Come è stata curata la donna guarita dal tumore al pancreas

Luna Luciano

13/11/2022

Grazie alla ricerca e al sequenziamento del Dna, una donna è potuta guarire dal tumore al pancreas. Ecco come è stata curata e perché questo risultato è così importante per la ricerca.

Come è stata curata la donna guarita dal tumore al pancreas

Guarire dal tumore al pancreas grazie alla ricerca. È questa la storia di una paziente di Siena, Laura Rosi, che rientrando in una sperimentazione dell’Airc, l’associazione italiana per la ricerca sul cancro, ha potuto trovare la causa e quindi la cura del tumore.

La donna, 38 anni, era giunta a Verona con quella che Davide Melisi, professore all’università di Verona e ricercatore dell’Airc, aveva definito una prognosi “severissima” e con una situazione clinica “già compromessa”. Il tumore si era infatti ripresentato dopo due anni da una prima guarigione.

Per tali motivi l’equipe medica ha deciso di eseguire un sequenziamento completo del Dna con apparecchi di ultima generazione e solo in questo modo si è potuti risalire alla causa originaria del tumore. Grazie a cura ad hoc per il complesso caso, la paziente, stando ai risultati, sarebbe guarita da un tumore difficile come quello del pancreas.

Una storia non solo con un lieto fine per la paziente ma anche per la ricerca. Ecco come è stata curata e cosa dimostra questo importante risultato.

Come è stata curata la donna guarita dal tumore al pancreas

Il quadro clinico della paziente al momento del suo arrivo a Verona era al quanto serio, come definito dallo stesso professore e ricercatore dell’Airc, Davide Melisi. Il tumore si era infatti ripresentato dopo due anni dall’avvenuta guarigione.

Durante la prima cura, come racconta il dottor Melisi, la paziente era stata tratta con un farmaco sperimentale, l’inibitore del Tgf-beta, risultato di una lunga ricerca condotta appunto dall’università di Verona grazie al sostegno di Airc. Il farmaco è in grado di aumentare l’efficacia della chemioterapia.

Eppure, al ripresentarsi della malattia il team, composto da medici e ricercatori, ha deciso di sottoporre la donna a un sequenziamento completo del genoma, tramite l’utilizzo di apparecchi tecnologici di ultima generazione. E solo in questo modo è stato possibile notare una rarissima mutazione sul gene Ret, che si trovava alla base del tumore.

È la prima volta in Italia che osserviamo un tumore del pancreas associato a una mutazione di questo gene

Spiega il professor Melisi. Per fortuna la mutazione del gene Ret è molto comune nel tumore della tiroide, la cui cura è già stata sperimentata. Il tumore al pancreas è stato quindi trattato con farmaco per il tumore della tiroide e il tumore è per il momento scomparso. Le parole del medico, infatti, suggeriscono la massima cautela nell’utilizzo della parola guarigione. “Ci auguriamo che la risposta sia anche duratura”.

Donna guarita dal tumore grazie alla sperimentazione: ecco cosa ha dimostrato la ricerca

Il tumore al pancreas è una delle malattie oncologiche più difficili da trattare, a causa del basso tasso di sopravvivenza dopo la diagnosi. Eppure, la storia della paziente di Siena guarita da tale tumore è la prova di una vera rivoluzione avvenuta in questi anni nel campo della ricerca per la cura del cancro.

Infatti, il risultato ottenuto dalla sperimentazione dimostra come nella cura non sia importante l’organo colpito, ma il gene che si trova all’origine della malattia. La tecnica usata per il sequenziamento completo del genoma purtroppo non è ancora disponibile per tutte le strutture ma solo all’interno di alcune sperimentazioni. E come ricorda il professore è fondamentale che la ricerca sia sostenuta finanziariamente, ma non solo, come ha poi aggiunto è molto importante che “i pazienti con forme di cancro rare e particolari si rivolgano a centri dove si svolgono le sperimentazioni. Solo così si possono ottenere terapie nuove, ancora non disponibili altrove”.

La storia di Rosi non solo quindi si conclude con la gioia dell’avvenuta guarigione, ma anche con una conquista da parte del programma sperimentale. La prova che investire nel campo della ricerca sia fondamentale per salvare più vite possibili.

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