Coronavirus e mercati: quali sono i titoli più a rischio? La diffusione del virus sta già colpendo alcuni titoli importanti a Wall Street
Coronavirus e mercati: la paura del contagio non è soltanto per la salute. Il virus cinese potrebbe avere un impatto dirompente anche nelle Borse mondiali e sul business dei grandi marchi. E colpire, quindi, importanti titoli azionari che sono legati a rapporti commerciali con la nazione asiatica.
Gli effetti economici e finanziari sono già evidenti a livello internazionale. Le Borse anche oggi hanno scambiato in forte ribasso e il prezzo del petrolio continua ad essere in balia delle notizie drammatiche sul virus e sulle sue vittime.
Il coronavirus, la cui diffusione è accelerata in tutto il mondo, sta colpendo il mercato azionario e alcune società sono particolarmente vulnerabili alla malattia poiché la loro crescita è dettata proprio dai consumatori cinesi.
Gli analisti di Wall Street, per esempio, continuano a monitorare alcuni titoli, indicati come i più esposti agli effetti del coronavirus sui mercati.
Coronavirus e mercati: occhio agli effetti su grandi marchi
Nel mirino degli analisti in questi giorni di particolare frenesia nei mercati a causa della diffusione del coronavirus sono finiti alcuni grandi brand destinati al largo consumo.
I marchi Estee Lauder e Nike, per esempio, generano entrambi il 17% delle loro entrate dalla Cina continentale ogni anno. Credit Suisse ha dichiarato che se il coronavirus continua, entrambe le società potranno subire una riduzione degli utili per azione dal 3 al 5% nel prossimo trimestre.
Le azioni di Nike ed Estee Lauder sono precipitate rispettivamente del 4% e del 6%, oggi, lunedì, quando il mercato ha ceduto alle paure più profonde. Altri rivenditori di abbigliamento con una forte esposizione in Cina includono Tapestry, Tommy Hilfiger, Calvin Klein PVH e Vans.
L’impatto della polmonite cinese su tali rivenditori potrebbe essere peggiore dell’epidemia di SARS del 2002-2003. In quell’anno, le vendite al dettaglio in Cina sono rallentate di circa la metà.
Virus cinese e crollo del turismo: quale impatto sui titoli del settore?
Con il virus in rapida diffusione, la Cina ha limitato i viaggi e bloccato intere città e mezzi di trasporto per almeno 35 milioni di persone.
Citi ha affermato che le compagnie alberghiere americane con livelli di business significativi in Cina quali Marriott, Hilton e Hyatt Hotels, sono fortemente esposti e stanno già incassando perdite importanti. I titoli di queste società alberghiere, infatti, sono crollati di oltre il 6% ciascuno nelle ultime cinque sessioni in Borsa.
Marriott, per esempio, ha guadagnato dal mercato cinese 260 milioni di dollari nel 2019, mentre Hyatt ha ottenuto circa il 10% delle commissioni totali dal Paese.
Anche le azioni dei casinò stanno subendo gli effetti del coronavirus, poiché le visite nel territorio cinese di Macao sono diminuite del 60%. Le azioni di Wynn Resorts, Las Vegas Sands e MGM Resorts International sono tutte sotto pressione nella giornata di lunedì, in calo dell’8%.
Anche la ristorazione è un settore sotto pressione. McDonald’s, Starbucks e Yum China hanno tutti chiuso alcuni dei loro negozi. Gli analisti stimano che circa il 10% delle vendite di Starbucks e fino al 15% delle sue entrate operative provengono dai consumi nella nazione asiatica. Inoltre, ci sono circa 3.300 sedi di McDonald in Cina, con una crescita unitaria del 10% su base annua.
Il coronavirus, quindi, rischia di incidere in modo rilevante sulle società quotate e sulla loro capacità di business. Ridisegnando, quindi, gli stessi equilibri di mercato e commerciali tra le due più grandi potenze, Usa e Cina.
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