e le tendenze violente o autolesionistiche?
L’istituto bolognese e quello di Molinella, dove gli insegnati hanno notato le cicatrici francesi, hanno avviato degli incontri con le classi, al fine di educare a un uso consapevole di internet e dei social network. L’obbiettivo è quello di costruire una maggior consapevolezza e, auspicabilmente, evitare così l’emulazione di comportamenti dannosi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA