Ricaricare un’auto elettrica utilizzando colonnine di ricarica pubblica, operazione oramai semplice che richiede pochi e semplici passaggi, vediamo quali sono.
La rapida diffusione di veicoli a zero emissioni e la crescente offerta di colonnine di ricarica pubblica offre all’automobilista la possibilità di ricaricare un’auto elettrica rapidamente e non solo. La domanda sempre più ricorrente quando si parla di automobili elettriche è l’autonomia, i tempi per una ricarica completa o parziale e soprattutto i costi.
Semplici dubbi che tuttavia possono incidere sull’acquisto di un’auto elettrica perché grazie alla sempre più massiccia presenza in città e lungo le principali arterie autostradali di colonnine pubbliche di ricarica elettrica, oramai è facile e pratico programmare una ricarica utilizzando app gratuite e d’immediato utilizzo.
Come ricaricare un’auto elettrica?
A differenza di quanto avviene sulle più comuniauto endotermiche, quelle per intenderci con motore benzina e diesel, lo sportellino che cela la presa di ricarica non sempre è presente nella canonica posizione cui siamo abituati (zona posteriore della vettura, destra o sinistra), anzi.
I designer delle case automobilistiche hanno sfoderato tutta la loro ingegnosità e genialità per mascherare la presa di ricarica, sulla ZOE ad esempio è situata nella zona frontale della vettura dietro al logo Renault, stessa soluzione utilizzata sulla Dacia Spring, mentre sulla Volvo è al retro e addirittura sulla nuova Aiways U5 è nascosta da una finta presa d’aria posta al di sotto del gruppo ottico anteriore lato guida.
La soluzione più semplice è consultare il classico libretto di uso e manutenzione o un tutorial.
Una volta parcheggiata la vettura in prossimità di una colonnina di ricarica elettrica basterà avere preventivamente scaricato una applicazione per la ricarica mobile sul proprio smartphone per procedere così al rifornimento energetico.
L’app JuicePass, previa approvazione del metodo di pagamento, si basa sull’identificazione del QR Code presente sulla colonnina di ricarica, una volta inquadrato basterà inserire il cavo di ricarica nella presa della vettura e procedere così al rifornimento.
Per terminare l’operazione bisogna selezionare l’opzione “Termina ricarica”.
Costi di ricarica di un’auto elettrica: come funziona l’app JuicePass
Diverse le app presenti sui vari store online, quella di più comune utilizzo è la JuicePass fornita gratuitamente da Enel X che consente una volta effettuata la registrazione e selezionato l’opzione “ricarica pubblica” di scegliere tra tre differenti abbonamenti:
- Pay Per Use Premium: 25 euro l’anno;
- Flat Large: 45 euro al mese per una ricarica complessiva di 145 kWh;
- Flat Small: 25 euro al mese per una ricarica complessiva di 70 kWh.
Chi non intende effettuare un abbonamento, ma vuole pagare a utilizzo, può selezionare la modalità Pay Per Use Basic.
Quale è la differenza tra queste diverse tipologie di accesso al servizio di ricarica elettrica pubblica?
Il piano tariffario Pay per Use Basic per l’Italia prevede un costo di ricarica che varia da:
- 0,58€/kWh con la ricarica in AC;
- 0,68€/kWh per la ricarica DC fino a 100 kW;
- 0,75€/kWh fino a 150 kW;
- 0,79€/kWh oltre i 150 kW (HPC).
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Quello Premium che prevede un abbonamento annuale di 25€, consente la prenotazione della ricarica (la stessa presa può essere prenotata per un massimo di tre volte consecutive).
La Flat Large consente di ricaricare complessivamente ogni mese fino a 145 kWh, con tariffe sensibilmente inferiori a quelle proposte dal Pay per Use:
- 0,09€/min. con presa AC fino a 22 e 45 kW;
- 0,18€/min. com presa DC fino a 50 kW;
- 0,18€/min. stazioni HPC fino a un massimo di 350 kW.
La Flat Small ha le stesse tariffe della Flat Large ma la potenza complessiva mensile è di 70 kW a fronte di un canone di 25€ al mese.
A seconda delle impostazioni selezionate, i titolari di partita iva possono anche scegliere di ricevere via mail la fattura elettronica, opzione valida per tutti i piani tariffari disponibili.
Per il calcolo del costo di ricarica basterà moltiplicare la capacità della batteria della vettura per il costo unitario di ogni kW.
Altre App per ricaricare un’auto elettrica
BeCharge
Si rivela particolarmente utile per ricaricare un’auto elettrica velocemente, BeCharge è disponibile per sistemi iOS e Android e consente di trovare rapidamente la stazione di ricarica più vicina, conoscerne stato e potenza.
Prevista anche la possibilità di prenotazione, per pagare è necessario una volata scaricata l’applicazione inserire i dati della propria carta di credito. La particolarità di questo “servizio” sta nel suo indicare il percorso più veloce per giungere a destinazione. In ogni momento è possibile interrompere la ricarica, sulla app sono visualizzate diverse informazioni, dal tempo al costo per kWh fino alla tipologia di presa disponibile.
NextCharge
Consente all’automobilista di visualizzare all’interno dell’app solo le colonnine elettriche aderenti al circuito NextCharge, analogamente a JuicePass di Enel X è possibile ricevere una card RFID prepagata. Tra le particolarità di questo servizio c’è da segnalare l’informativa che indica se la colonnina elettrica libera è situata all’interno di uno spazio pubblico o privato, a supporto dell’applicazione è nata una community che posta pareri, opinioni e foto in merito ai servizi utilizzati.
Per accedervi è necessario registrarsi sull’app ufficiale NextCharge versando un anticipo di 20 euro (abbonamento annuale).
Evway
Valida in tutta Europa si rivolge a chi utilizza un’auto elettrica anche per lunghe trasferte, sono oltre 190.000 le colonnine elettriche sparse in giro per il vecchio continente.
A differenza delle altre appplicazioni propone tre “itinerari” suddivisi per auto, eBike e monopattini elettrici, tramite il sistema di navigazione eMX è possibile selezionare una colonnina di ricarica elettrica in prossimità di un punto d’interesse precedentemente selezionato, ad esempio un cinema, un ristorante o un teatro.
Un flag verde indica che la colonnina di ricarica pubblica funziona ed è libera, la ricarica in DC ha un costo più basso rispetto alle altre soluzioni ma solo per le prime due ore di ricarica.
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