Dai bunker extra lusso alle isole private, ecco i luoghi scelti dagli ultra ricchi per fuggire al coronavirus e nascondersi dalla pandemia.
Se è vero che il coronavirus non guarda il conto in banca e difatti ha colpito molti personaggi ricchi e famosi, è altrettanto vero che se sei milionario puoi decidere come affrontare la quarantena e scegliere il luogo migliore per scappare dalla pandemia.
Gli esperti spiegano infatti che, sebbene il virus possa sembrare democratico e ugualitario, ricchi e poveri vivono la pandemia in modo diverso: l’élite può sfuggire più facilmente al coronavirus perché “può comprare spazio sociale”, ha case molto grandi e maggiori probabilità di avere un lavoro che si può fare senza problemi da remoto.
Vediamo dove sono andati i super ricchi americani per sfuggire al virus.
Su yacht e isole private ai Caraibi
All’inizio della pandemia il magnate americano David Geffen, fondatore di DreamWorks e Asylum Records, il cui patrimonio netto è pari a $8 miliardi, ha condiviso con i suoi follower di Instagram di essere andato ai Caraibi per sfuggire al virus. La foto del suo yacht super lussuoso Sol Levante di 138 metri (il sesto yatch a motore più grande del mondo) su cui trascorre l’autoisolamento con i 45 membri dell’equipaggio ha sollevato un polverone sui social. Migliaia commenti di utenti indignati hanno spinto Geffen a cancellare il post e a rendere privato il suo account.
Come lui altri super ricchi stanno decidendo di rimanere in mare, assistendo all’andamento della pandemia a bordo di yatch, da cui lavorano e danno un’istruzione ai figli.
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Ma c’è chi è andato anche oltre, scegliendo sì di mettere il mare tra loro e il virus, ma con i piedi sulla terraferma. Gladden Private Island, appena al largo della costa del Belize nel mar dei Caraibi, è stata particolarmente apprezzata dai milionari in fuga dai contagi delle metropoli, poiché garantisce una completa privacy (lo staff vive su un’isoletta più piccola e separata). “Probabilmente il posto più sicuro del pianeta per chiunque voglia nascondersi dal coronavirus”, ha detto Chris Krolow, Ceo di Private Islands, piattaforma leader nel mercato delle vendite e degli affitti di isole private, a patto di essere disposti a spendere cifre da capogiro. Un soggiorno su questo paradiso terrestre viene 2.950$ a notte per due persone.
Un altro luogo nei Caraibi su cui i milionari hanno messo gli occhi è Blue Island alle Bahamas, con pista privata per i jet, un rifugio considerato sicuro dai super ricchi dove rifugiarsi in attesa della riapertura degli aeroporti. Krolow ha detto che ultimamente ha ricevuto tantissime chiamate di persone a bordo di yacht che letteralmente circondando l’isola alla ricerca di un posto sicuro.
Nel paradiso fiscale del Wyoming
Un luogo molto gettonato per fuggire dai focolai di Covid-19 è Jackson Hole nel Wyoming, località sciistica frequentata dagli ultra-rich. Nelle ultime settimane qui sono atterrati molti jet privati che trasportavano ricchi passeggeri e, secondo quanto raccontato da un medico locale, alcuni hanno portato con sé attrezzature mediche e anche un ventilatore.
La Contea di Teton, dove si trova Jackson Hole, è diventata la più ricca degli Stati Uniti grazie alla sua bellezza paesaggistica e alle politiche fiscali estremamente vantaggiose per i ricchi, che qui hanno comprato le loro seconde case.
Come riportato dal New York Times, il West rurale attira gli americani ultraricchi poiché sembra un mondo diverso, lontano dalle trappole e dello stress della grande città. E infatti le zone più remote e selvagge del paese sono diventati i luoghi preferiti in cui chi può si va “nascondere” dalla pandemia. Ma non puoi correre più veloce del virus: la Contea di Teton ha registrato quasi 60 casi confermati di COVID-19, anche se finora nessun decesso.
Se la fuga in questo eden a Ovest del paese rappresenta per i super ricchi di Manhattan una scappatoia dal virus, l’affollamento nella Contea va a scapito della classe operaia rurale, che già si trova a fronteggiare prezzi che salgono, stipendi stagnanti e sistemi sanitari stracarichi.
Nei bunker all’avanguardia
Clyde Scott, il Ceo di Rising S Company, compagnia che produce bunker e rifugi antiaerei, ha quadruplicato gli affari rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Scott ha detto di aver ricevuto richieste anche da Paesi inaspettati, come la Croazia, dove i clienti stavano esaminando modelli per 150.000 $.
Anche altre compagnie hanno confermato un aumento della richiesta di bunker a causa dell’epidemia, sostenendo che per molti clienti questo acquisto è “diventato una priorità”. Richieste dal Medio Oriente, Giappone, Europa e USA, con prezzi che possono arrivare fino a 2,4 milioni $ e includere una serie di comfort tra cui piscina coperta, palestra e una parete da arrampicata.
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