La riunione del Consiglio Europeo si è conclusa. Dopo il focus di ieri su vaccini e pandemia, si è parlato di sicurezza. Le dichiarazioni finali.
Consiglio Europeo: la riunione straordinaria di due giorni si è conclusa.
Cosa è stato discusso e deciso dai Capi di Stato e di Governo dei 27 Paesi nell’incontro virtuale?
Innanzitutto, vaccini e piano per la salute comunitario sono emerse come emergenze. Il Consiglio Europeo di giovedì non ha nascosto il malcontento dei leader europei sul fronte vaccinazioni
Insoddisfazione evidenziata proprio da Mario Draghi, che ha esplicitamente chiesto un’accelerazione del piano iniezioni, e parlato di dati sulle consegne delle dosi relativi a secondo e terzo trimestre poco rassicuranti, in quanto “non in grado di fornire certezze.”
In particolare, il premier italiano ha parlato dei ritardi dei colossi farmaceutici invitando a non scusare le aziende che non rispettano gli impegni.
Con un tasso di vaccinazione che è stato quantificato per ora all’8% a fronte di un obiettivo che punta a immunizzare il 70% della popolazione adulta (come ribadito stasera dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen), i numeri si mostrano ancora molto deboli.
Tanto deboli che per Draghi anche il cosiddetto Covax, vale a dire il piano per l’accesso globale ai vaccini, non può essere preso in considerazione in un momento simile, con un’Europa ancora molto indietro sul fronte distribuzione e somministrazioni.
Il Consiglio Europeo di oggi ha poi sottolineato l’importanza per i 27 Paesi di sviluppare un’autonomia strategica nel campo della sicurezza, pur coordinandosi sempre con Nato e Stati Uniti.
Consiglio Europeo: UE sia autonoma e coordinata nella sicurezza
Con la sessione mattutina del 26 febbraio, si è concluso l’appuntamento di due giorni del Consiglio Europeo.
La discussione odierna è stata dedicata al tema della sicurezza, con l’intervento del segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.
Nello specifico, sono state approfondite le seguenti questioni:
- rafforzamento della politica dell’UE in materia di sicurezza e di difesa;
- potenziamento della capacità dell’UE di agire in modo autonomo e di promuovere i propri interessi strategici e i propri valori sulla scena mondiale;
- sviluppo dei partenariati dell’UE nel settore della sicurezza e della difesa, in particolare con la NATO
Nella dichiarazione finale congiunta, i 27 Paesi hanno accordato uno sforzo maggiore “per aumentare la capacità dell’UE di agire in modo autonomo. In particolare per quanto riguarda la sicurezza e la difesa, vogliamo promuovere anche gli interessi e i valori dell’UE, la sua resilienza e preparazione per affrontare efficacemente tutte le minacce e le sfide alla sicurezza.”
Sempre, naturalmente, di concerto e in coordinamento con la Nato e gli USA di Biden.
In focus soprattutto la cybersicurezza, nella consapevolezza che occorre migliorare la resilienza europea in questo settore e che bisogna insistere “su cooperazione e coordinamento per prevenire e rispondere alle minacce ibride, compresa la disinformazione, tra l’altro coinvolgendo il settore privato e le autorità internazionali competenti attori.”
Consiglio Europeo e piano vaccini
Tema cardine è stato il piano salute contro il Covid.
Alle prime battute della riunione di giovedì 25 febbraio il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, ha parlato della via europea come cruciale a “evitare la concorrenza tra i Paesi europei e impedire che i più ricchi si accaparrino la maggior parte dei vaccini”:
“Sono fortemente contrario a qualsiasi accordo bilaterale e vi chiedo di essere chiari nel rifuggire ogni tentazione di nazionalismo sui vaccini; l’approccio comune consente di monitorare, indagare e sanzionare ogni tentativo di frode ai danni degli stati membri”.
Già nella lettera d’invito, lo stesso Charles Michel aveva chiesto di concentrare le forze su una maggiore velocità ed efficacia delle vaccinazioni in UE e sull’accelerazione del processo di autorizzazione dei vaccini, ma non solo:
“Occorre accelerare anche la produzione e la distribuzione. Sarà necessario, ad esempio, vagliare soluzioni che permettano di raggruppare i produttori nelle diverse catene di approvvigionamento al fine di aumentare la produzione nell’UE. Bisognerà inoltre garantire la prevedibilità della consegna dei vaccini e il rispetto da parte delle aziende farmaceutiche degli impegni da esse assunti.”
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