Diventare agronomo significa svolgere una professione con caratteri di multidisciplinarietà. Pertanto per svolgere questa professione, occorre completare un percorso di studi ad hoc.
Se consideriamo i vari settori dell’economia, l’agricoltura è inclusa in quello primario e non nel secondario o nel terziario. La ragione è molto semplice: le attività comprese nel settore primario sono le prime ad essere praticate dall’uomo, e da questo discende infatti anche il nome “primario”. Insieme all’agricoltura, sono parte del settore primario ambiti come l’allevamento, la pesca, l’estrazione di minerali e non solo.
Oggi più che mai, il settore agricolo riveste una evidente importanza sul piano socio-economico: se è vero che da un lato tutto ciò che mangiamo proviene dai processi agricoli, è altrettanto vero che, alla luce della elevatissima disoccupazione giovanile, non sono di certo pochi i neo maggiorenni che scelgono un percorso di studi o di lavoro nel mondo agroalimentare. E su questo piano, occorre precisare che lavorare nell’agricoltura non significa per forza essere impiegati come contadini o braccianti.
Infatti, nel mondo odierno l’area in oggetto ha bisogno altresì di persone formate, ossia professionisti e consulenti in grado di consigliare ed indirizzare le aziende agricole. Servono altresì esperti con le competenze giuste per valutare l’impatto ambientale della produzione agricola. E non deve sorprendere che la professione di agronomo sia attualmente piuttosto richiesta sia nel settore agroalimentare, che nella più moderna area di sviluppo della green economy.
Specificamente di questo lavoro vogliamo parlare nel corso dell’articolo, indicando qual è la formazione necessaria per svolgerlo, quali sono i requisiti e la mansioni quotidiane. Accenneremo altresì al compenso per un agronomo, perché anche la retribuzione è un fattore da valutare prima di scegliere un percorso professionale piuttosto che un altro.
Agronomo: qual è il suo profilo?
L’attività professionale dell’agronomo è caratterizzata dalla multidisciplinarietà, così come il percorso di studi nell’ambito. Infatti, l’agronomo ha il ruolo di guidare gli interventi dell’uomo sugli elementi che determinano qualità e quantità della produzione agricola e zootecnica. Non solo. Si tratta altresì di un professionista che valuta nel dettaglio gli aspetti ecologici, progettuali ed economici, legati all’ambiente urbano ed extra-urbano.
In altre parole, chi svolge questa professione ha come compito quello di fare consulenze ad aziende attive nel campo agroalimentare, prestando particolare attenzione alle coltivazioni e agli allevamenti e indicando soluzioni tali da ottimizzare la produzione, rendendola soprattutto eco sostenibile e idonea a rispettare l’ambiente circostante.
La multidisciplinarietà del lavoro di agronomo emerge con chiarezza se pensiamo che la sua sfera di competenza, in particolare negli ultimi anni, si è estesa anche all’area amministrativa e contabile. Egli infatti lavora a stretto contatto con le aziende, chiarendo ad esse quali sono le modalità per usufruire dei finanziamenti erogati dallo Stato, ma anche come svolgere tutte le varie pratiche amministrative e come adeguarsi alle normative in materia di coltivazione e l’allevamento degli animali. Ben si comprende allora che per fare il lavoro di agronomo non ci si può affatto improvvisare ed anzi è necessario un articolato percorso di studio e formazione.
Le mansioni quotidiane di un agronomo
Abbiamo appena accennato al fatto che quella dell’agronomo è
una professione che richiede il possesso di competenze e conoscenze in vari campi. Infatti, tra i compiti e mansioni tipiche dell’agronomo ricordiamo le seguenti:
- controllo dello stato di salute di piante e vegetali;
- progettazione di interventi in ambito forestale (ad es. rimboschimenti);
- effettuazione di consulenze alle aziende nel settore dell’allevamento, della cura di animali e vegetali e in ambito economico circa i finanziamenti dello Stato;
- effettuazione di sopralluoghi presso aziende;
- rilascio di certificazioni di qualità dei prodotti;
- predisposizione di piani di bonifica di un certo territorio.
Non vi sono dubbi. L’agronomo è un professionista assai utile alle aziende agricole, in quanto si occupa di tutto ciò che attiene agli interventi in merito alla produzione agricola, dagli aspetti economici a quelli progettuali, con una speciale attenzione sul piano ecologico. Di fatto egli è altresì il professionista che gestisce l’impatto ambientale dell’azione agricola sul territorio.
La formazione per diventare agronomo: ecco come funziona
Al fine di poter esercitare la professione di agronomo, l’interessato deve sapere che è necessario seguire uno specifico percorso di studi. Anzitutto, è auspicabile portare avanti un percorso di formazione compatibile con questa professione, fin dalle scuole superiori. Perciò l’iscrizione ad un istituto scientifico, tecnico-scientifico o un istituto professionale con indirizzo ’agraria, agroalimentare e agroindustria’ rappresenta certamente una scelta azzeccata.
Ovviamente, dopo il diploma alla maggiore età, colui che intende lavorare come agronomo deve proseguire la formazione tramite un percorso universitario di agraria con indirizzi di specializzazione come ad es. biotecnologie, scienze e tecnologie agrarie e forestali, scienze zootecniche.
Varie le materie che uno studente universitario andrà ad affrontare, e tra esse - a titolo meramente esemplificativo - citiamo: biologia, chimica, botanica, agronomia, fisica, matematica.
Inoltre, specialmente per coloro che intendono svolgere la professione all’estero, la conoscenza della lingua inglese si rivela essenziale. All’università sarà possibile svilupparla con lezioni ed esami appositi.
Vero è che dopo l’ottenimento del titolo di laurea, il dottore in agraria non sarà ancora sostanzialmente abilitato a svolgere la professione di agronomo. Manca infatti un ulteriore step: occorre infatti seguire un periodo di tirocinio formativo e poi superare un esame di abilitazione, al fine di iscriversi all’Albo professionale tenuto dal proprio Ordine di appartenenza (Dottori Agronomi e Dottori Forestali).
Da notare che, come accade per tutte le altre professioni ordinistiche, l’agronomo iscritto all’Albo dovrà rispettare tutta una serie di regole di comportamento e di diligenza professionale, previste dall’Ordine di appartenenza.
Alcune soft skills utili a chi svolge questa professione
Oltre alle competenze sviluppate nel percorso di formazione, un valido agronomo deve possedere una serie di attitudini personali o soft skills, che possono essere in parte affinate all’università e nei periodi di formazione sul campo. Ecco l’elenco delle principali:
- capacità di gestione del proprio tempo e di quello altrui;
- abilità di ascolto attivo e nel lavorare in squadra;
- capacità di problem solving e di apprendimento attivo;
- efficace espressione orale e scritta, al fine di interagire con organi decisionali e stilare rapporti;
- abilità di gestione delle risorse finanziarie.
Sbocchi professionali e compenso per l’agronomo
L’agronomo può contare oggi su una pluralità di sbocchi lavorativi: egli infatti può trovare lavoro presso aziende zootecniche, agricole e nel campo agroalimentare. Il professionista in oggetto può altresì valutare di svolgere la libera professione, occupandosi soprattutto di consulenze ad enti pubblici o privati.
Non solo. Come per tante altre specializzazioni, anche quella in agronomia consente eventualmente di insegnare presso istituti tecnici agrari, istituti tecnici industriali e istituti professionali per l’agricoltura.
Infine, vediamo quali sono le prospettive di guadagno di un agronomo, ovvero: a quanto ammontano i compensi mensili di chi svolge questo lavoro? Ebbene, la risposta che possiamo dare è che si tratta certamente di un lavoro che non consente di diventare ricchi, e che solitamente è svolto più per passione che per ambizioni di natura economica. Per quanto riguarda il settore pubblico, nel nostro paese un agronomo può guadagnare cifre attorno ai 1.000-1.200 euro. Mentre nel privato, la retribuzione è decisamente migliore, in quanto gli stipendi per un agronomo oscillano tra i 1.500 e i 3.000 euro.
Come per tante altre professioni, c’è chi decide - dopo gli studi ed una eventuale breve esperienza di lavoro in Italia - di andare all’estero per lavorare come agronomo. Ebbene, nei paesi stranieri (europei ed extraeuropei) si tratta di una professione assai considerata, in quanto gli stipendi mensili possono superare anche gli 8mila euro. Ma ovviamente una variabile fondamentale per stabilire l’effettivo compenso sarà, come sempre, l’esperienza.
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