Un nuovo studio afferma che il coronavirus, senza ventilatori e adeguate misure di contenimento, è mortale quanto il virus influenzale della pandemia del 1918
Il coronavirus è mortale almeno quanto l’influenza pandemica del 1918, e la conta delle vittime potrebbe essere più alta se i leader mondiali non riescono a contenerlo. A lanciare l’allarme è uno studio pubblicato su un’autorevole giornale medico statunitense, il JAMA Network Open.
Coronavirus mortale quanto la spagnola
“Vogliamo che le persone sappiano che questo ha un potenziale simile al virus del 1918”, ha spiegato il Dr. Jeremy Faust nel corso di un’intervista che ha accompagnato l’uscita dello studio sul coronavirus. Il JAMA è un giornale accreditato come fonte affidabile dal Governo degli Stati Uniti e dai CDC. Nel corso delle sue quattro ondate, si stima che “l’influenza spagnola” abbia ucciso fra le 17 e le 50 milioni di persone (più vittime della Prima Guerra Mondiale).
In alcune regioni degli Stati Uniti, che rispetto ad altri Paesi hanno implementato tardi le misure di confinamento, l’epidemia è stata grave almeno il 70% di quella del 1918, la cosiddetta influenza spagnola. A quel tempo, ha aggiunto Faust, i medici non avevano però né ventilatori né altri strumenti avanzati.
Il coronavirus non è una semplice influenza
I ricercatori si sono concentrati sull’andamento epidemico a New York City, comparando l’incremento di morti durante la pandemia del 1918 e quella di COVID-19 nel 2020.
Nel primo caso l’aumento è decisamente più alto, ma comunque paragonabile ai primi due mesi di pandemia di coronavirus. Aggiungendo all’equazione anche gli avanzamenti in termini di igiene, medicina moderna e salute pubblica, tuttavia, l’incremento è stato “sostanzialmente maggiore” di quello del 1918.
Il coronavirus, affermano i ricercatori, non si può “scrollare via come una semplice influenza”.
Nello studio si legge, quindi, che “se curata in maniera insufficiente, l’infezione di SARS-CoV-2 può avere simile o maggiore mortalità dell’influenza H1N1 del 1918”. Gli autori della ricerca hanno aggiunto che lo studio ha dei limiti, visto che non è possibile sapere con certezza quante morti sono state evitate grazie ai miglioramenti tecnologici.
Al momento il coronavirus ha contagiato oltre 20 milioni di persone, mentre la conta delle vittime ha raggiunto quota 700.000, di cui 35mila in Italia. Un quarto dei casi e dei morti sono negli Stati Uniti.
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