Chi ha compiuto i 67 anni e versa in uno stato di bisogno economico ha diritto a un sostegno che nella migliore delle ipotesi può essere di circa 6.500 euro l’anno (che sale a 8.560 euro dopo 3 anni).
Lo Stato non abbandona chi è in una condizione di bisogno economico, specialmente se ha superato l’età per poter essere considerato occupabile. Esistono infatti una serie di strumenti in favore delle persone più avanti con l’età: il più conosciuto è sicuramente l’Assegno sociale, misura con la quale l’Inps arriva a riconoscere fino a 6.500 euro netti l’anno a chi ne soddisfa i requisiti.
Con l’Assegno sociale si vanno a tutelare tutti coloro che al raggiungimento dell’età pensionabile, 67 anni nel 2023 così come nel 2024, non hanno un reddito sufficiente per vivere: ad esempio chi è senza lavoro e non soddisfa i requisiti per andare in pensione, come pure chi una pensione la percepisce ma d’importo molto basso.
Con questo strumento ci si assicura che ogni persona sopra i 67 anni abbia un reddito sufficiente per vivere in condizioni dignitose: per farlo, quindi, si prende in considerazione anche la posizione economica di un eventuale coniuge.
Richiedere l’Assegno sociale al compimento dei 67 anni è molto semplice, merito del processo di digitalizzazione che l’Inps ha ormai intrapreso da qualche anno. Chi ha lo Spid, infatti, può farne richiesta in autonomia direttamente dal sito dell’Istituto; in alternativa bisognerà chiamare il numero verde oppure rivolgersi a un patronato.
Ma vediamo nel dettaglio come si arriva a questi 6.500 euro l’anno e quali sono le prestazioni che ne aumentano ulteriormente l’importo.
Chi ha diritto a 6.500 euro di Assegno sociale
Vediamo, dunque, a chi spetta tale contributo che nel 2023 - complice la rivalutazione effettuata a inizio anno tenendo conto dell’andamento del costo della vita - ha un valore mensile di 503,27 euro (468,11 euro nel 2022) per tredici mensilità, ossia 6.542,51 euro l’anno.
Come anticipato, l’assegno sociale spetta a coloro che hanno compiuto 67 anni di età e si trovano in una condizione di bisogno, in quanto rientrano nelle seguenti soglie reddituali:
- 6.542,51 euro di reddito personale (che poi altro non è che l’importo annuo della prestazione);
- 13.085,02 euro di reddito coniugale (ossia due volte l’importo della prestazione).
L’importo viene così calcolato:
6.542,51 euro - reddito personale
oppure
13.085,02 euro - reddito coniugale
Ne risulta, dunque, che l’importo pieno - pari a 6.542,51 euro l’anno - spetta solamente a coloro che percepiscono un reddito pari a zero, e che, se sposati, hanno un reddito coniugale non superiore all’importo annuo dell’assegno sociale stesso.
Quando l’assegno sociale supera gli 8.560 euro l’anno
Se 6.500 euro vi sembrano pochi, dovete sapere che per chi soddisfa determinati requisiti è prevista una maggiorazione dell’assegno sociale che ne fa salire l’importo fino a 8.600 euro l’anno.
Ciò è per merito della maggiorazione sociale conosciuta come incremento al milione, introdotta dal governo Berlusconi nel 2001 con l’intento di aumentare pensioni e trattamenti assistenziali fino al milione delle vecchie lire.
Con il passaggio dalla lira all’euro tale importo è stato inevitabilmente rivisto e oggi, tenendo conto dei vari adeguamenti intervenuti negli anni, siamo arrivati a 660,79 euro mensili, per un valore annuo di circa 8.560 euro, 8.590,27 euro per l’esattezza. Grazie a tale misura, dunque, l’assegno sociale gode di un’integrazione massima di 157,52 euro al mese.
Tale incremento, però, spetta solo a coloro che hanno compiuto i 70 anni di età, quindi solamente 3 anni dopo dal riconoscimento dell’assegno sociale. Anche in questo caso, poi, ci sono dei limiti reddituali da non oltrepassare:
- 8.590,27 euro per la persona sola;
- 14.675,70 euro per chi è coniugato.
L’importo dell’integrazione si calcola applicando la seguente formula:
8.590,27 - reddito individuale
Ne risulta, dunque, che l’importo pieno spetta solamente a coloro che hanno un reddito fino a 6.542,51 euro, ossia chi non ha altri redditi oltre all’assegno sociale.
Tuttavia, anche quando riconosciuto per intero, è necessario restare entro la soglia dei suddetti 14.675,70 euro di reddito coniugale. Altrimenti, il valore della maggiorazione spettante sarà così calcolato:
14.675,70 - reddito coniugale
Come avere assegno sociale più la pensione di cittadinanza
L’assegno sociale è compatibile anche con il Reddito, o Pensione, di cittadinanza. Ciò significa che qualora se ne soddisfino i requisiti si possono prendere entrambe le misure.
Ad esempio, la persona di 67 anni sola che non ha altri redditi oltre all’Assegno sociale pagato dall’Inps potrebbe fare richiesta di Pensione di cittadinanza, la quale spetta a coloro che hanno un reddito non superiore a 7.360 euro. In tal caso, l’importo viene calcolato utilizzando la seguente formula:
7.360 - reddito personale
Di conseguenza, la persona sola che come unica fonte di reddito ha l’assegno sociale può fare domanda anche per la pensione di cittadinanza, ricevendo così un sostegno di 1.274 euro l’anno, poco più di 106 euro al mese, a cui - nel solo caso in cui si viva in affitto - si aggiunge un ulteriore contributo di 150 euro.
Non ne avrebbe più diritto, però, al compimento dei 70 anni, visto che con l’aggiunta dell’incremento al milione l’assegno sociale supera gli 8.600 euro, comportando così il superamento della soglia massima per godere della pensione di cittadinanza.
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