Concorso Ministero dei Beni Culturali, bando per 500 operatori alla custodia, vigilanza e accoglienza. I centri per l’impiego incaricati della raccolta delle candidature.
Concorsi pubblici: bando in Gazzetta Ufficiale per il reclutamento di 500 operatori di accoglienza da assumere alle dipendenze del Ministero dei Beni Culturali.
Un bando che - come quello in arrivo per ausiliari e operatori giudiziari - vede l’intervento dei centri per l’impiego, i quali saranno incaricati della raccolta delle candidature e della realizzazione delle relative graduatorie di merito.
Si tratta di un concorso pubblico bandito con le regole descritte dall’ex articolo 16 della legge 56/1987 relativa ai posti del pubblico impiego per i quali è sufficiente il possesso della licenza media inferiore (o comunque l’assolvimento dell’obbligo di istruzione).
Proprio per questo motivo c’è da fare chiarezza su un fattore molto importante: così come tutti i bandi di concorso riguardanti l’articolo 16, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale non dà immediatamente avvio alla fase di presentazione delle domande di partecipazione. A differenza degli altri concorsi pubblici, infatti, bisogna attendere che le Regioni interessate pubblichino gli avvisi relativi alla selezione, indicando termini e procedure per la raccolta delle candidature.
Al momento, quindi, non è ancora possibile inviare la domanda di iscrizione al concorso MIBACT 2020 per 500 operatori di accoglienza; a tal proposito di seguito vi spiegheremo cosa bisogna attendere per potersi candidare, oltre alle informazioni su requisiti e prove.
Concorso MIBACT 2020: le procedure per candidarsi
Nella Gazzetta Ufficiale pubblicata venerdì scorso è presente il bando per 500 unità di personale non dirigenziale di operatore alla custodia, vigilanza e accoglienza da impiegare presso le dipendenze del Ministero dei Beni Culturali (MIBACT).
L’assunzione sarà con contratto a tempo pieno e indeterminato e ad essere incaricati della raccolta delle candidature saranno i centri per l’impiego.
Il bando scade il 22 marzo 2020: ciò significa che entro questa data i Segretariati regionali del MIBACT dovranno inviare agli uffici provinciali o regionali del lavoro la richiesta di avviamento a selezione di un numero di lavoratori pari al doppio dei posti da ricoprire.
Solo una volta che i centri per l’impiego riceveranno apposita comunicazione - contenente le istruzioni su raccolta delle candidature ed elaborazione della graduatoria - si potrà inviare la domanda di iscrizione al concorso.
Molto probabilmente, quindi, per l’invio delle domande si andrà ben oltre il 22 marzo 2020, in quanto bisognerà attendere che i CPI interessati pubblichino l’apposito avviso di selezione (che sarà pubblicato anche online).
Concorso MIBACT 2020: i requisiti per partecipare
Come prima cosa è bene sottolineare che i 500 posti sono suddivisi per Regione e per Provincia (come indicato nelle seguenti immagini).
Si potrà concorrere, quindi, solamente per i posti previsti nella provincia di riferimento e solo nel caso in cui vengano soddisfatti i seguenti requisiti:
- aver compiuto il 18° anno di età;
- essere iscritti alle apposite liste dei centri per l’impiego;
- aver conseguito il diploma di istruzione secondaria di primo grado (licenza media);
- idoneità fisica allo svolgimento delle funzioni a cui la procedura si riferisce;
- avere una posizione regolare per gli obblighi di leva militare (per i nati entro il 31 dicembre 1985 di sesso maschile).
Un consiglio che vi diamo è di procedere, qualora non l’abbiate già fatto, alla presentazione della DSU ai fini ISEE 2020; anche se questo non è necessario ai fini della partecipazione al concorso, infatti, vi verrà comunque richiesto in quanto sarà un fattore utile per l’assegnazione di un punteggio aggiuntivo.
Concorso MIBACT 2020: la prova
Una volta inviate le domande di partecipazione i centri per l’impiego dovranno stilare le prime graduatorie di merito.
I candidati che risulteranno idonei prenderanno così parte all’unica prova prevista dal concorso che consiste in un colloquio volto all’accertamento del “possesso di buone conoscenze di base, nonché della capacità di affrontare problematiche lavorative di media complessità e in autonomia nell’ambito di modelli esterni predefiniti con pluralità di soluzioni, con verifica della conoscenza di base della lingua inglese, quindi dell’attitudine ad acquisire la professionalità di «Operatore alla custodia, vigilanza e accoglienza»”.
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