Mascherine, distanziamento, pochi abbracci, tavoli separati per nonni e nipoti ma anche tamponi prima di pranzi e cene: quali saranno i consigli da seguire a Natale e Capodanno secondo gli esperti?
Il Natale è ormai alle porte. Manca meno di un mese ai pranzi e ai cenoni delle festività. Sarà, quasi certamente, un Natale diverso da quello dello scorso anno. Ma l’aumento di contagi e ricoveri preoccupa e alcune Regioni vanno incontro alla zona gialla, se non addirittura arancione.
Questo non vuol dire che ci saranno particolari restrizioni, fatte salve piccole eccezioni. Ma è difficile pensare che le festività saranno normali, come quelle pre-Covid. Come saranno pranzi e cene? Come ci ritroveremo in famiglia e tra amici durante le feste? Adnkronos ha messo insieme il parere di alcuni esperti per capire come saranno le feste: alcuni sconsigliano tavolate e abbracci, altri suggeriscono di tenere al sicuro i nonni (riducendo i contatti con i nipoti) ma c’è anche chi sostiene che il Natale possa essere quasi normale.
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Un Natale tra vaccinati
Tutti gli esperti sono d’accordo sull’importanza delle vaccinazioni contro il Covid. Pier Luigi Lopalco, epidemiologo ed ex assessore alla Sanità in Puglia, ritiene fondamentale che i nonni siano vaccinati e ancor meglio sarebbe se lo fossero anche genitori e figli, anche se per i bambini al di sotto dei 12 anni non è ancora possibile vaccinarsi. Sicuramente, per Lopalco, la cena in famiglia sarà più serena rispetto al 2020.
Anche Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del San Martino di Genova, sembra ottimista e punta sulle terze dosi, soprattutto per i nonni: “Il Natale deve essere quello che conosciamo da sempre, con gli abbracci e passandolo con le persone care”. Vanno comunque evitate, a suo avviso, le cene con troppe persone.
Pranzi e cene nelle feste, ci si potrà abbracciare?
Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologica clinica, virologia e diagnostica dell’ospedale Sacco di Milano, raccomanda l’uso della mascherina e il distanziamento ma senza esagerare: “Credo che un abbraccio mancato a un nonno, a un parente, sotto Natale sia molto molto grave dal punto di vista sociale e psicologico”.
Per Mauro Minelli, immunologo e responsabile per il Sud della Fondazione per la medicina personalizzata, anziani e fragili dovranno essere vaccinati ma dovrebbero evitare - soprattutto con gli under 12 non ancora vaccinati - “contatti stretti o diretti e soprattutto per lungo tempo”. Inoltre Minelli consiglia di indossare la mascherina al chiuso e di limitare il numero di invitati.
Ipotesi tamponi prima di pranzi e cene
Roberto Cauda, direttore di Malattie infettive del Gemelli di Roma, non parla di abbracci ma di baci: “Il bacetto al nonno anche se è per ringraziare del regalo ricevuto forse si potrebbe evitare”, afferma. Invita quindi a rispettare le distanze e consiglia anche di fare i tamponi prima di pranzi e cene, “soprattutto alle persone che magari hanno un raffreddore, per evitare rischi”.
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A Natale nonni e nipoti con tavoli separati
Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, sostiene che il Natale si possa passare con i propri cari ma rispettando le regole. Il consiglio di Andreoni è di riunirsi solo tra vaccinati e poi di “creare un cordone di sicurezza per gli anziani e i fragili, ad esempio per i pranzi e le cene pensare a tavoli separati tra nipoti e nonni”. L’invito, inoltre, è quello di indossare la mascherina e mantenere il distanziamento.
Niente tavolate a Natale e Capodanno
Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, invita gli italiani a evitare grandi tavolate. Parlando, comunque, di feste serene e diverse da quelle dello scorso anno. Il problema maggiore, a suo giudizio, è rappresentato dai bambini che non sono vaccinati e per questo il loro contatto con gli altri parenti può essere un rischio.
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