Questa compagnia assicurativa ha cacciato la famiglia cliente senza alcun preavviso. Ecco cos’è successo.
La compagnia assicurativa caccia via la famiglia senza preavviso, lasciandola sprovvista della copertura a causa dell’elevato numero di sinistri registrati. Questa è la vicenda che sta raccontando sul web proprio il protagonista, deluso e sgomento per l’accaduto. La famiglia svizzera - ci si trova nel Canton San Gallo per la precisione - ritiene infatti di aver subito un’ingiustizia, anche perché era cliente della stessa compagnia assicurativa da oltre 30 anni e ha dovuto faticare parecchio per stipulare una nuova polizza altrove. I difensori civici che si occupano di gestire i reclami dei cittadini (Ombudsman) in merito alle assicurazioni private hanno tuttavia spento ogni speranza della famiglia: la compagnia ha agito legalmente, senza alcun sopruso o irregolarità. Soprattutto questa parte della storia sta destando non poche preoccupazioni, perciò è importante capire cos’è successo.
La compagnia assicurativa caccia via la famiglia senza preavviso
Come anticipato, una famiglia svizzera è stata cacciata dalla compagnia assicurativa senza preavviso, adducendo come motivazione il numero eccessivo di sinistri. Nello specifico, pare si trattasse di una polizza per la responsabilità civile generale oppure sulla casa e gli animali domestici. Le dichiarazioni del protagonista, infatti, citano tra i danni una crepa al lavandino, le zanzariere distrutte dai corvi e il morso ricevuto dal cane da parte di un altro animale. La famiglia è stata cliente a lungo della compagnia, ben 30 anni. In questo periodo la famiglia, sempre secondo la versione di quest’ultima, avrebbe pagato circa 30.000 franchi in premi assicurativi, a fronte di danni totali per 5.000 franchi (poco più delle pari cifre in euro).
Uno dei membri della famiglia, nello specifico il padre/marito, si è detto molto dispiaciuto, in quanto poco prima della disdetta aveva incontrato l’assicuratore, che non gli aveva anticipato nulla. Oltretutto, i clienti non hanno ricevuto alcun preavviso e hanno riscontrato grandi difficoltà nella stipula di una nuova polizza proprio a causa di questo pregresso. L’Ombudsman - una sorta di difensore civico - che è stato interpellato ha tuttavia riscontrato che la compagnia ha agito legalmente, esercitando i propri diritti. Fortunatamente la famiglia ha trovato un’alternativa e stipulato un contratto per le proprie esigenze presso un’altra assicurazione, perciò la faccenda si è risolta per il meglio. Resta il fatto che comportamenti simili destano parecchia preoccupazione tra i consumatori. Proviamo quindi a spostare la vicenda in Italia e vedere dal punto di vista legale quali tutele spettano ai clienti.
L’assicurazione abbandona il cliente senza preavviso?
In Italia la materia assicurativa è regolata dallo specifico Codice delle assicurazioni private, non mancando di rispondere al Codice civile e a quello del consumo per alcuni aspetti. In ogni caso, i diritti della compagnia e degli assicurati sono regolati con grande precisione, anche in riferimento alle possibilità di disdetta e recesso. La materia è piuttosto articolata, ma bisogna sapere che l’assicurazione può esercitare la disdetta comunicandolo con un preavviso di almeno 60 giorni rispetto alla scadenza del contratto. Non è quindi possibile cacciare i clienti senza preavviso, indipendentemente dalle motivazioni.
La legge italiana, peraltro, obbliga la compagnia assicurativa a sottoscrivere un nuovo contratto (Responsabilità civile) in caso di richiesta da parte del cliente. Il conducente conclude così un nuovo e diverso contratto (non una semplice proroga di quello precedente), accettando quindi anche diverse condizioni, magari meno vantaggiose. Non a caso, questo meccanismo viene spesso impiegato dalle compagnie assicurative per far fronte a contratti risultanti troppo onerosi. La legge sul punto non pretende motivazioni esaustive, ma l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private (Ivap) ritiene che sia scorretto adottare questa strategia per ridimensionare il portafoglio.
Nella pratica, poi, la maggior parte delle variazioni contrattuali applicate sono comunque lecite perché giustificate da ragioni di mercato, risultanze degli attestati di rischio e così via. In caso di dubbio, tuttavia, è possibile rivolgersi all’autorità citata.
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