Coronavirus: Boris Johnson teme un secondo picco di contagi

Anna Maria Ciardullo

27/04/2020

Per il premier britannico Boris Johnson è troppo presto per allentare il lockdown. Teme che ci sarebbe un secondo picco di contagi in Inghilterra.

Coronavirus: Boris Johnson teme un secondo picco di contagi

Boris Johnson teme un secondo picco di contagi in Inghilterra. Il premier britannico è rientrato a Downing Street con un rinnovato senso di responsabilità e ha dichiarato che non intende favorire una celere riapertura del Regno Unito, perché un una risalita della curva sarebbe troppo disastrosa per il Paese.

Il politico ha vissuto in prima persona il dramma della malattia, a causa della quale è rimasto diverse settimane ricoverato in ospedale e, forse, è stata proprio questa esperienza a cambiare la sua prospettiva sulle prossime mosse da intraprendere.

Inizialmente aveva minimizzato il problema, ritenendo che una diffusione libera del virus sarebbe stata utile per favorire l’immunità di gregge. Oggi, la pensa molto diversamente.

Boris Johnson teme un secondo picco di contagi, sarebbe catastrofico

Boris Johnson dunque non ha dubbi, è troppo presto per allentare il lockdown in Gran Bretagna.

Sebbene la questione economica sia prioritaria, ha spiegato, il Paese non può rischiare un secondo picco di infezioni, che risulterebbe a dir poco catastrofico. Secondo lui il pericolo è ancora alto e concreto.

È la prima volta che il premier inglese, sostituito temporaneamente da Dominic Raab, parla pubblicamente dopo essere stato dimesso dall’ospedale, dove è stato curato dopo aver contratto il coronavirus e verso cui ha espresso grande gratitudine.

Johnson ha ringraziato anche gli inglesi per aver rispettato le misure di contenimento imposte al fine di scongiurare la diffusione della COVID-19, invitando tutti a fare ancora uno sforzo.

Quest’ultimo, infatti, teme che la riapertura in questa fase sia troppo rischiosa e che un secondo picco sarebbe un problema ancora più grave delle attuali preoccupazioni economiche. Queste le parole che ha pronunciato:

“So che è difficile, ma vi chiedo di contenere la vostra impazienza, perché credo che stiamo arrivando alla fine della prima fase di questo conflitto”.

Il governo inglese prende tempo

Boris Johnson, naturalmente, non ha messo in secondo piano il problema della ripresa economica, che ha sottolineato essere in cima alle sue priorità. Ma ha anche specificato che non agirà frettolosamente rischiando di vanificare gli sforzi finora portati avanti da tutta la popolazione.

Per questo, il governo inglese ha scelto di non dare informazioni certe su un possibile stop al lockdown o su un eventuale allentamento delle misure, per evitare previsioni errate. Informazioni più precise saranno diffuse nei prossimi giorni, a seconda di come si evolverà la situazione.

Johnson ha promesso massima trasparenza al popolo britannico rassicurando tutti sui risultati, evidenti e misurabili, che nel Regno Unito sono stati finora raggiunti in quella che ha definito la più grande sfida che il Paese abbia mai dovuto affrontare dopo la guerra.

Ha aggiunto, infine, parole di speranza e di incoraggiamento per i suoi connazionali:

“Ogni giorno so che questo virus porta nuova tristezza, ma nonostante tutta la sofferenza, siamo quasi riusciti a contenerne la diffusione in Gran Bretagna. Non è il momento di rischiare un secondo grande picco, un’enorme perdita di vite umane e di travolgere il sistema sanitario nazionale”.

Iscriviti a Money.it