In mezzo a mille ipotesi la certezza è una: gli affari di alcune società russe stanno andando a gonfie vele grazie ai rapporti economici tra il Cremlino e la Cina.
Nel mese di marzo le esportazioni cinesi verso la Russia sono diminuite di quasi il 16% rispetto a quanto fatto registrare nel 2023. Questa è stata la prima diminuzione su base annua rilevata nei rapporti economici tra i due Paesi dalla metà del 2022 – anno coincidente con l’inizio della guerra in Ucraina – ad oggi.
C’è chi dice che il rallentamento sia dovuto alla volontà di Pechino di non entrare in conflitto con le sanzioni secondarie adottate dagli Usa per colpire Mosca, e chi attribuisce la frenata alle preoccupazioni cinesi di alimentare le tensioni con Washington. Indipendentemente dal fatto che il dato sia frutto di una strategia politica o, piuttosto, la conseguenza naturale di un legame che si sta semplicemente stabilizzando dopo il boom dei mesi scorsi, è fondamentale provare a rispondere ad una domanda: davvero le relazioni tra Russia e Cina sono sotto pressione?
Se guardiamo all’economia, la situazione appare abbastanza chiara: nel 2023 il fatturato commerciale tra i due Paesi ha raggiunto i 240 miliardi di dollari, con un aumento del 26,3% in un solo anno. Allargando la questione fino a comprendere l’ambito geopolitico, vari analisti hanno acceso i riflettori su ipotetiche crepe apparse in un rapporto che continua ad essere solido e unito. [...]
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