Come compilare un assegno senza sbagliare

Money.it Guide

7 Aprile 2025 - 16:58

Come si compila un assegno bancario in modo coretto? Ecco i campi da compilare, cosa scrivere e qualche esempio concreto per capire e non commettere errori.

Come compilare un assegno senza sbagliare

Se ti stai domandando come si compila un assegno bancario, sappi che la procedura è tutt’altro che complicata: seguendo alcune semplici regole, il processo risulta chiaro, replicabile e sicuro. Tuttavia, non è raro commettere errori, specialmente se si è alla prima esperienza o si ha a che fare con importi elevati. Proprio per questo, è fondamentale sapere riconoscere un assegno compilato correttamente, evitando disattenzioni che potrebbero comprometterne la validità.

Nel 2025, nonostante la crescente diffusione dei pagamenti digitali – che secondo l’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano coprono ormai oltre l’80% delle transazioni quotidiane – l’assegno bancario continua a essere uno strumento utilizzato in ambiti specifici, per la sua praticità, sicurezza e tracciabilità.

Scopriamo, allora, passo dopo passo come compilare un assegno in maniera corretta: cosa scrivere, quali campi riempire, quali sono i limiti temporali e normativi da rispettare e, soprattutto, come evitare gli errori più comuni. Anche attraverso esempi pratici e chiarimenti utili per gestire al meglio ogni situazione.

Cos’è un assegno bancario e quando viene utilizzato

L’assegno bancario è uno strumento di pagamento scritto, che consente a un soggetto (detto traente) di ordinare alla propria banca (trattaria) il pagamento di una determinata somma a favore di un’altra persona (beneficiario) o del portatore del titolo. È un metodo sicuro e regolamentato, che permette di trasferire fondi senza il ricorso al contante.

Nonostante l’uso sempre più diffuso, come accennato, di strumenti digitali, gli assegni bancari mantengono una loro rilevanza in diversi ambiti, tra cui:

  • transazioni commerciali: spesso utilizzati nei rapporti tra aziende, fornitori e clienti, per il pagamento di merci o servizi;
  • acquisti di alto valore: impiegati, ad esempio, per transazioni immobiliari, compravendita di veicoli o beni di lusso;
  • regali in denaro: forma elegante e formale per effettuare donazioni in occasioni speciali (matrimoni, compleanni, ricorrenze);
  • compensi professionali: accettati da liberi professionisti come avvocati, notai, consulenti, quando previsto dal mandato.

A differenza del denaro contante, l’assegno offre una maggiore tutela, in quanto è tracciabile, personale e meno esposto al rischio di furto. Va inoltre distinto dall’assegno circolare, che viene emesso direttamente dalla banca e garantisce la disponibilità dei fondi, mentre quello bancario viene redatto dal titolare del conto, previa verifica della copertura.

Nel 2025, secondo dati ABI (Associazione Bancaria Italiana), il numero di assegni emessi si è ridotto del 12% rispetto all’anno precedente, ma si registra una stabilità nell’uso per importi superiori ai 10.000 euro, specialmente in ambito immobiliare e notarile.

Come compilare un assegno: cosa scrivere e come farlo

Va, innanzitutto, chiarito che non tutti possono scrivere ed emettere un assegno. Infatti, non tutte le soluzioni di risparmio prevedono questo mezzo e la conditio sine qua non, per chi vuole fare il pagamento, è avere un conto corrente intestato con saldo di denaro sufficiente ad eseguire il versamento. In caso contrario, si parla di assegno scoperto.

Le informazioni necessarie per la compilazione

Le informazioni da reperire necessariamente per poter compilare un assegno sono:

  • nome intestatario del conto (il proprio nome);
  • importo dell’assegno;
  • nome beneficiario.

Per un importo superiore ai 1.000 euro, sull’assegno da compilare deve essere specificata la clausola “Non Trasferibile”. Per importi più piccoli, invece, l’assegno può essere sia trasferibile che non trasferibile.

Esempio su come compilare un assegno
Ogni numero riportato nell’infografica corrisponde, di seguito, ad un punto che spiega e chiarisce come compilare un assegno senza errori.

1) Luogo

In alto, nel campo “Luogo” occorre inserire il nome della città in cui l’assegno viene compilato. Sembra un’informazione inutile e ridondante, ma in realtà il luogo della compilazione di un assegno bancario incide direttamente sui tempi di attesa per la sua presentazione.

Nel caso in cui il luogo di emissione dell’assegno corrisponde al luogo dove ha sede la banca che ha emesso il libretto degli assegni, allora siamo in presenza di un assegno “su piazza” e la sua presentazione (incasso) è possibile entro 8 giorni dalla data riportata. Se, invece, i due luoghi non hanno corrispondenza, i tempi per la presentazione aumentano fino a 15 giorni e l’assegno viene detto “fuori piazza”.

2) Data

Questo campo va compilato inserendo la data dalla quale ha inizio la validità dell’assegno, presumibilmente la stessa della sua compilazione. Attenzione: secondo la Legge italiana compilare assegni postdatati è illegale.

Unica eccezione è fatta in caso di necessità di spedire un assegno compilato, occasione in cui è ammessa una postdatazione di non più di quattro giorni per dar modo all’assegno di essere recapitato al beneficiario, che avrà tutto il tempo per effettuare la sua presentazione. La data è molto importante perché definisce i giorni a disposizione del beneficiario per incassare l’assegno: 8 giorni se l’assegno è su piazza e 15 giorni se l’assegno è fuori piazza. Allo scadere dei giorni, chi emette l’assegno più chiedere alla banca di annullare il versamento.

3) Importo in numeri

In questo spazio va scritto in numeri l’importo dell’assegno, ovvero quanti soldi chi compila l’assegno deve trasferire al beneficiario.

Il campo presenta una virgola e due piccole caselle a destra. Nella compilazione, a sinistra bisogna inserire i numeri interi (nel nostro esempio, 172), mentre nelle due caselline vanno inseriti i centesimi (nel nostro caso 00 perché la cifra è tonda).

4) Importo in lettere

È la parte che generalmente dà più problemi nella compilazione di un assegno. In questo campo va inserito l’importo da trasferire in lettere (noi dobbiamo trasferire 172 euro, quindi scriviamo “centosettantadue”).

Una volta scritto l’importo decimale, dobbiamo disegnare il simbolo “/” (senza virgolette) e inserire il numero dei centesimi in cifre (nel nostro esempio, /00). Quindi, la compilazione completa di questo campo diventa “centosettantadue/00”. Se invece il nostro assegno ha un importo di 400,50 euro, allora dovremmo scrivere “quattrocento/50”.

5) Nome beneficiario

Qui inseriamo nome e cognome della persona o dell’azienda a cui è rivolto l’assegno, e che quindi ha diritto di incassare l’assegno una volta finito di compilare. È possibile non specificare il nome del beneficiario: in questo caso il campo viene lasciato vuoto e l’assegno è “al portatore” e può essere incassato da chiunque si presenti in banca per la sua riscossione. Vi è inoltre la possibilità di indicare se stessi come beneficiario di un assegno scrivendo in questo campo “a me medesimo”.

Quando il nome del beneficiario viene specificato, l’assegno è automaticamente non trasferibile e può essere incassato esclusivamente dal beneficiario, mentre quello trasferibile può essere versato ad un’altra persona attraverso l’operazione nota come girata, anche se nella compilazione si è scritto il nome di un altro beneficiario.

6) Firma

Qui va inserita la firma di chi emette l’assegno, ovvero l’intestatario del conto corrente che compila l’assegno. La firma è necessaria per rendere l’assegno valido e deve essere la stessa che si è depositata all’apertura del conto presso la propria bianca. Se la firma è diversa, l’assegno è nullo.

Come compilare il tagliandino dell’assegno?

Queste sono le parti più importanti da conoscere per sapere come compilare un assegno. Tuttavia, per rendere la nostra guida ancora più completa, vediamo a cosa serve il tagliandino che, una volta compilato e staccato un assegno, rimane attaccato al nostro libretto degli assegni.

Il tagliandino che rimane serve al correntista per avere traccia e ricordarsi gli assegni emessi con i loro importi e i nomi dei beneficiari.

7) Data assegno - Va riportata la stessa data inserita nel campo 2).

8) A favore di - Va riportato il nome inserito nel campo 5)

9) Importi - Si inserisce l’importo dell’assegno in numeri come nel capo 3)

10) Causale - Campo assente nella compilazione dell’assegno da dare al beneficiario, è un’informazione utile al correntista per ricordarsi il motivo dell’emissione dell’assegno.

I 5 errori da non fare quando si compila un assegno

Compilare un assegno bancario può sembrare un’operazione semplice, ma è fondamentale prestare attenzione ad alcuni dettagli che, se trascurati, possono invalidare il titolo o creare problemi al beneficiario.

  1. Tra gli errori più comuni, il primo da evitare è l’incongruenza tra l’importo in cifre e quello in lettere. L’assegno deve riportare l’importo esatto sia in forma numerica (nell’apposita casella) sia in lettere (sulla riga principale), e i due valori devono corrispondere perfettamente: in caso di discrepanza, la banca prenderà come riferimento l’importo scritto in lettere, ma l’errore potrebbe rallentare l’incasso o addirittura generare un rifiuto.
  2. Il secondo errore frequente è dimenticare la firma del traente. Può sembrare banale, ma senza la firma il titolo non ha validità legale: l’assegno non sarà pagabile e verrà respinto dalla banca. È importante che la firma sia coerente con quella depositata in banca, chiara e ben leggibile, per evitare sospetti di falsificazione o errori di riconoscimento.
  3. Un terzo errore da non commettere riguarda l’indicazione del beneficiario: lasciare il campo in bianco o scrivere “al portatore” comporta rischi significativi, poiché chiunque entri in possesso dell’assegno potrebbe incassarlo. Meglio indicare sempre con precisione nome e cognome (o la ragione sociale) del destinatario, riducendo al minimo il rischio di uso improprio.
  4. Il quarto errore è non indicare correttamente la data e il luogo di emissione. Questi dati sono obbligatori: la data deve essere reale e non postdatata, perché l’assegno postdatato in Italia non ha validità legale e può essere incassato immediatamente. Inoltre, la mancata indicazione del luogo può rendere il titolo incompleto o difficile da riscuotere, specialmente in caso di contenziosi.
  5. Infine, il quinto errore, spesso sottovalutato, è superare i limiti temporali per l’incasso. Un assegno bancario deve essere presentato all’incasso entro 8 giorni se pagabile nello stesso comune in cui è stato emesso, oppure entro 15 giorni se pagabile in un altro comune. Dopo questi termini, l’assegno non perde validità, ma il traente può revocare il pagamento, e la banca non sarà più obbligata ad eseguirlo. Dunque, è essenziale rispettare le scadenze per non perdere il diritto al pagamento.

Oltre a questi cinque errori principali, è buona norma utilizzare sempre una penna a inchiostro indelebile, evitare cancellature, abrasioni o correzioni visibili (che potrebbero invalidare il titolo) e assicurarsi che i dati siano completi e leggibili. La corretta compilazione di un assegno, infatti, non è solo una questione di forma, ma una vera e propria garanzia per chi lo emette e per chi lo riceve, soprattutto in un contesto in cui – nonostante il predominio delle soluzioni digitali – l’assegno continua a rappresentare uno strumento di pagamento formale e tracciabile, utilizzato in ambiti in cui la precisione è imprescindibile.

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