Inizia la procedura che vedrà nei prossimi mesi lavorare la Commissione Europea sulla revisione del Patto di Stabilità
Parte la revisione del Patto di Stabilità: le regole europee di bilancio in questi anni hanno aiutato a correggere gli squilibri dell’Eurozona ed hanno reso possibile evitare shock finanziari ma non sono state in grado di sostenere la crescita. Per questo motivo, la Commissione Europea, dopo aver esaminato il patto, ha deciso di dare via libera al cambiamento.
Revisione del Patto di Stabilità per crescere
Il processo di revisione del patto di Stabilità è partito con una consultazione pubblica e continuerà nei prossimi mesi attraverso il confronto tra i Governi degli Stati membri, le parti sociali, gli economisti. Anche la società civile e le Università potranno partecipare al dibattito, rispondendo alle domande dedicate formulate a tale scopo e messe a disposizione dall’Europa.
Il problema principale di questo accordo? È sempre stato, come sottolineato anche dalla Commissione Europea, “troppo complesso, poco trasparente e poco prevedibile”.
Le criticità dell’Eurozona sono tante: vi è bisogno di ridurre il più possibile gli squilibri macroeconomici tra i paesi dell’Unione, assicurare una stabilità dei conti seria sul breve termine cercando di sostenere quelli che possono incontrare maggiore difficoltà valutando, spiega la Commissione, un’attuazione delle regole che risulti essere più flessibile, con lo scopo di adattarle a raggiungere obiettivi di sostenibilità ottimali nel campo degli investimenti green.
Una volta ricevuti i suggerimenti, soprattutto da parte dei Governi degli Stati Membri, la Commissione Europea stabilirà un piano di azione per trovare l’accordo su una serie di norme che possano mantenere la stabilità ma al contempo favorire la convergenza in quei paesi che, a causa di problemi strutturali, hanno meno margine di manovra per rispondere adeguatamente alle richieste dell’Europa.
Stabilità obiettivo ma deve aumentare la crescita
Il commissario europeo agli Affari Economici Paolo Gentiloni ha spiegato che “la stabilità resta un obiettivo” ma che allo stesso tempo sia necessario dare il giusto supporto alla crescita e mobilitare investimenti al fine di combattere i cambiamenti climatici: vi è la necessità di consentire “politiche anti-cicliche” che aiutino a superare i limiti ai quali è sottoposta la Banca Centrale Europea. È necessario modificare, secondo il commissario, quella complessità delle regole che rende molto difficile spiegare alla popolazione l’operato dell’Europa.
Al momento gli Stati membri dell’Unione Europea non devono presentare un debito pubblico che sia al di sopra del 60% del proprio Pil e il deficit deve rimanere sotto il 3% dello stesso valore.
La revisione del Patto di Stabilità e ancor più il periodo di confronto che porterà alla sua modifica saranno basilari per dare voce a tutti quei paesi, Italia compresa, che spesso per dinamiche interne non riescono a rispettare con facilità i parametri richiesti.
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