Vuoi creare e avviare una startup? Ecco tutto quello che devi sapere: le normative di legge, i costi da dover sostenere, che tipologia di società scegliere e qualche consiglio per avere successo.
Come creare una startup di successo? Ogni anno in Italia sono tante le aziende che nascono con lo scopo di provare a sviluppare un prodotto o servizio con un forte potenziale di crescita, spesso basandosi su tecnologia e modelli di business scalabili.
Secondo l’ultima Relazione annuale al Parlamento sulle startup e PMI innovative, tra le 383.847 società di capitali presenti in Italia alla fine del secondo trimestre 2024 - e ancora in stato attivo -, il 3,35% è registrata come startup innovativa, per un totale di circa 14.000 aziende.
Dal punto di vista geografico, la Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di startup innovative (3.438, pari al 26,71% del totale nazionale), con il Lazio (1.534, 11,92%) e la Campania (1.491, 11,58%) a seguire.
Per avviare una startup però bisogna rispettare delle regole e degli adempimenti previsti dalla legge. Lanciarla sul mercato, partendo da zero, è un processo complesso che richiede una combinazione attenta di innovazione, pianificazione strategica e comprensione delle normative.
Ecco a voi allora una guida con tutto quello che devi sapere sul come creare una startup: le normative di legge, i costi da dover sostenere, che tipologia di società scegliere e qualche consiglio per avere successo.
Cos’è una startup
Una startup è un’impresa giovane e innovativa, progettata per crescere rapidamente e scalare il proprio modello di business.
A differenza delle aziende tradizionali, le startup sono caratterizzate da un grado di incertezza più alto, ma anche da un potenziale di crescita significativo.
Le principali caratteristiche di una startup sono:
- innovazione per offrire soluzioni nuove o migliorate rispetto al mercato esistente;
- scalabilità per avere il potenziale di crescere rapidamente senza aumentare proporzionalmente i costi;
- incertezza visto che il suo modello di business è sperimentale e soggetto a cambiamenti;
- flessibilità adattandosi velocemente al mercato e ai feedback degli utenti.
Le startup innovative si distinguono per la loro capacità di sviluppare prodotti o servizi nuovi o significativamente migliorati. Questo può includere nuove tecnologie, nuovi modelli di business o processi produttivi orientati alla sperimentazione.
Chi può aprire una startup
Le startup attirano spesso professionisti giovani e dinamici, pronti a sfidare lo status quo e a lavorare in ambienti ad alta intensità. Tuttavia, non sono esclusivamente riservate agli under: chiunque abbia un’idea innovativa e la determinazione di trasformarla in realtà può avviare una startup.
Possono aprire una startup persone fisiche (singoli imprenditori o gruppi di persone), società già esistenti (se vogliono trasformarsi in una startup innovativa) e anche chi non è cittadino italiano, purché rispetti le normative vigenti e abbia un permesso di soggiorno (se necessario).
L’aspetto cruciale è la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e di innovare costantemente per rimanere competitivi nel mercato. Inoltre spesso le strartup operano nel settore tecnologico, ma possono appartenere a qualsiasi ambito purché abbiano un’idea innovativa alla base.
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Requisiti necessari previsti dalla legge per una startup
Le aziende in fase di startup, essendo dei nuovi progetti, presentano un numero considerevole di rischi che però possono essere tramutati in possibilità di maggiore guadagno proprio in virtù della loro dinamicità. A tal proposito, oltre a seguire le istruzioni che affronteremo più avanti, è consigliabile tenere ben presente il quadro normativo di riferimento.
Il quadro normativo di riferimento per aprire una startup innovativa in Italia è regolato principalmente dal Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179, noto come “Decreto Crescita 2.0”.
Stando a questo decreto, una startup deve essere in possesso dei seguenti requisiti:
- essere una società di capitali con sede in Italia;
- essere costituita da meno di 5 anni;
- non superare i 5 milioni di euro di fatturato annuo;
- non distribuire utili;
- investire in ricerca e sviluppo (almeno il 15% del fatturato);
- avere almeno 1/3 dei dipendenti con un dottorato di ricerca o con esperienza di alto livello;
- essere titolari di brevetti, software registrati o proprietà intellettuali.
La legge di Bilancio 2017 ha introdotto incentivi fiscali per chi investe in startup innovative, rafforzandoil ruolo del Fondo Nazionale Innovazione (CDP Venture Capital) per supportare le startup.
Il Decreto Semplificazioni (D.L. 76/2020) invece ha semplificato le procedure di costituzione di una startup, consentendo la registrazione online senza passare dal notaio (SRL online).
Come aprire una startup da zero
Prima di aprire una startup bisogna focalizzarsi sugli obiettivi da raggiungere, le caratteristiche del mercato e dei concorrenti, le strategie da mettere in campo. Il tutto va inserito in un business plan. È consigliabile inoltre affidarsi a un commercialista o a un esperto del settore, oppure potete consultare la nostra guida su come fare un business plan.
Dopodiché si può, per via telematica:
- costituire una società di capitali: la scelta della forma giuridica è un passaggio fondamentale. Le opzioni più comuni includono la società a responsabilità limitata (SRL), la società per azioni (SPA) e la ditta individuale. Ogni forma giuridica ha implicazioni diverse in termini di responsabilità, fiscalità e governance;
- dichiarare l’inizio attività;
- richiedere l’iscrizione alla sezione startup innovative presso il Registro delle imprese: una volta scelta la forma giuridica, infatti, è necessario registrare l’azienda presso il registro delle imprese. Questo passaggio include la stesura dell’atto costitutivo e dello statuto, che definiscono le regole di funzionamento dell’azienda;
- partite IVA e codici fiscali: la startup deve ottenere una partita IVA regolare per poter operare legalmente. Questi numeri identificativi sono necessari per la fatturazione, la dichiarazione dei redditi e altri adempimenti fiscali.
Per la costituzione della società si hanno di fronte due scelte:
- rivolgersi a un notaio, che redige l’atto costitutivo e lo deposita presso Registro delle imprese;
- Compilare un atto costitutivo tipizzato, sottoscritto con firma digitale dal legale rappresentante.
Il Mise, comunque, garantisce che la procedura per costituire una srl semplificata non prevede spese notarili a patto che si utilizzi un modello standard per l’atto.
Come iscriversi al Registro delle Imprese
Come abbiamo visto, per la costituzione di una startup è necessario iscriversi presso il Registro delle imprese.
Per farlo sarà necessario inviare esclusivamente in via telematica l’apposita domanda tramite una Comunicazione Unica al Registro delle Imprese, allegando una dichiarazione sottoscritta esclusivamente con firma digitale del legale rappresentante che attesti il possesso dei requisiti necessari come previsto dalla normativa vigente.
Le informazioni da indicare nel quadro relativo all’attività prevalente dell’impresa, sono le seguenti.
- Breve descrizione dell’attività svolta e delle spese in ricerca e sviluppo.
- Elenco delle società partecipate.
- Titolo di studio ed esperienze professionali dei soci e del personale che lavora nella startup innovativa, esclusi eventuali dati sensibili.
- Esistenza di relazioni professionali, di collaborazione o commerciali con incubatori certificati, investitori istituzionali e professionali, università e centri di ricerca.
- Elenco dei diritti di privativa su proprietà industriale e intellettuale.
Attenzione, però: tali informazioni dovranno essere aggiornate ogni 6 mesi dalle startup innovative, le quali depositeranno, inoltre, nuove auto-dichiarazioni alla presentazione del bilancio.
Startup, le tipologie di società tra cui scegliere
Quando si avvia una startup in Italia è fondamentale scegliere la forma giuridica più adatta, visto che ci sono diverse tipologie di società tra cui scegliere.
Società a Responsabilità Limitata (SRL)
Si tratta della tipologia più usata. La SRL è la forma giuridica più diffusa perché offre flessibilità e protezione patrimoniale.
- Capitale minimo: 1€ (ma si consiglia almeno 10.000€ per credibilità).
- Responsabilità limitata: i soci rischiano solo il capitale investito.
- Gestione flessibile: possibilità di avere amministratori interni o esterni.
- Possibilità di trasformarsi in SRL innovativa con vantaggi fiscali.
SRL Semplificata (SRLS)
Questa tipologia è ideale per chi vuole iniziare con pochi costi (capitale minimo 1€ e atto costitutivo standard senza notaio).
Società per Azioni (SPA)
Per startup con grandi investimenti la SPA è scelta la scelta quando ci sono progetti ambiziosi e necessità di grandi capitali.
- Capitale minimo: 50.000€.
- Ideale per attrarre investitori e quotarsi in borsa.
- Obbligo di bilancio certificato (maggiori costi amministrativi).
Questa soluzione è consigliata per scaleup o startup che puntano a grandi investimenti.
Società in Nome Collettivo (SNC)
La SNC è poco usata per le startup perché è più rischiosa visto che i soci rispondono con il proprio patrimonio personale.
- Nessun capitale minimo richiesto.
- Tutti i soci sono responsabili illimitatamente.
Come si può ben immaginare, non è una scelta consigliata per chi vuole proteggere il proprio patrimonio.
Società in Accomandita Semplice (SAS)
La SAS è simile alla SNC ma con due tipi di soci:
- accomandatari (con responsabilità illimitata);
- accomandanti (responsabilità limitata al capitale investito).
Molto solo per startup molto piccole e familiari.
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I costi da sostenere per aprire una startup
Aprire una startup comporta diversi costi iniziali e ricorrenti. I costi dipendono dalla forma giuridica scelta, dal tipo di attività e dalla necessità di investimenti iniziali.
Costi di costituzione della società
- Atto notarile e registrazione (per SRL/SRL innovativa): 1.200 - 2.500€
- Marca da bollo e diritti di segreteria: 200 - 600€
- Iscrizione al Registro Imprese (startup innovative esentate): 90 - 200€
- Apertura Partita IVA: gratuita
Con una SRLS non c’è il costo notarile, ma lo statuto standard è obbligatorio, con i costi ridotti a circa 300-600€.
Costi amministrativi e burocratici
- Commercialista per gestione fiscale e contabile: 1.000 - 3.000€/anno
- PEC e firma digitale obbligatorie: 50 - 100€/anno
- Deposito bilancio annuale: 100 - 200€
Ci sono poi una serie di costi operativi iniziali come l’eventuale affitto di un ufficio, l’acquisto di strumenti digitali e software, la realizzazione di un sito web e, se necessario, la registrazioni di marchi o brevetti.
Altra voce di spesa è quella dei costi per dipendenti e collaboratori, oltre alle spese per il marketing e per fare della pubblicità online.
In base a tutte queste voci di spesa, questo è il costo stimato per aprire una startup.
- Low budget (SRLS, smart working, senza dipendenti): 1.500 - 5.000€
- Startup media (SRL, qualche dipendente, marketing minimo): 10.000 - 50.000€
- Startup ambiziosa (SPA, team strutturato, sviluppo avanzato): oltre 100.000€
Per ridurre i costi solitamente le startup accedono alle esenzioni fiscali previste, oltre a finanziamenti pubblici, venture capital e crowdfunding.
Come lanciare una startup sul mercato: 10 consigli per raggiungere il successo
Queste erano le istruzioni su come fare per aprire una startup; di seguito, invece, ecco alcuni consigli pratici su come minimizzare i rischi - e i costi - e massimizzare i propri guadagni.
Lanciare una startup sul mercato, infatti, richiede una strategia ben pianificata e l’esecuzione impeccabile di diverse attività.
- Crea un business plan (e seguilo): il primo passo per avviare la tua startup è avere un piano. La maggior parte delle aziende di successo investono tempo prezioso per assicurarsi di avere un progetto di successo, creando un business plan. Quando si ha un progetto ben definito e una direzione verso cui andare, sarà molto più semplice arrivare a gestire una startup di successo.
- Sviluppa al meglio il tuo prodotto: prima del lancio, è fondamentale che il prodotto o servizio sia pronto e testato. Questo include la realizzazione di prototipi, il beta testing con un gruppo selezionato di utenti, e l’incorporazione del feedback per migliorare l’offerta.
- Crea il TUO brand: un brand forte è essenziale per distinguersi nel mercato. Questo include la definizione del nome, del logo, dei colori, e del messaggio del brand. Il brand deve riflettere i valori e la mission della startup e risuonare con il target di clientela.
- Non fare tutto in solitaria: un imprenditore saggio sa che non può farcela da solo. Se hai solo un piccolo capitale iniziale, utilizza un calendario online per pianificare scadenze e appuntamenti o, eventualmente, chiedi aiuto ad un amico. Essere in più persone aiuterà il lancio della tua startup di successo.
- Crea una rete di contatti: partecipare a eventi di settore, conferenze e fiere può aiutare a creare una rete di contatti utile. Collaborare con influencer e opinion leader del settore può amplificare la visibilità della startup.
- Conosci il tuo pubblico: prenditi del tempo per effettuare ricerche di mercato e fai un elenco del pubblico che può essere interessato all’attività della tua startup e dove si trova, online o offline. Questo ti aiuterà sia durante la fase di creazione del prodotto/servizio e sia nelle attività di marketing della tua startup. Inoltre, assicurati di restare in contatto con il pubblico e ed avere sempre un feedback aggiornato.
- Punta al miglioramento continuo: dopo il lancio, assicurati di restare in contatto con il pubblico e ed avere sempre un feedback aggiornato. Utilizza pareri e consigli per migliorare continuamente prodotti e servizi. Questo include l’analisi dei dati di utilizzo, le recensioni dei clienti, e l’interazione diretta con gli utenti.
- Opera con onestà sui costi: è necessario essere chiari, non solo con i potenziali clienti, ma è necessario sapere quanto si potrà guadagnare. Essere onesti con sé stessi, in sostanza, su quanto si ha bisogno di guadagnare per mantenere a galla la startup. Ora fissa degli obiettivi realistici e cerca di capire come far sì che questo accada.
- Monitora le performance: usare strumenti di analisi per monitorare le performance del business è essenziale. Questo include l’analisi delle vendite, il monitoraggio dei KPI (Key Performance Indicators) e la valutazione delle campagne di marketing. I dati raccolti aiutano a prendere decisioni informate e a ottimizzare le strategie di crescita.
- Impegnati fino in fondo: non aspettare le “condizioni migliori” per fare il primo passo - non accadrà mai. Se hai una grande idea e hai creato una pianificazione per sapere bene dove vuoi arrivare, inizia!
Lanciare una startup sul mercato è, come abbiamo visto, una sfida complessa, ma con la giusta pianificazione, esecuzione e adattabilità, è possibile trasformare un’idea innovativa in un’impresa di successo.
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