I risultati del sondaggio condotto da Money.it parlano chiaro: il bancomat batte i contanti per il 62%. I nostri lettori dunque preferiscono pagare con la carta, in linea con le nuove disposizioni della Legge di Bilancio 2020 e del Decreto Fiscale.
Bancomat batte il contante: i risultati del sondaggio condotto tra i lettori di Money.it parlano chiaro.
La carta è stata preferita dal 62% dei nostri lettori, mentre il 38% ha votato per il pagamento in contanti.
Il risultato del nostro sondaggio è indice di un cambiamento nelle abitudini dei nostri lettori, che si stanno orientando verso un uso maggiore dei pagamenti con carta e bancomat, a dispetto dell’uso dei contanti.
La maggior parte di chi ha votato, dunque, preferisce pagare con moneta elettronica, e dunque tracciabile, in linea con le nuove disposizioni previste sia dalla Legge di Bilancio che dal Decreto Fiscale collegato.
La manovra finanziaria è stata infatti impostata con una serie di misure per la lotta all’evasione fiscale.
Due le strade scelte: limitare l’uso del contante e incentivare i pagamenti con la moneta tracciabile.
L’Italia è il primo paese in Europa per evasione secondo uno studio della società inglese Tax Research SSL, con oltre 190,9 miliardi di tasse evase.
In un contesto del genere, è chiaro che la lotta all’evasione sia tra i primi obiettivi del Governo Conte.
Bancomat batte contanti per i lettori di Money.it
Abbiamo sottoposto i lettori di Money.it al sondaggio “Usi di più la carta o il contante?” e questo è il risultato:
- il 62% dei nostri lettori ha votato bancomat;
- il 38% ha votato per i contanti.
È chiaro quindi che i lettori di Money.it preferiscono l’uso della moneta elettronica.
L’obiettivo del nostro sondaggio, che non ha valenza scientifica ma soltanto indicativa visto che non è stato realizzato a campione, è capire quali sono le attuali abitudini dei nostri lettori.
Sono diverse le misure che il Governo Conte ha introdotto nella Legge di Bilancio 2020 per incentivare i pagamenti tracciabili, novità che gioco forza finiranno col condizionare le abitudini dei contribuenti maggiormente avvezzi all’uso del contante.
Il Decreto Fiscale ha introdotto il nuovo limite al contante: la nuova soglia verrà gradualmente ridotta a partire da luglio 2020.
Tra gli incentivi a pagare con moneta elettronica è rimasto il bonus Befana, basato su un meccanismo di rimborso per chi usa abitualmente carta o bancomat per le proprie spese.
Alcune misure finalizzate a favorire i pagamenti tracciabili sono saltate, tra un emendamento e l’altro al Decreto Fiscale. Tra queste, vi è la cancellazione delle sanzioni per i commercianti senza POS.
Sono state eliminate anche le sanzioni per i commercianti che non accettano il codice lotteria dei clienti, impedendo loro di partecipare alla nuova riffa di Stato (il cui inizio è slittato al 1° luglio 2020).
Insomma: da un lato lo Stato vorrebbe tenere -giustamente- sotto controllo l’evasione fiscale cercando di evitare l’uso del denaro contante, dall’altro gli esercenti non vengono obbligati ad accettare i pagamenti con carta e bancomat (da cui dipendono, però, tante nuove detrazioni).
Lotta al contante, arrivano i bonus per chi usa il bancomat
Per incentivare i pagamenti con strumenti tracciabili il Governo ha introdotto una serie di bonus e premi per i contribuenti.
Primo tra tutti, il super bonus della Befana, previsto da gennaio 2021 per le spese effettuate tramite carta o bancomat.
I contribuenti inizieranno ad accumulare il proprio rimborso tramite un meccanismo di cashback, previsto intorno ai 2.000 euro, a partire dalle spese del 1° luglio 2020, destinato alle persone fisiche maggiorenni che usano abitualmente carta o bancomat.
C’è poi la lotteria degli scontrini, che prenderà il via il 1° luglio e agirà sia come mezzo antievasione che come incentivo ai pagamenti col bancomat: chi pagherà con carta, infatti, avrà più possibilità di vincere gli allettanti premi annunciati.
Riusciranno le nuove limitazioni all’uso dei contanti e tutti gli incentivi ai pagamenti tracciabili voluti dal Governo ad influenzare la quotidianità del popolo italiano?
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