I genitori possono creare un tesoretto di 70.000 euro per i propri figli, senza sforzo e senza andare a erodere i propri risparmi e gli stipendi mensili. Vediamo come fare.
I genitori possono dare ai figli 70.000 euro legalmente e senza sforzo. Tutti i genitori si preoccupano di quella che potrà la stabilità finanziaria del bambino quando diventerà un uomo. Se si desidera creare un gruzzolo per i propri figli, però, basta davvero poco sforzo, ma serve tanta costanza.
Bisogna considerare che tra i vari incentivi che lo Stato eroga ai genitori, l’assegno unico, nel migliore dei casi, garantisce 200 euro al mese, per un importo di 2.400 euro l’anno. Se un genitore decidesse di accantonare il sussidio per i primi 18 anni di vita del figlio arriverebbe a mettere via 43.200 euro, ma questi soldi fermi su un libretto di risparmio o sul conto corrente non solo non frutterebbero interessi, ma sarebbero anche erosi, annualmente, dall’imposta di bollo.
Ecco come creare un tesoretto per i propri figli investendo unicamente le somme erogate dallo Stato a titolo di assegno unico, senza dover toccare le proprie entrate abituali.
Come dare legalmente più di 70.000 euro al proprio figlio
Senza considerare che per il primo anno di vita l’assegno unico ha un importo maggiorato del 50%, senza considerare che per chi ha più di due figli, fino ai 3 anni l’assegno unico è maggiorato, senza considerare le altre maggiorazioni cui si potrebbe avere diritto (entrambi i genitori che lavorano, mamma che ha meno di 21 anni, ecc...) sull’importo, prendiamo in considerazione solo i 200 euro mensili erogati a chi ha un Isee fino a 17.227,33 euro.
Considerando 12 versamenti l’anno da 200 euro, sarebbero effettuati 216 versamenti da 200 euro l’uno in 18 anni di vita del figlio.
Supponiamo di non tenere questi soldi accantonati fermi su un conto corrente o su un libretto di risparmio, ma di investirli con un metodo che salvaguardi il capitale e fornisca anche un interesse del 5% (si potrebbe scegliere, ad esempio, i Buoni fruttiferi per minori).
Ogni versamento guadagna interessi del 5% che però maturano ogni mese, questo porta i soldi a crescere un pochino tutti i mesi prima del versamento successivo e il secondo mese non saranno 400 euro, ma 400 euro più gli interessi del primo mese su 200 euro. Così il terzo mese non saranno 600 euro, ma 600 euro più gli interessi di 200 euro un mese e di 400 euro il secondo mese, e così via.
Il tesoretto per il figlio cresce
Gli interessi, quindi, non si sommano solo al capitale, che aumenta ogni mese di 200 euro, ma anche agli interessi già accumulati nei mesi e negli anni precedenti creando il cosiddetto interesse composto, un modo per far crescere più velocemente i propri risparmi.
Grazie agli interessi composti, infatti, i 43.200 euro che si accantonano nei primi 18 anni del figlio utilizzando solo i versamenti dell’assegno unico, crescono di ulteriori 27.000 euro circa, diventando alla maggiore età del figlio 70.131 euro. Questo significa che, facendo la media sui 216 versamenti effettuati, ogni mese la media di accantonamento (sommando anche gli interessi futuri) è di 324 euro al mese circa.
Va ricordato, in ogni caso, che sui buoni, prima della liquidazione, è applicata la ritenuta al 12,50%, ma solo sugli interessi. Gli importi sono esclusi dall’imposta di successione, mentre l’imposta di bollo deve essere applicata.
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