Per i concorsi scuola prevista una fase transitoria con due bandi in arrivo, uno entro l’estate. Dal 2025 cambiano i requisiti di accesso. Chi partecipa e prove in attesa dei decreti ufficiali.
Arrivano nuove notizie sul concorso scuola e in particolare in merito a due bandi della fase transitoria fino all’entrata a regime delle nuove disposizioni previste in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Ma chi potrà partecipare al concorso scuola candidandosi ai bandi ministeriali uno dei quali dovrebbe essere già previsto per la fine dell’estate? Per rispondere a questa domanda occorre spiegare quanto accaduto nella giornata del 3 luglio. Il ministero dell’Istruzione e del merito ha illustrato ai sindacati l’informativa sugli schemi di decreto relativi ai prossimi concorsi scuola per l’accesso all’insegnamento in tutti gli ordini e gradi di istruzione.
Si tratta più nel dettaglio di due decreti: uno per infanzia e primaria e uno per la secondaria di I e II grado ed entrambi per l’accesso su posti comuni o di sostegno. Entrambi i decreti fanno riferimento ai precedenti, il n.36/2022 e il n.75/2023, quest’ultimo è ancora in fase di conversione.
Mentre il ministero si prepara a elaborare i decreti per i futuri percorsi di accesso all’insegnamento, e che dovranno essere sottoposti al parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione, nella fase transitoria, che si concluderà il 31 dicembre 2024, verranno banditi due concorsi scuola, uno dei quali già annunciato mesi fa dal ministro Valditara. Vediamo quali sono i requisiti dei concorsi scuola e le prove in attesa della riforma strutturale.
Concorso scuola, due bandi in arrivo per la fase transitoria: requisiti
Prima che entri a regime la riforma del reclutamento i concorsi scuola verranno banditi in una fase transitoria che prevederà l’accesso alle prove con vari e differenti requisiti. Il primo dei due concorsi scuola, annunciato da Valditara per l’estate, dovrebbe essere bandito entro la fine della stessa stando alle ultime indiscrezioni in merito. Potranno partecipare al primo concorso scuola della fase transitoria per la scuola secondaria:
- i docenti abilitati;
- gli insegnanti in possesso dei 24 Cfu (Crediti formativi universitari) in discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche acquisiti entro il 31 ottobre 2022;
- i precari con almeno 3 annualità di servizio;
- gli Itp in possesso del solo diploma.
Per quanto riguarda il secondo concorso scuola potranno partecipare, oltre agli insegnanti in possesso dei requisiti sopra indicati, anche i docenti che nel frattempo avranno acquisito i 30 Cfu previsti dalla riforma dei percorsi abilitanti.
Le prove del concorso scuola saranno due, una scritta e una orale. La prova scritta consisterà in 50 quesiti a risposta multipla così suddivisi:
- 10 in ambito pedagogico;
- 10 in ambito psicopedagogico;
- 20 in ambito metodologico didattico;
- 5 finalizzati alla verifica delle competenze informatiche;
- 5 finalizzati alla verifica della conoscenza della lingua inglese di livello B2).
Una prova orale per accertare le conoscenze e competenze del candidato sulla disciplina o sulla tipologia di posto e le competenze didattiche anche con una lezione simulata. Il punteggio massimo è di 250, 100 per ciascuna prova e 50 per i titoli laddove ciascuna prova è superata dai candidati che non abbiano conseguito un punteggio inferiore a 70.
Con l’attribuzione dei punti verrà redatta una graduatoria finale formata da un numero di candidati pari al numero dei posti messi a bando, con un 30% dei posti riservato a coloro che hanno svolto un servizio nelle istituzioni scolastiche statali di almeno 3 anni scolastici, anche non continuativi, negli ultimi 10.
Concorso scuola a regime: cosa cambia
Quando i concorsi scuola entreranno a regime, superando pertanto la fase transitoria che dovrebbe concludersi alla fine del 2024, cambieranno anche i requisiti di accesso. I concorsi saranno annuali e su base regionale, ma potranno partecipare:
- i docenti in possesso dell’abilitazione all’insegnamento acquisita al termine del percorso di formazione universitario previsto dal nuovo sistema di reclutamento;
- i docenti in possesso di almeno 3 anni di servizio nei 5 precedenti.
Al termine dell’informativa ministeriale sul futuro dei concorsi scuola e del sistema di reclutamento all’insegnamento, i sindacati hanno espresso le proprie riflessioni e perplessità. Scrive Cisl scuola in un comunicato:
“La Cisl Scuola ha espresso, ancora una volta, la propria valutazione critica rispetto a un sistema di reclutamento basato su un unico canale, quello dei concorsi per esami, che ha già mostrato ripetutamente i propri limiti, rendendo necessari continui interventi di modifica a fronte di un fabbisogno di assunzioni che i soli concorsi ordinari non sono mai stati in grado di soddisfare. La Cisl Scuola ha pertanto ribadito la necessità e l’opportunità di un sistema di reclutamento a due canali, uno dei quali orientato alla valorizzazione dell’esperienza professionale acquisita con i contratti di lavoro a tempo determinato, cui garantire in modo sistematico un adeguato supporto formativo.”
Il sindacato chiede inoltre una proroga dei termini della fase transitoria. La Flc Cgil “ha ribadito che è nostra intenzione continuare a sostenete la tutela per i docenti dei concorsi ordinari 2020 e pertanto chiederemo che vi sia una puntuale ricognizione delle graduatorie vigenti, per evitare di bandire il nuovo concorso laddove vi siano graduatorie di idonei già presenti.”
Insomma, alla luce delle ultime novità e delle problematiche sollevate dai sindacati, per avere l’ufficialità sui nuovi concorsi scuola occorre attendere i decreti dopo il parere del Cspi.
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