Controlli fiscali Agenzia delle Entrate, nell’allegato alla Nadef pubblicato il 7 ottobre 2020 vengono descritte le attività da svolgere nei prossimi tre anni per continuare la lotta all’evasione.
Controlli fiscali Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza: il MEF ha pubblicato gli allegati della Nadef, la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, rendendoli disponibili dal 7 ottobre 2020.
La Nadef è stata approvata dal Consiglio dei Ministri il 6 ottobre, e quest’anno rappresenta il primo passo verso l’utilizzo delle risorse del Recovery Fund.
La Nota di aggiornamento al DEF contiene gli obiettivi programmatici del Paese e tiene conto di eventuali osservazioni formulate dall’Europa. Il segmento sulla lotta all’evasione fiscale è uno dei più corposi, anzi: la Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva consta di ben 356 pagine.
Nel cospicuo allegato alla Nadef vengono anche anticipati i prossimi passi che l’Agenzia delle Entrate metterà in atto nei prossimi tre anni per mettere un freno all’evasione fiscale.
Controlli fiscali Agenzia delle Entrate: il piano anti-evasione della Nadef
I controlli fiscali dell’Agenzia delle Entrate continueranno a pieno regime anche nei prossimi tre anni, come conferma l’allegato alla NadefRelazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva.
Nel voluminoso documento vengono descritte le attività che si intende perseguire per raggiungere tre obiettivi: migliorare la tax compliance, sostenere la competitività delle imprese e la crescita del Paese.
La tax compliance si riferisce all’adempimento spontaneo degli obblighi tributari da parte del contribuente, obiettivo che l’Agenzia delle Entrate persegue da anni con politiche anti-evasione da un lato e migliorando i propri servizi dall’altro.
Per perseguire i suddetti obiettivi, l’Agenzia delle Entrate si occuperà di potenziare i rapporti con le altre Autorità pubbliche nazionali, per esempio con la Guardia di Finanza, e quelle europee e internazionali tramite lo scambio di informazioni. Lo scopo è contrastare le frodi fiscali, intensificando gli sforzi per combattere sia l’evasione fiscale nazionale che internazionale.
Verranno anche migliorati i rapporti tra Fisco e contribuenti, compresi con gli ordini professionali, tramite la semplificazione dell’accesso ai servizi telematici e l’introduzione di un assistente virtuale a distanza.
Verranno anche ridotti i tempi di attesa per l’erogazione dei rimborsi fiscali a cittadini e imprese, così da immettere liquidità in un sistema economico attualmente messo in crisi dagli effetti della pandemia. In questa prospettiva, l’Agenzia delle Entrate sta lavorando affinché la dichiarazione dei redditi precompilata diventi ordinaria anche per i titolari di partite IVA.
Ci sarà anche un’evoluzione della fattura elettronica attraverso il Sistema di Interscambio, insieme alla gestione a regime dell’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi anche ai fini dell’avvio della lotteria degli scontrini e all’aggiornamento degli ISA.
Controlli fiscali Agenzia delle Entrate anche sui pagamenti elettronici
Il piano del Governo Conte per la lotta all’evasione fiscale prevede anche gli incentivi per i pagamenti elettronici, ovvero il bonus bancomat e il super cashback.
Di entrambi i bonus, che dovrebbero prendere il via dal 1° dicembre 2020, si attende il decreto attuativo con le istruzioni operative.
Una società cashless senza dubbio ridurrebbe il tasso di evasione fiscale, oltre a rendere più semplici i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Nel piano per i prossimi anni c’è anche il monitoraggio del comportamento dei contribuenti che hanno subito un controllo fiscale, per verificarne il grado di propensione all’adempimento negli anni successivi.
Infine, verrà rafforzata l’efficacia della Riscossione in tre modi:
- implementando anche le tecniche di analisi dei debiti iscritti a ruolo in modo da indirizzare l’attività di riscossione prioritariamente verso i debitori più solvibili e i crediti che hanno maggiori possibilità di essere riscossi;
- con il miglioramento dello scambio informativo tra agente della riscossione ed enti impositori o beneficiari;
- con il progressivo allineamento delle diverse banche dati, ferma restando comunque la necessità di salvaguardare tutti i crediti affidati in riscossione.
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