Consiglio dei ministri, dal superbonus al caro bollette: i dossier in discussione

Rosaria Imparato

4 Novembre 2022 - 15:41

Convocato un Consiglio dei ministri per oggi 4 novembre alle 17: i dossier sul tavolo riguardano bollette, superbonus, la Nadef e anche un ddl che rivede nomi e deleghe dei ministeri.

Consiglio dei ministri, dal superbonus al caro bollette: i dossier in discussione

Il Consiglio dei ministri previsto per oggi 4 novembre 2022 alle 17 si preannuncia ricco di argomenti da discutere. Secondo quanto annunciato dalle agenzie di stampa sono parecchi i dossier aperti sul tavolo: le bollette e il caro energia sono senza dubbio la priorità. Si discuterà anche delle modifiche al superbonus 110%, una delle agevolazioni fiscali edilizie più richieste (e controverse).

Sul tavolo di discussione ci sarà anche l’integrazione della Nadef, la nota di aggiornamento del Def (documento di economia e finanza) firmato da Draghi e dall’ex ministro Mef Franco. Inoltre, dovrebbe esserci anche un disegno di legge Ministeri, che ne rivede i nomi e le deleghe, la richiesta di autorizzazione sull’aggiustamento di bilancio e la relazione sull’evasione.

Consiglio dei ministri del 4 novembre: prende forma la legge di Bilancio 2023 (ma con prudenza)

La legge di Bilancio 2023 prende forma: almeno 21 miliardi di risorse in deficit, oltre 15 miliardi da impiegare per la tutela di famiglie e imprese dall’emergenza energia. C’è spazio anche per la revisione del superbonus e del reddito di cittadinanza.

La priorità resta il contrasto al caro bollette, nonostante la buona notizia del calo delle tariffe del gas comunicata il 3 novembre da Arera. Tuttavia, la crisi energetica non è superata, e il 2023 sarà un anno difficile, sulla scia del 2022. Non si uscirà da questa crisi prima del 2024, secondo quanto si aspetta il governo. Per questo motivo le bollette saranno al centro del prossimo decreto che, secondo anticipazioni dell’Adnkronos, dovrebbe ammontare sui 5-6 miliardi, consentendo di estendere fino a fine anno le misure messe in campo dal governo Draghi, a partire dal credito d’imposta da prorogare.

Tutte queste misure saranno contenute nella Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, che nel pomeriggio verrà discussa in Consiglio dei ministri. Il testo, in base alle prime anticipazioni, in queste ore è al vaglio del Mef per le ultime revisioni. La Nadef costituisce l’ossatura della legge di Bilancio, e vista la precarietà dell’attuale scenario economico la parola d’ordine del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è una sola: «prudenza».

Due i capisaldi del testo: le previsioni per il 2023, con il rapporto deficit/Pil al 4,5%, e la crescita programmatica al +0,6%. Questo dato viene visto in modo ottimistico dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, secondo cui potrebbe condurre a una revisione in meglio sulle stime per il 2023, grazie ad un effetto-trascinamento.

«Stiamo correndo contro il tempo con la legge di bilancio», ammette nella sua prima uscita internazionale a Bruxelles la presidente del consiglio Giorgia Meloni.

Consiglio dei ministri e il disegno di legge che rivede nomi e deleghe dei Ministeri

Oltre all’integrazione della Nadef, dovrebbe esserci anche un disegno di legge Ministeri, che ne rivede i nomi e le deleghe.

A cambiare nome quando si è insediato il governo Meloni sono stati quattro ministeri: il ministero dell’Istruzione e del Merito, il ministero dello Sviluppo Economico, delle Imprese e del Made In Italy, il ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

Cosa cambia? Per l’adozione dei nuovi nominativi serve un decreto-legge, che sarà approvato nelle prossime ore dal governo.

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