Corporate bond, rendono fino al 5% le nuove emissioni di Goldman Sachs

Claudia Cervi

30/09/2024

Rendono il 4% e il 5% con una durata che dovrebbe arrivare fino al 2034, ma l’emittente potrebbe rimborsare il capitale in anticipo. Ecco cosa considerare per i potenziali investimenti

Corporate bond, rendono fino al 5% le nuove emissioni di Goldman Sachs

Le nuove emissioni corporate bond di Goldman Sachs rendono fino al 5% e sono denominate in euro. Entrambi con scadenza a 10 anni e facoltà di rimborso anticipato da parte dell’emittente. Un titolo paga una cedola del 4% ogni anno, l’altro il 5%, tutto a scadenza.

Vediamo nel dettaglio tutte le caratteristiche e le differenze tra i due titoli per capire quale conviene di più.

Corporate bond di Goldman Sachs: caratteristiche

I due nuovi corporate bond di Goldman Sachs, con codici Isin XS2829713309 e XS2829713218, hanno caratteristiche simili:

  • scadenza a 10 anni (25 settembre 2034)
  • opzione callable, che consente all’emittente di rimborsare in anticipo il titolo quando il proprio costo di rifinanziamento risulti più basso rispetto al tasso di interesse corrisposto
  • taglio minimo 100 euro
  • tassazione dei rendimenti al 26% più alta rispetto a quella prevista per i titoli di Stato pari al 12,5%.

Differenze
Tra i due bond c’è tuttavia una differenza significativa del rendimento:

  • Il bond XS2829713309 offre una cedola a tasso fisso del 4% che viene pagata annualmente.
  • Il bond XS2829713218 con cedola al 5% paga di più ma bisogna attendere la scadenza (o il rimborso anticipato) per ricevere tutti gli interessi.

La convenienza dell’uno o dell’altro titolo dipende dalle esigenze dell’investitore. Se si desidera un flusso cedolare annuale, bisogna rinunciare a una parte di rendimento. Al contrario, chi desidera guadagnare di più deve armarsi di pazienza e attendere il rimborso degli interessi e del capitale in un’unica soluzione a discrezione dell’emittente o a scadenza.

Tuttavia, l’investitore potrebbe anche giocare sul trend ribassista dei tassi di interesse delle banche centrali. La prospettiva di tassi più bassi rende più probabile l’ipotesi di rimborso anticipato, permettendo di beneficiare della cedola più alta senza dover attendere la scadenza più lunga prevista dal contratto.

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