Tra le modalità di pagamento a disposizione oggi è molto apprezzata quella in contactless: di cosa si tratta, come funziona e quali sono i suoi limiti?
Il contactless è ormai un metodo di pagamento ampiamente diffuso. Ma come funziona esattamente e quali sono i limiti a cui è sottoposto?
Esistono regole precise per il funzionamento di questo sistema che consente di pagare con carte di credito, carte di debito, smartphone e altri dispositivi senza alcun contatto fisico. La lettura e il trasferimento dei dati avviene semplicemente accostando carta e lettore.
Molto spesso, ma non sempre come vedremo in seguito, per eseguire correttamente questa operazione non c’è bisogno neanche dell’inserimento del PIN. Il contactless diventa, quindi, un sistema di pagamento davvero agevole, pratico e con alti margini di sicurezza.
Oggi è possibile utilizzarlo in svariate modalità, grazie all’esistenza di sofisticati dispositivi come telefoni cellulari o smartwatch che riescono a svolgere anche funzioni di pagamento contactless.
Secondo l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, nei primi sei mesi del 2024 i pagamenti contactlesshanno superato il valore di 130 miliardi di euro di transato. La statistica ha mostrato che su 10 pagamenti con carta nei negozi fisici, 9 sono eseguiti in modalità senza contatto con gli appositi lettori. Il trend è in crescita.
Di seguito, tutto quello che c’è da sapere su modi d’uso e limiti del sistema senza contatti.
Cos’è il contactless
Contactless significa letteralmente “senza contatto”, come tradotto dall’inglese.
Con questo termine viene solitamente indicato:
un sistema di pagamento che permette di effettuare acquisti nei negozi fisici semplicemente avvicinando la carta bancaria o il dispositivo al POS, senza digitare il PIN.
Il vantaggio principale sta quindi nella velocità dell’operazione. Infatti, l’utente non ha più bisogno di dover inserire la carta nel lettore né di digitare il codice segreto a essa associato. Gli basta avvicinarla al lettore e, dopo il segnale acustico, l’operazione di pagamento si può considerare conclusa con successo.
Come funziona il pagamento contactless
Per effettuare un acquisto con una carta di pagamento in modalità contactless occorre avvicinare la card al POS in corrispondenza del chip per qualche secondo, fino a quando il terminale non emetterà il suono di avvenuto riconoscimento.
A rendere possibile tale sistema innovativo è la tecnologia RFID (Radio-frequency-identification, in italiano “identificazione a radiofrequenza)”.
Nello specifico, le carte contactless sono dotate di targhette elettroniche (chiamate anche tag), le quali ospitano i dati necessari al pagamento. Affinché l’operazione avvenga, è indispensabile che i tag siano letti e interpretati dai reader (vale a dire i POS). Il processo di lettura è reso possibile dalla radiofrequenza.
Ciò spiega il motivo per il quale il contactless renda superfluo il dover inserire ogni volta la carta bancaria nel POS e digitare il PIN.
Come attivare contactless? La carta si attiva in automatico dopo il primo pagamento effettuato mediante il sistema standard (chip + PIN).
Con quali dispositivi si può pagare contactless?
La modalità di pagamento contactless è ormai talmente diffusa che tutte le carte in circolazione consentono questo tipo di operazione.
In generale, carte di credito, carte di debito (bancomat), carte prepagate, carte con IBAN sono tutte dotate della necessaria tecnologia per pagare senza contatto nei negozi fisici. Per capire se la propria carta è contactless basta verificare la presenza del simbolo delle quattro onde crescenti.
Anche gli smartphone dotati di tecnologia NFC (near-field communication) sono usati per pagare senza contatto, semplicemente avvicinando il telefono al POS (avente anch’esso il chip NFC).
Per usare il contactless con uno smartphone sono indispensabili due requisiti:
- avere una carta contactless
- avere un cellulare con chip NFC
Di solito, l’NFC è montato su tutti i cellulari di ultima generazione appartenenti alla fascia medio-alta del mercato. È invece più difficile ritrovarlo nei telefoni più economici.
Per sapere se il proprio smartphone dispone del chip NFC è sufficiente aprire Impostazioni (l’icona dell’ingranaggio), pigiare su Dispositivi collegati (o una voce simile) e visualizzare le modalità di connessione disponibili (fra cui il bluetooth).
Nella stessa schermata dovrebbe essere presente anche NFC (bisogna poi attivarlo affinché funzioni correttamente, basta un semplice tap sulla levetta grigia, spostandola sullo stato attivo).
Non resta ora che associare la carta contactless al telefono.
Lo stesso identico procedimento è possibile eseguirlo sugli smartwatch, l’ultima generazione di dispositivi multifunzione. Il pagamento contactless, in questo caso, avviene a colpi di polso.
Limiti di pagamento per il contactless
Come spiegato nel nostro articolo dedicato, si possono effettuare pagamenti contactless, quindi senza dover inserire il PIN, per un importo massimo di 50 euro. Precedentemente la soglia era pari a 25 euro.
Oggi, se si desidera pagare con carte o smartphone senza contatto per un valore superiore ai 50 euro, l’operazione è possibile ma è obbligatorio l’inserimento del codice PIN prima di concludere l’operazione.
Contactless, è davvero sicuro?
Quando si parla di pagamenti contactless, la preoccupazione maggiore in termini di sicurezza deriva dal fatto che esse funzionano senza bisogno di digitare il PIN.
Le carte contactless offrono però le stesse garanzie delle migliori carte di credito tradizionali.
In realtà, proprio per il fatto di non dover scrivere il PIN in pubblico, le card di nuova generazione garantiscono una maggiore privacy. Inoltre, il sistema senza contatto funziona in questo modo: i dati sensibili come i numeri di carta di credito e l’anagrafica dei clienti sono crittografati durante le transazioni NFC e risulta quasi impossibile captarli.
Nel malaugurato caso la carta bancaria contactless venga rubata o smarrita, occorre rivolgersi immediatamente al numero verde previsto dalla banca per bloccarla (la stessa procedura che verrebbe seguita qualora si perdesse una carta di credito, carta di debito o carta prepagata tradizionale).
E anche qualora qualcuno riuscisse nell’intento di truffare un utente in possesso di una carta contactless, il risarcimento della banca non sarebbe in discussione dal momento che i pagamenti sono rintracciabili, con le forze dell’ordine che risalirebbero in maniera semplice all’identità del truffatore.
In questo caso, un modo semplice per tutelarsi è attivare le notifiche tramite SMS per ciascun pagamento effettuato, oltre a monitorare con costanza i movimenti della carta.
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