Il presidente francese ha esortato a una «mobilitazione» per varare tassazioni internazionali, con l’obiettivo di finanziare la lotta per il clima e contro la povertà.
«Aiutateci ad andare a sollecitare tutti quei Paesi che oggi non hanno tasse sulle transazioni finanziarie e che oggi non hanno tasse sui biglietti aerei. Aiutateci a mobilitare l’Organizzazione marittima internazionale a luglio affinché ci sia una tassazione internazionale».
Il presidente francese Emmanuel Macron ha nuovamente dimostrato la sua volontà di ritagliarsi un ruolo da leader globale, questa volta proponendo una «mobilitazione» per introdurre tassazioni internazionali su transazioni finanziarie, biglietti aerei e trasporto marittimo. Secondo Macron, queste nuove tasse servirebbero a finanziare la lotta per il clima e contro la povertà. Ma dietro a questa apparente nobile causa si nascondono molti dubbi e critiche.
Macron afferma che la tassazione internazionale in un solo Paese non funziona e sostiene che è necessaria la partecipazione di tutti gli Stati per ottenere risultati concreti. Ma è davvero così? La realtà è che l’introduzione di tassazioni internazionali è un’impresa complessa e soggetta a molte difficoltà pratiche e politiche. Convincere tutti i Paesi a concordare su tali tasse e ad attuarle in modo efficace è un obiettivo ambizioso e probabilmente irrealizzabile. [...]
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