“Perseguiti solo interessi nazionali” secondo il premier Giuseppe Conte, che in Senato difende la Lega e Salvini sul cosiddetto Rublogate. Ma l’aula rumoreggia e il Pd sfiducia Salvini
“Percorso trasparente, nessun elemento per dubitare su membri di governo”. Questo il succo del discorso pronunciato appena pochi istanti fa dal premier Giuseppe Conte, che ha riferito in Senato sul caso Lega-Russia.
La circostanza, originata da un’inchiesta del quotidiano BuzzFeed e dalla connessa registrazione audio che avrebbe dato elementi per far sospettare l’accordo su un finanziamento russo alla Lega, ha molto rapidamente scatenato un polverone, chiamando il Presidente del consiglio a esprimersi ufficialmente in Senato.
Qui il premier, a tratti disturbato da mormorii e grida di disapprovazione, ha parlato dei suddetti rapporti con la federazione russa inquadrandoli come “coerenti alla linea di governo”:
“Non risulta nessun elemento che suggerisca scollamento dal governo e distanza dall’interesse nazionale. Ciascuna forza politica è libera di coltivare rapporti, e ad ora non ci sono le condizioni che possano incrinare la fiducia che nutro in componenti del governo”.
Conte difende Salvini: in aula bagarre e mozioni di sfiducia
Conte ha però ammesso che, sulla circostanza, restano “fattori perturbativi, pericolosi”, e si è poi speso in una sorta di ammonimento per quanto riguarda la figura di Savoini, che dall’inchiesta di BuzzFeed è stato identificato come una sorta di ’eminenza grigia’.
Per il Presidente, pur mancando certezze che spingano a dubitare sulla figura di Savoini, occorre precisare che non è consulente di governo, e serve una maggiore presa di responsabilità da parte dell’esecutivo, affinché ad incontri simili ci siano “solo persone accreditate ufficialmente”.
Al termine del discorso è immediatamente intervenuto Pier Ferdinando Casini, spendendosi soprattutto in una critica rivolta agli “assenti” di oggi, con chiaro riferimento al vicepremier Matteo Salvini e ai banchi vuoti del Movimento 5 stelle.
Movimento che, tramite una nota, ha spiegato l’assenza di oggi, sottolineando il rispetto per il Presidente Conte, con la precisazione però che “oggi non dovrebbe essere lui a doversi presentare nell’Aula del Senato per rispondere all’informativa sul caso Russia-Lega”.
Nella girandola dei contro-interventi, poi, spazio anche a una mozione di sfiducia a Matteo Salvini da parte del Partito Democratico. Ad annunciarla Andrea Marcucci, capogruppo Pd, che ha etichettato l’intervento di Conte come “un’informativa priva dei contenuti chiarificatori sulla grave situazione”, manifestando quindi le intenzioni nei confronti del ministro dell’Interno:
“Il Pd annuncia che, nell’immediato, presenterà una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro Salvini”.
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