Continuano i controlli della Guardia di Finanza su colf e badanti: scoperta evasione per 4 milioni di euro nel torinese. Ad attirare l’attenzione delle Fiamme Gialle sono stati i movimenti di denaro contante.
Colf e badanti nel mirino della Guardia di Finanza: scoperta una maxi evasione nel torinese.
Le Fiamme Gialle hanno scoperto la truffa grazie al monitoraggio dei flussi di capitale in entrata e in uscita dall’Italia.
Dalle indagini portate avanti dai Finanzieri della Compagnia di Susa sono risultati 400 milioni di euro non dichiarati e oltre 800.000 euro di imposta evasa.
Tutti i soggetti sottoposti a controlli sono risultati essere evasori totali, non avendo mai dichiarato nulla al Fisco.
Altri elementi incriminanti sono stati scoperti verificando gli operatori del “Money Transfer”, con cui il denaro non tassato veniva trasferito all’estero.
Colf e badanti, maxi evasione scoperta dalla Guardia di Finanza
I controlli della Guardia di Finanza non si fermano mai e l’attenzione sui trasferimenti di denaro all’estero da parte di colf e badanti è continua.
L’ultimo caso di evasione scovato riguarda il territorio del torinese ed in particolare le Fiamme Gialle di Susa si sono insospettite grazie al monitoraggio dei flussi di capitale in entrata e uscita dallo Stato, come prevede l’attuale normativa sull’uso anomalo dei contanti.
Sono state proprio le segnalazioni quotidiane da parte dei vari Reparti delle Fiamme Gialle operanti ai valichi di confine nazionali, in particolare, quelle inviate dalla Compagnia di Caselle Torinese, che hanno fatto scattare le indagini della Guardia di Finanza.
La Guardia di Finanza di Susa ha svolto quindi le proprie indagini su centinaia di colf e badanti, scoprendo che i redditi percepiti non dichiarati ammontano a 4 milioni, e l’imposta evasa a 800.000 euro.
Le colf e badanti indagate sono risultate essere, inoltre, evasori totali, cioè non hanno mai presentato dichiarazione dei redditi.
I Finanzieri hanno potuto verificare che i soggetti su cui arrivavano le segnalazioni portavano con sé all’estero ingenti somme di denaro, anche se sotto il limite dei 10.000 euro, e come queste stesse persone non pagassero le tasse dovute per il loro lavoro domestico subordinato.
Grazie ai dati forniti dall’INPS, la Guardia di Finanza di Susa ha rintracciato i datori di lavoro, che oltre ad aver pagato i contributi sono stati il tramite con cui risalire ai lavoratori domestici.
Controlli anti-evasione su colf e badanti, nel mirino anche Money Transfer
Per la riuscita delle indagini della Guardia di Finanza sono stati fondamentali i controlli costanti a “Money Transfer”, mediante i quali venivano trasferite all’estero molte delle somme su cui non veniva pagata alcuna imposta.
L’inchiesta delle Fiamme Gialle ha portato anche a scoprire che molti dei lavoratori domestici controllati non solo sono risultati evasori totali, ma avevano richiesto agevolazioni fiscali, come per l’iscrizione dei figli a scuola o all’università, per il servizio mensa o per la richiesta dell’esenzione del ticket sanitario.
Naturalmente è importante non generalizzare: quella dei collaboratori domestici è una figura professionale ormai indispensabile, e non bisogna lasciare che una percentuale getti cattiva luce su tutta la categoria.
Fondamentale è la presa di coscienza (anche legale) da parte dei datori di lavoro, affinché diventi una prassi consolidata assumere in regola colf o badanti.
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