Con decreto legge riaproono i termini per aderire al concordato preventivo biennale. La nuova finestra per le adesioni sarà aperta fino al 12 dicembre 2024.
Il Consiglio dei ministri approva il decreto legge concordato preventivo Bis, nuove adesioni fino al 12 dicembre 2024.
La «prima edizione» del concordato preventivo biennale non è andata come si sperava, le adesioni, dati ancora non ufficiali, ma quasi, sono circa 500.000, il 15% del totale dei soggetti interessati e con un gettito fiscale di circa 1,3 miliardi di euro.
Già all’indomani della chiusura del 31 ottobre, Forza Italia aveva parlato di riapertura dei termini e, sebbene dal Ministero dell’Economia e delle Finanze vi siano state sempre risposte negative, il Consiglio dei Ministri del 12 novembre ha approvato il decreto legge.
Ecco i termini per le nuove adesioni al concordato preventivo bis.
Concordato preventivo bis approvato
Nonostante la massiccia campagna informativa, il concordato preventivo biennale non ha raccolto consensi, secondo i primi dati le adesioni al 31 ottobre 2024 si sarebbero fermate al 15% del totale ipotizzato, cioè circa 500.000 titolari di partita Iva, a fronte di 4 milioni e mezzo di contribuenti.
Cosa c’è in gioco? Il taglio Irpef, infatti, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze si è sempre detto che con il ricavato del concordato preventivo si finanzia un ulteriore taglio Irpef, ma sembra che le risorse arrivate, o meglio da arrivare, visto che il ravvedimento speciale ancora non è operativo, siano troppo ridotte per una qualunque manovra. Deve anche sottolinearsi che l’opzione per il ravvedimento deve essere esercitata entro il 31 marzo, inoltre sarà possibile effettuare il pagamento degli importi in 24 rate mensili. Ciò significa che le risorse non sono ancora quantificabili e non immediate.
Il Consiglio dei Ministri approva il concordato preventivo bis
Una riapertura dei termini per il concordato preventivo è stato da più parti richiesto e in particolare dai Commercialisti che hanno sempre sostenuto che le modifiche normative sono state troppo repentine (le ultime a ottobre con meno di un mese di tempo per valutarne l’impatto) e non hanno concesso la possibilità ai contribuenti di valutare gli effetti del concordato stesso.
Sotto varie pressioni il Governo ha ceduto anche perché servono maggiori risorse, si parla però di concordato preventivo bis.
Si tratta di una nuova finestra che genera un gettito autonomo rispetto a quello che ormai è consolidato sulle adesioni maturate al 31 ottobre 2024.
Le adesioni possono essere formalizzate solo dai titolari di partita Iva che entro il 31 ottobre 2024 non sono riusciti ad aderire, ma hanno presentato in modo regolare, nel rispetto della scadenza del 31 ottobre 2024 la dichiarazione dei redditi.
Si può accedere al concordato preventivo bis entro il 12 dicembre 2024.
Cosa prevede il decreto legge sul concordato preventivo bis
Si è parlato più volte di un emendamento al decreto fiscale collegato alla legge di bilancio, ma alla fine la strada seguita è quella del decreto legge ad hoc, formato da soli due articoli che dovrebbe però essere trasformato in emendamento decreto collegato alla manovra, ora all’esame del Senato.
Per il viceministro Leo “si tratta di un importante prova di ascolto da parte del governo, che dopo un confronto con le categorie e i professionisti ha deciso di allargare ulteriormente la possibilità di aderire a una misura apprezzata e conveniente per tutti: Stato e cittadini”.
La mancata proroga del termine iniziale, sottolinea Leo, ha consentito di acquisire dati certi sulle risorse disponibili e iniziare a intervenire sull’Irpef. Cosa impossibile senza distinguere tra concordato e concordato bis.
Forza Italia è giustamente entusiasta della novità e Tajani ( Forza Italia) sottolinea che ora si devono utilizzare le nuove risorse per tagliare le tasse al ceto medio. L’obiettivo è ridurre al 33% la seconda aliquota Irpef già a partire dal 2025. Si punta ad arrivare al 23% di adesioni.
Ravvedimento speciale anche per i ritardatari?
Il concordato preventivo bis dovrebbe poi consentire l’accesso al ravvedimento speciale anche per i nuovi contribuenti. Di fatto il ravvedimento speciale per gli anni di imposta 2018-2022 è attualmente limitato ai contribuenti Isa che hanno aderito al concordato entro il 31 ottobre. Nelle prossime settimane dovrebbe però essere esteso anche ai contribuenti che aderiscono con la nuova finestra del concordato preventivo bis. Ricordiamo che l’opzione può essere esercitata entro il 31 marzo 2025.
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