Cosa fa un broker, come si diventa un agente di borsa e qual è lo stipendio a cui si può aspirare: ecco tutto quello che devi sapere.
Le domande su come diventare broker sembrano essere sempre più frequenti tra gli utenti che si avvicinano a questo mondo. Nonostante a cavallo degli anni ’80 e ’90 questo trend fosse molto più in voga di quanto non lo sia oggi, c’è ancora chi sogna di diventare un professionista del settore.
Per quanto i tempi siano cambiati in positivo e ci sia molta più informazione in merito, oggi è ancora difficile comprendere di cosa si occupi il broker. E, soprattutto, come faccia a guadagnare così tanti soldi.
Il percorso che bisogna intraprendere per poter percorrere questa strada non è certo facile. Si tratta, infatti, di un tragitto tortuoso, fatto di aggiornamento costante e di pratica continua, riducendo al minimo il margine di errore.
Per avviare una carriera prestigiosa e remunerativa, è importante seguire il percorso giusto. Ecco, quindi, cosa bisogna fare per diventare un broker finanziario e a quanto ammonta lo stipendio medio.
Chi è e cosa fa un broker
Un broker, meglio noto come intermediario, è colui che vende o acquista asset finanziari per conto di altre persone. Se agli albori di questa professione l’intermediario doveva trovarsi fisicamente nell’istituto bancario di riferimento, ad oggi non è più così.
Ci sono, infatti, numerose piattaforme che permettono di svolgere questo mestiere anche online, dando così maggiore rilevanza all’inquadramento del broker finanziario come libero professionista.
Le sue mansioni consistono non solo nel saper adoperare gli strumenti che la professione prevede, bensì anche monitorare l’andamento del portfolio del proprio cliente (o dei propri clienti) e calibrare ogni potenziale rischio che si corre.
I suoi guadagni derivano dall’esito delle operazioni di investimento. Più alta sarà la rendita che l’investimento genererà al cliente, maggiore sarà la commissione che il broker riuscirà a percepire.
Esistono diverse declinazioni di questa professione. Oltre a cambiare il percorso di apprendimento da seguire, cambierà per forza di cose anche la tipologia di mansioni che il broker andrà a svolgere. Idealmente si parla di broker finanziario per intendere l’agente di borsa, ma spesso tra gli utenti si fa confusione.
- La categoria più nota è, nei fatti, quella dei broker azionari, che si occupano della compravendita di azioni, obbligazioni e altri strumenti di Borsa.
- Esistono poi i broker di opzioni, che trattano strumenti finanziari che non danno obblighi, bensì diritti.
- In ambito finanziario, troviamo anche i broker di criptovalute, sviluppati di recente grazie all’avvento di Bitcoin, Ethereum e di altre criptovalute presenti sul mercato.
- Un’altra categoria particolarmente frequente è quella del broker assicurativo, che si occupa di trovare le polizze assicurative più vantaggiose per conto dei propri clienti. Non si tratta, dunque, di un intermediario finanziario.
Ognuna di queste varianti prevede non solo degli studi differenti, ma anche dei guadagni altrettanto diversi.
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Quanto guadagna un broker: lo stipendio medio
I guadagni di un broker sono fortemente variabili. Dipendono, infatti, da numerosi fattori, spesso e volentieri slegati dalla volontà diretta dell’intermediario. Bisogna innanzitutto capire per quale azienda o cliente il broker lavori.
Nel caso in cui la sua figura sia di inquadramento subordinato, cioè come dipendente, allora i suoi margini saranno per forza di cose ridotti. Discorso diverso se si parla di libera professione, dove il portfolio di clienti può essere molto più ampio.
In Italia, per quanto riguarda le figure dipendenti, lo stipendio medio di un intermediario finanziario si aggira intorno ai 30 mila euro all’anno. Ma tutto dipende ovviamente dall’azienda di riferimento e dal grado di esperienza e successo.
Se il broker in questione lavora per un istituto bancario particolarmente quotato, allora la RAL può anche essere superiore. E viceversa, nel caso in cui l’azienda in questione non sia consolidata, o comunque non abbia una struttura solida.
Non è tuttavia facile fare delle stime precise, a maggior ragione se si parla di broker freelance (per i quali le variabili possono essere illimtate). Oltre al grado di esperienza, infatti, si deve calcolare il portafoglio azionario e la mole di capitale con cui il broker di turno entra in contatto. Ovviamente, lo stipendio cambia se il broker lavora con piccoli portafogli, dal momento che anche le commissioni saranno inferiori.
Ovviamente, una figura senior e un lavoratore junior non avranno lo stesso stipendio, come del resto in ogni altro lavoro. Ma a prescindere da ciò, se l’esito dell’investimento si rivela comunque positivo, le commissioni che si andranno a guadagnare possono rivelarsi molto interessanti, esulando il tema, quindi, da contratto, grado di formazione e anni di esperienza.
Come diventare un broker? Requisiti e formazione dell’agente di borsa
Chiunque conosce le modalità per diventare dentista, pompiere o chef, ma in pochi sanno in che modo si può lavorare come broker. Certamente si deve avere una base di studi economici e soprattutto una conoscenza approfondita dei mercati finanziari.
Il percorso di studi
Per diventare un broker bisogna seguire un percorso accademico e formativo ben preciso.
Il consiglio principale è quello di conseguire una laurea in Economia o in discipline affini. Anche studi come Matematica, Diritto e Scienze Politiche possono essere propedeutici, a patto di legarli a un Master in Business Administration o comunque ad approfondimenti accademici sull’analisi finanziaria.
Oltre alle conoscenze del mondo della finanza sono necessarie anche le competenze informatiche, dal momento che ormai tutte le azioni si svolgono utilizzando piattaforme digitali. Tra le soft skill di questa figura professionale, poi, non possiamo non annoverare il problem solving, in modo da gestire al meglio il portafoglio azionario dei propri clienti.
In passato molte persone sono entrate in questo mondo senza essere laureate, ma solo grazie alla loro esperienza pregressa. Attualmente diventare broker finanziario in questo modo non è impossibile, ma certamente molto complesso.
La licenza per operare
Dopodiché si potrà presentare la propria richiesta per l’abilitazione richiesta per operare in Italia, rilasciata dalla CONSOB. Difatti, nel nostro Paese, come nel resto dell’Ue, non è sufficiente avere una laurea in Economia o un master per poter lavorare come broker finanziario.
La licenza in questione permetterà di operare in modo trasparente e di evitare di incorrere in sanzioni penali, a cui si andrebbe incontro operando senza questo tipo di autorizzazione. L’organo CONSOB, acronimo di «Commissione Nazionale per le Società e la Borsa», si occupa tra le tante cose di elargire le abilitazioni ai consulenti finanziari. Sono previste delle tasse di iscrizione da pagare, che possono variare a seconda della reputazione del marchio assicurativo e di altri fattori.
Ci sono, inoltre, altri enti certificati che possono permettere ai broker di operare come da regolamento, e sono Cysec a Cipro, la FCA nel Regno Unito e la MiDIF in Europa.
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Tre fattori importanti per la figura del broker
In ogni caso, oltre alla formazione accademica e all’abilitazione richiesta, per un broker l’elemento chiave è l’esperienza. Sapersi districare tra le varie piattaforme online e utilizzare gli strumenti finanziari previsti per i professionisti è uno step altrettanto importante.
Non è dunque una professione in cui si può pensare di guadagnare con facilità. Per quanto possa essere vero che i guadagni sono generalmente molto buoni, ci sono tante capacità richieste e, soprattutto, parecchie responsabilità da onorare.
Nonostante queste criticità - presenti, tra l’altro, in ogni mestiere - quella del broker rimane ancora oggi una professione affascinante e ricca di stimoli. Essendo il mondo della finanza in costante evoluzione, si dovrà rimanere sempre aggiornati.
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