Come faccio a sapere se devo pagare l’Imu?

Patrizia Del Pidio

17 Giugno 2024 - 11:41

Non sempre è chiaro per i proprietari di immobili capire se sono tenuti al versamento dell’Imu oppure no, soprattutto nelle casistiche particolari.

Come faccio a sapere se devo pagare l’Imu?

Come posso sapere se devo pagare l’Imu? Non sempre per i contribuenti i chiaro se l’imposta va pagata oppure no. Ovviamente se si possiede una sola casa (che non ricade nelle categorie di lusso) in cui si è trasferita la propria residenza è palese che l’imposta non sia dovuta. Così come è facilmente intuibile che se si possiede una seconda o una terza casa su questi immobili l’Imu sia dovuta (a meno che i fabbricati non ricadano nelle categorie particolari per cui è prevista l’esenzione).

Più difficile, invece, è stabilire se il versamento è dovuto in casi particolari, come ad esempio, una quota di appartamento ricevuta in eredità o donazione, o come nel caso si viva in un condominio in cui è predisposta una abitazione per il portiere o per il custode. In questi casi si possiede una quota di immobile, ma come si comprende se l’Imu è dovuta?

Come si capisce se si deve versare l’Imu?

Uno dei casi più frequenti è quello della comproprietà di un immobile. Se un appartamento, ad esempio, ha diversi proprietari l’Imu grava su tutti in proporzione alla propria quota di possesso. La cosa importante da sottolineare è che in questi casi se uno dei proprietari non versa l’imposta, gli altri non sono tenuti a versare importi maggiorati e il Comune non potrà rifarsi su chi ha già versato.

Il caso tipico è quello dell’immobile intestato a marito e moglie: entrambi i coniugi saranno chiamati al versamento dell’Imu in quota del 50% ognuno.

Cosa accade, invece, se si eredita un immobile con altri parenti? Poniamo l’esempio della casa della nonna che passa a numerosi nipoti. Per chi non ha residenza nell’immobile vi è l’obbligo di pagare l’Imu. Se a ereditare, ad esempio, sono 10 nipoti, ognuno di essi sarà chiamato a versare un decimo dell’imposta municipale unica.

Se uno dei comproprietari, però, ha la propria residenza e dimora abituale nell’immobile egli sarà esentato dal pagamento dell’Imu, mentre gli altri saranno chiamati a corrispondere il 10% ognuno dell’Imu.

Se ho una sola casa devo pagare l’Imu?

Per chi possiede un solo immobile l’Imu è dovuta? La risposta è che dipende. Non basta, infatti, essere proprietari di un solo immobile per non essere assoggettati all’imposta. Se si possiede un immobile soltanto, ma non si vive in esso non si configura l’abitazione principale e, pertanto, l’Imu è dovuta. L’esempio classico è dato dalla persona che vive in affitto a Milano, ad esempio, ma ha una casa di proprietà a Roma: l’Imu si paga sulla casa anche se è il solo immobile posseduto perchè non si ha in esso la residenza e la dimora abituale.

Sulla casa del portiere si paga l’Imu?

Altro caso particolare è rappresentato dai condomini con casa del custode/portiere. L’appartamento adibito, in un condominio, ad abitazione del custode è una proprietà che si suddivide tra tutti i proprietari delle singole unità abitative. Si tratta di un’unità immobiliare che non può mai essere classificata come abitazione principale o sua pertinenza (perché è una proprietà comune e non individuale) e proprio per questo si tratta di un immobile che è sempre soggetto al pagamento dell’Imu (anche se l’appartamento che si possiede nel fabbricato risulta essere abitazione principale).

L’Imu sulla casa del portiere è calcolata in base ai millesimi, ma la cosa che deve tranquillizzare è che l’incombenza del pagamento dell’Imu (come di tutti gli altri adempimenti fiscali) è un onere che ricade sull’amministratore di condominio (che poi, ovviamente, suddivide la spesa su tutti i condomini in base ai millesimi).

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