Cliente da più di 40 anni con la stessa banca, eppure è stato costretto a pagare una cifra folle. Ecco perchè.
Un piccolo imprenditore francese è stato costretto a pagare 11.000 euro di penali alla banca a seguito di un prestito ripagato anticipatamente. Portata la questione in Tribunale, il giudice ha dato ragione alla banca intimando all’uomo di pagare anche 800 euro di spese legali. La vicenda è accaduta in Francia.
Daniel Neveux è titolare di una piccola azienda che produce pezzi metallici sopratutto per il comparto aeronautico. In epoca covid, dopo un repentino abbassamento delle commesse e il calo dell’attività dovuto alla pandemia, Daniel si è visto costretto a chiedere alla banca due prestiti «Covid» garantiti dallo Stato: uno da 150.000 euro e un altro da 50.000 euro.
Due anni dopo, grazie ad una vendita immobiliare e alla cifra incassata, l’imprenditore ha deciso di restituire la somma prestata anticipatamente, rassicurato anche dal consulente bancario che lo aveva tranquillizzato sul fatto che tale operazione non sarebbe stata soggetta ad alcuna sanzione. E invece non è stato così perché pochi giorni dopo la restituzione del prestito, la banca gli ha addebitato una penale di 11.000 euro. Un fatto che lo ha molto scosso, considerato anche che l’uomo è cliente della stessa banca da oltre 40 anni.
Il Tribunale ha dato ragione alla banca
Ha deciso così di portare la vicenda in Tribunale ma purtroppo il giudice ha dato ragione all’istituto di credito. Non solo il prelievo degli 11.000 euro secondo il giudice è legittimo, ma adesso Daniel dovrà pagare anche 800 euro per i costi legali. Secondo la corte, Daniel ha firmato dei contratti al momento della stipula dei prestiti dove nelle clausole era chiaramente scritto che se avesse estinto il prestito anticipatamente, avrebbe pagato una penale pari al 6% del valore del prestito. Quindi per i giudici è tutto legale.
L’avvocato di Daniel però non ci sta e ha commentato così la decisione dei giudici: «La società di Daniel è cliente della banca da più di 40 anni Nessuno avrebbe rimborsato in anticipo un prestito con un tasso di penalità sei volte superiore al tasso del prestito, se il suo consulente non avesse certificato, anche verbalmente dati i rapporti d’affari da più di 40 anni, che non avrebbe dovuto pagare alcuna commissione in caso di rimborso anticipato».
Insomma colpa attribuita anche al consulente finanziario che avrebbe detto all’imprenditore che l’estinzione anticipata del prestito non avrebbe comportato alcune penale. Daniel ha già presentato ricorso, che sarà esaminato il prossimo gennaio 2025. Ha dichiarato di non mollare e di andare fino in fondo a questa vicenda dove si sente parte lesa. «Sono estremamente deluso da questa decisione del Tribunale ma non lascerò le cose così e lotterò fino in fondo per i miei diritti», ha dichiarato.
Vedremo come andrà a finire la faccenda. Di certo quando decidiamo di aprire un mutuo o un prestito bisogna attentamente leggere le clausole perché difficilmente le banche accetteranno la restituzione del denaro prestato dopo pochi mesi o anni perché in questo caso non guadagnerebbero dagli interessi e risulterà loro sconveniente.
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