Lasciare la casa ai figli in modo equo: ecco le regole da conoscere per evitare controversie tra fratelli e sorelle.
Lasciare casa ai figli è importante per un genitore, che prova così a garantire alla prole stabilità e sicurezza, quanto meno un tetto sulla testa. Per farlo c’è una serie di considerazioni legali e fiscali da fare, anche in termini ereditari. Le donazioni - e intestare la casa ai figli o pagarla per loro costituisce una donazione a tutti gli effetti - sono infatti considerate nel calcolo del patrimonio ereditario. Di conseguenza, il valore dell’immobile è un elemento determinante per agire nei limiti della quota di legittima. Quest’ultima rappresenta una porzione dell’eredità a cui i figli, in qualità di eredi legittimari, hanno diritto per legge a prescindere dalla volontà del defunto stesso.
Le quote di legittima sono uguali tra fratelli e sorelle, pertanto bisogna assicurarsi di operare una suddivisione equa. In caso contrario, chi ha ricevuto meno di quanto previsto dal Codice civile potrebbe rivalersi sugli altri, anche a discapito della donazione effettuata in precedenza. Considerando che per la maggior parte delle persone il patrimonio immobiliare è la fetta più importante della ricchezza posseduta, è bene agire con prudenza. Non è infatti possibile prevedere il comportamento degli eredi, che non possono nemmeno rinunciare validamente all’azione legale di restituzione prima della morte del de cuius.
I figli devono ricevere le stesse quote?
In tema di eredità e quote di legittima, tutto dipende dalla composizione della famiglia superstite del defunto. L’ammontare delle quote (e in alcuni casi il diritto stesso a riceverle) dipende infatti dalla presenza degli eredi legittimari e dal loro numero. I figli sono sempre eredi legittimari, a meno che sia intervenuta una sentenza di indegnità a succedere, che prima di morire il de cuius può comunque decidere di ignorare, anche con un semplice testamento. La quota spettante alla prole, però, dipende dal numero di figli e dalla presenza del coniuge superstite.
- 50% del patrimonio ereditario al figlio unico in assenza del coniuge;
- ⅓ del patrimonio ereditario al figlio unico in presenza del coniuge, il quale ha diritto a una pari quota;
- ⅔ del patrimonio ereditario ai figli in assenza del coniuge;
- 50% del patrimonio ereditario ai figli in presenza del coniuge, che ha diritto al 25% dell’eredità.
La quota va divisa in parti uguali tra fratelli e sorelle. Ciò non significa, però, che tutti debbano ricevere una pari eredità: l’importante è non attribuire meno della quota di legittima a chi ne ha diritto. La parte del patrimonio ereditario rimanente una volta sottratte le quote di legittima forma infatti la cosiddetta quota disponibile, che il testatore può conferire come e a chi vuole, anche accrescendo la quota ereditaria di alcuni legittimari.
leggi anche
Eredità, come calcolare la quota legittima

Devo lasciare la casa a tutti i figli?
Per lasciare la casa ai figli in modo equo è indispensabile valutare l’ammontare del proprio patrimonio e il valore dell’immobile. L’obiettivo è non ridurre, attraverso la donazione, la quota di legittima di altri figli o del coniuge eventualmente superstite. In tal proposito, è bene sapere che è possibile lasciare la casa ai figli direttamente nel testamento, il cosiddetto legato, in sostituzione della legittima. Il figlio che riceve l’immobile rinuncia, se accetta, alla quota sul patrimonio ereditario.
Se la casa viene lasciata a tutti i figli, così comproprietari, il problema non si pone perché a ognuno spetta la medesima quota, salvo diverso testamento. Bisogna però tener conto della legittima del coniuge. Quando si decide di lasciare l’immobile a un figlio soltanto, o comunque non a tutta la prole, è invece opportuno calcolare con attenzione il valore del restante patrimonio affinché gli altri ricevano la legittima. Non sono però tenuti a ricevere tutti la casa o una quota della stessa, anzi, predeterminare la divisione ereditaria può essere molto utile per evitare le controversie tra gli eredi. Ovviamente, ciò è possibile soltanto se gli altri beni ereditari hanno un valore tale da permetterlo. Altrimenti, bisogna dividere la proprietà secondo le quote di legittima, eventualmente accrescendo quella dei soggetti scelti attraverso la disponibile.
Un’altra informazione importante riguarda il diritto di usufrutto, che è possibile lasciare a un erede senza pregiudizi sulla legittima (per la quale si valuta il destinatario della nuda proprietà) garantendogli un posto in cui vivere.
leggi anche
Si può donare solo una parte di casa?

© RIPRODUZIONE RISERVATA