I pagamenti dei contributi a fondo perduto alternativi e per le attività stagionali sono in ritardo: cosa fare?
Cosa fare se l’erogazione dei contributi a fondo perduto è in ritardo? Attualmente sono due i finanziamenti che si fanno attendere: quello per le attività stagionali e quello alternativo. La maggior parte delle istanze, infatti, risulta in lavorazione.
I pagamenti, insomma, vanno a rilento, nonostante finora uno dei meriti del Governo (sia Conte bis che Draghi) sia stato proprio quello di mantenere una certa velocità nelle erogazioni.
Sono milioni le partite IVA in attesa dell’aiuto economico per cui hanno fatto richiesta nei tempi e nei modi stabiliti: cosa fare se i bonifici sono in ritardo?
Contributi a fondo perduto in ritardo: cosa fare?
Secondo una ricognizione effettuata dal quotidiano ItaliaOggi i pagamenti dei contributi a fondo perduto sono in ritardo. Due i finanziamenti erogati a rilento: quelli per le attività stagionali e i cosiddetti alternativi.
I contributi a fondo perduto del decreto Sostegni bis si potevano richiedere fino al 2 settembre, ma in realtà risultano ancora in lavorazione le istanze di luglio. Il meccanismo appare quindi inceppato, nonostante i 3,4 miliardi stanziati.
Cosa possono fare le partite IVA in attesa dei pagamenti? Finché la domanda risulta semplicemente in lavorazione, il contribuente non può fare altro che aspettare. Se invece l’istanza risulta sospesa, l’Agenzia delle Entrate ne indica il motivo. Di solito si tratta di errori che riguardano:
- dichiarazioni dei redditi 2020;
- le LIPE;
- dichiarazioni Iva riferite agli anni 2019, 2020 e al primo trimestre 2021;
- dati acquisiti dall’Agenzia delle Entrate tramite fatturazione elettronica e corrispettivi telematici.
Prima di inviare un’istanza sostitutiva si deve quindi correggere l’incongruenza che ha fatto sospendere o scartare la precedente domanda. Il problema però è che anche le istanze sostitutive potevano essere inviate solo fino al 2 settembre.
Contributi a fondo perduto, ritardo nell’erogazione di bonifici e crediti d’imposta
Infine, è bene ricordare che, così come i contributi a fondo perduto del primo decreto Sostegni, anche i nuovi finanziamenti possono essere erogati sotto forma di bonifico (accreditati direttamente sul conto corrente indicato) o come credito d’imposta (da usare in compensazione).
La scelta naturalmente spetta al richiedente, che nel momento della compilazione della domanda sceglie la modalità di erogazione in base alle proprie esigenze e alla propria situazione finanziaria.
Attenzione però, perché si tratta di una scelta irrevocabile: una volta inviata la domanda all’Agenzia delle Entrate, e scaduto il termine per inoltrare un’istanza sostitutiva, non si può cambiare la modalità di pagamento selezionata.
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